Internet of thing

Plurimedia e la gestione dati intelligente, tra AI e IoT

Il system integrator, partner di IBM e di Tech Data, presenta i propri ambiti d’azione basati sull’innovazione che arriva da una gestione e sfruttamento dei dati, cui fornisce intelligenza per progetti IoT e AI

Pubblicato il 10 Gen 2019

plurimedia iot

Avete presente il mercato informatico come fino a oggi l’abbiamo conosciuto, con le sue dinamiche, le sue metriche, i suoi interlocutori, le competenze necessarie, fino agli obiettivi prefissati? Bene, scordiamocelo o, almeno, facciamone bagaglio per come reinventare modalità di approccio al cliente che siano, se non diametralmente opposte, almeno diverse rispetto al passato. Sulla base di queste osservazioni Plurimedia, system integrator di Desio (MB) focalizzato in progetti per l’IoT (Internet of Things) ha voluto portare la propria interpretazione dei nuovi modelli di business chiamati a dare risposte alle aziende impegnate nella digital transformation, in occasione di un evento rivolto ai clienti organizzato con la collaborazione di IBM e di Tech Data.

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Maurizio Galotti, sales and marketing manager nonché socio fondatore di Plurimedia

«Dobbiamo dimenticarci la logica del prodotto e andare verso un approccio per servizi – ha esordito Maurizio Galotti, sales and marketing manager nonché socio fondatore di Plurimedia -. E su un numero finito di servizi c’è la possibilità di generare infinite soluzioni. Le tecnologie e i prodotti ormai non bastano più, perché infiniti sono i problemi e anche le soluzioni, che devono essere customizzate sulle esigenze del cliente, su misura per ogni specifico problema».

Nuove esigenze cui Plurimedia risponde con tre differenti soluzioni che coinvolgono IoT e AI. PluriTank e PluriDoc per il Cloud; Gestione Interventi Manutentivi e Media Manager che invece si basano su Intelligenza Artificiale e PluriIoT e PluriIot+ per quanto riguarda più in dettaglio i temi dell’Internet of Things.

Pluritank, una piattaforma per la gestione dei dati in cloud

L’assioma su cui Plurimedia basa la propria strategia, è che le soluzioni ai problemi non devono complicare il problema stesso. Da qui l’impegno di proporre soluzioni che siano sempre disponibili e facili da usare, caratteristica delle applicazioni in cloud.

«Le aziende spesso sono costrette ad adattarsi al prodotto – sottolinea Galotti -, mentre non dovrebbero cambiare il proprio modus operandi o stravolgere i processi interni per conformarsi al prodotto acquistato. Tenendo conto di questo, abbiamo creato Pluritank, che è l’architettura sulla quale abbiamo sviluppato tutte le nostre soluzioni, che raccoglie e gestisce i dati provenienti da fonti diverse e li mette a disposizione per varie attività, compresa la comunicazione».

Il cloud Plurimedia per ottimizzare la comunicazione

A vantaggio della stessa integrazione tra diversi programmi, spesso difficile da realizzare. L’architettura Pluritank, infatti, si pone “in mezzo” tra i diversi applicativi, assorbendo i dati dai silos per inserirli in un contenitore e metterli a diposizione della comunicazione in maniera integrata. Assolvendo all’esigenza dei clienti, che vogliono avere tutte le informazioni subito e in un unico posto, per comunicare in maniera adeguata, senza che la comunicazione venga intesa come lavoro aggiuntivo. Su tale architettura è stato costruito Pluridoc, una soluzione per la condivisione semplificata di file e applicazioni, sempre in cloud e caratterizzata proprio dal non avere vincoli “adattativi” da parte del cliente.

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Un momento dell’evento Plurimedia

Il ruolo dell’AI negli interventi manutentivi

Un ulteriore aspetto toccato dall’offerta di Plurimedia è quello dell’Artificial Intelligence, che il system integrator chiama a supporto della propria soluzione Gestione Interventi Manutentivi, che pone l’accento sul monitoraggio degli interventi di società terze incaricate a garantire il corretto funzionamento dei pozzetti di scarico stradali (caditoie), spesso intasate da foglie o altri oggetti, sfruttando i vantaggi del machine learning visuale e della visual recognition, in grado di riconoscere .

«La soluzione ideata interagisce con i cittadini, il manutentore e l’azienda che deve controllare il manutentore – spiega Galotti -. Abbiamo quindi realizzato una app, che monitora la caditoia, geolocalizza via smartphone e identifica il manutentore, il quale sceglie da una lista predefinita l’attività che sta effettuando e la traccia con una foto prima e dopo l’intervento stesso o un video. Informazioni che vanno in cloud a analizzate dall’AI, in grado di riconoscere i pozzetti intasati da quelli liberi, e messi a disposizione dell’operatore che controlla l’attività del manutentore».

Plurimedia mette l’ “Acqua del Sindaco” sotto il controllo IoT

Ormai consolidata è poi l’esperienza di Plurimedia in ambito Internet of Thing, dove da anni si propone con la soluzione PluriIoT per la rilevazione, raccolta, trasmissione e gestione dei dati delle “casette dell’acqua” dislocate in vari Comuni. Sono oltre 80, infatti, i siti sui quali è stato installato PluriIot, il quale proietta su un monitor un video con le diverse informazioni raccolte sul funzionamento dell’impianto e le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua della singola postazione, comunicando all’applicazione centrale eventuali anomalie. «In questo caso l’esigenza era la gestione remota dei monitor dislocati su un territorio molto vasto – dettaglia Galotti -. Altro problema era la riproduzione dei video, che doveva funzionare con ogni tipo di monitor e qualsiasi contenuto in vari formati».

I prossimi step di Plurimedia nell’IoT: PluriIot+ e PluriIoT Mini

Un’evoluzione del prodotto, ancora in prova al momento, è poi PluriIot+, che consente di effettuare la telelettura. PluriIot+ è connesso a 14 canali analogici che traduce in digitale e li spedisce al cloud, il quale li esamina e vi abbina la logica funzionale, utile per fare telelettura in tempo reale. Applicato alla singola casetta dell’acqua, riesce a raccoglierne informazioni: se usa acqua gasata o non, se c’è gas per gasare, se c’è corrente, e sulla base di tali informazioni attivare analisi o predictice maintenance o, addirittura, monitorare la clientela, per seguirne gli orari di utilizzo o la tipologia di persone.

A queste soluzioni, si aggiungerà presto PluriIoT mini, ancora un prototipo, che è munito di batteria che si autoalimenta grazie all’azione di una ventola inserita nel tubo dell’acqua, in grado di generare l’energia sufficiente per il suo funzionamento.

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