Il futuro della IoT: i trend dell’Industria 4.0 spiegati da Gartner

Il presente e il futuro della IoT vedono le cose intelligenti usare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per interagire in modo più evoluto e funzionale con le persone e l’ambiente

Pubblicato il 09 Feb 2018

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Non si può parlare del futuro dell’IoT se prima non si spiega l’evoluzione dell’Industria 4.0. Si tratta di un capitolo importante della nostra storia, che sta portando a una convergenza di soluzioni e applicazioni capaci di mettere a fattor comune le informazioni per generare altre informazioni utili a creare prodotti, servizi e relazioni che servono a migliorare la governance e a gestire meglio le società e il business.

Quando si parla di Internet of Things, infatti, non bisogna dimenticare che il World Wide Web non ha solo collegato i computer alle aziende e le aziende con il resto del mondo, ma ha messo in contatto le macchine con le persone e le persone con le aziende del mondo. Popolarissimi trend topic come la comunicazione omnicanale e la personalizzazione customer centrica non sono concepibili senza i tech topic del cloud, della virtualizzazione, dei big data, dell‘Intelligenza Artificiale e di una sensoristica sempre più avanzata, legata allo sviluppo pervasivo della Internet of Things. Lo ha spiegato al Symposium/ITxpo di Orlando, David W. Cearley, Research Vice President Gartner Research Group.

Gli Strategic Technology Trend 2018 di Gartner

Nella ricerca intitolata TOP 10 Strategic Tecnology Trend del 2018 Gartner cita, nell’ordine: AI Foundation, Intelligent Apps & Analytics, Intelligent Things, Cloud to the Edge, Conversational Platform, Immersive Experience, Blockchain, Event Driven Model, Continuous Adaptive Risk and Trust, Digital Twin.

È interessante che per l’analista il futuro della IoT vada a sostituire l’ormai abusato termine smart con il temine più preciso di intelligente.  Associato a applicazioni e cose, intelligente è un segno dei tempi ma anche un valore fondante dell’Industria 4.0.

Il nuovo mantra dello sviluppo: Don’t worry. Be App!

“Nei prossimi anni ogni app, applicazione e servizio incorporeranno una qualche forma di Intelligenza Artificiale – spiega David W. Cearley, Research Vice President Gartner Research Group -, che funzionerà dietro le quinte, declinandosi attraverso una molteplicità di software, attuali o futuri, ERP inclusi”.

La sfida per chi si occupa di programmazione sarà nella capacità di utilizzare l’AI per aggiungere valore al business integrando nelle nuove release analisi avanzate, processi intelligenti e esperienze utente avanzate, applicando logiche di Service Design.

«Le app intelligenti creano anche un nuovo strato intermedio intelligente tra le persone e i sistemi – prosegueCearley -: il potenziale è enorme perché può addirittura trasformare la natura del lavoro e la struttura del posto di lavoro. Basti pensare all’evoluzione degli assistenti virtuali che possono arrivare a offrire consulenza aziendale».

La chiave dello sviluppo, sottolinea l’esperto, non è di vedere l’automazione come un modo di sostituire le persone ma come un mezzo per aumentare le capacità umane. In quest’ottica, l’Augmented Analytics è un’area di crescita particolarmente strategica, utilizzando l’apprendimento automatico per automatizzare la preparazione dei dati, la scoperta approfondita e la condivisione delle informazioni per una vasta gamma di utenti aziendali, operatori e Data Scientist.

Il futuro dell’IOT: cose intelligenti e sempre più collaborative

Il presente e il futuro della IoT vedono le cose intelligenti usare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per interagire in modo più evoluto e funzionale con le persone e l’ambiente. Oggi ci sono cose che non esisterebbero senza l’intelligenza artificiale ma esistono anche tante cose non intelligenti che lo possono diventare integrando una componente di AI. Anche questa, infatti, è una deriva tecnologica della Internet of Things. Gli oggetti intelligenti, infatti, operano in modo semiautonomo o autonomo in un ambiente non supervisionato, in un arco determinato di tempo per portare a termine un compito particolare. Gli esempi possono essere diversi: da un muletto robot nella logistica a un veicolo agricolo autonomo. Man mano che la tecnologia si sviluppa, Ai e machine learning faranno parte di una varietà di oggetti crescente: dai dispositivi medicali intelligenti ai robot di raccolta autonomi per le fattorie.

«Mentre le cose intelligenti proliferano – avverte Cearley – è in arrivo un’ondata di cose intelligenti collaborative. Il passaggio è emblematico: in questo modello, infatti, più dispositivi saranno in grado di lavorare insieme, in modo indipendentemente o con l’ausilio umano. In questo momento l’utilizzo più all’avanguardia è quello militare: i progettisti stanno studiando l’uso combinato dei droni per gestire le strategie di difesa e di attacco. Lato consumer, al CES di Las Vegas nell’ambito dell’elettronica di consumo si sono viste tantissime applicazioni».

Digital twin nell’era 4.0: la governance degli alter ego digitali

Un ultimo punto di attenzione degli Strategic Trend 2018 gartneriano è il concetto di Digital Twin.  Chi vuole immaginare il futuro della IoT non può prescindere da una visione di prospettiva. Se cose, persone e aziende del mondo reale hanno in rete un alter ego digitale, la governance deve imparare a cambiare approccio, adottando nuovi modelli di integrazione e di sviluppo. Che si tratti di veicoli, impianti industriali o prodotti di largo consumo, la tracciabilità e rintracciabilità introdotta da sensori e sistemi di codifica sempre più avanzati basati sull’identificazione univoca a radiofrequenza generano gemelli digitali fatti di informazioni, processi e sistemi di analisi e di sviluppo estremamente avanzati, efficaci e funzionali perché integrati, condivisibili e comunicabili.

I modelli data driven sono una diretta conseguenza degli aspetti legati all’evoluzione 4.0 del mondo produttivo e sociale. Le proiezioni di Gartner parlano di una IoT che supporterà persone e imprese, consentendo da qui a tre anni di risparmiare 1000 miliardi di dollari rispetto ai consumabili ma anche rispetto alle attività di manutenzione e di servizio. Da qui al 2020, infatti, secondo gli analisti il 95% dei dispositivi esistenti sarà integrato nella Internet of Things.

«Oggi l’ecosistema aziendale è spesso in conflitto con l’ecosistema rappresentato dai fornitori di servizi – conclude Cearley  -. Tra i problemi sul tavolo c’è il dibattito su chi sia il proprietario dell’indirizzo IP e dei dati. È necessario prestare molta attenzione a come vengono gestite le informazioni generate dalla digitalizzazione progressiva della nostra vita personale e aziendale. Oggi abbiamo Digital Twin a livello di risorse organizzative aziendali, ma tra 3-5 anni l’evoluzione customer centrica di prodotti e servizi dovrà interfacciarsi con entità digitali più ampie come ad esempio gli alter ego virtuali delle persone (già disponibili su social come Facebook, per intenderci), il che porterà i processi aziendali a svilupparsi secondo nuovi percorsi decisionali e piattaforme collaborative».

Alla IoT servono data engineering e piattaforme convergenti

Grazie a un sistema di gestione intelligente dei processi industriali, la cosiddetta smart factory, tutti i dati rilevanti vengono aggregati, analizzati e utilizzati. Sensori, dispositivi, persone e processi sono parte di un unico ecosistema interconnesso che consente di:

• ridurre i tempi di inattività

• contenere al minimo eccedenze e difetti

• eseguire analisi più approfondite

• ottenere una visibilità end-to-end in tempo reale

Le capacità insite nei sistemi smart factory danno ai decisori un margine di vantaggio così dirompente da essere noto come la quarta rivoluzione industriale. All’Industry 4.0  servono data engineering e soluzioni capaci di gestire le informazioni in modo intelligente, garantendo manutenzioni predittive, capacità di analisi delle cause più profonde, consentendo al contempo di monitorare le operazioni e controllare i processi. L’orizzonte del business sarà incentrato su piattaforme analitiche convergenti, che assicurano la rapidità di reazione al cambiamento di requisiti, la possibilità di integrare ogni componente e strumenti per prendere decisioni migliori e più velocemente, avvalendosi dell’Intelligenza artificiale a supporto dell’attività umana. Il futuro della IoT è in mano ai decisori aziendali che sapranno fare ora gli investimenti giusti e le scelte giuste per guidare il business di oggi e di domani.

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