Digital Transformation

ICity Rank 2023: ecco le città italiane ad alto livello di innovazione digitale



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Mentre le storiche contrapposizioni nord-sud e centro-periferia si fanno più sfumate, gli scenari dell’innovazione urbana impongono un’evoluzione dinamica soprattutto alla luce degli sviluppi dell’intelligenza artificiale. I risultati di ICity Rank 2023, lo studio di FPA sulla digitalizzazione dei comuni italiani

Pubblicato il 28 nov 2023



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Come testimonia ICity Rank 2023, la ricerca di FPA (società del gruppo DIGITAL360) presentata a FORUM PA Città, prosegue la trasformazione digitale delle città italiane, con una progressiva riduzione delle disparità. Attualmente, più della metà dei 108 Comuni Capoluogo si può dire “digitale”, anche se diversi sono i livelli di maturità (16 alto, 17 intermedio, 26 base). Un terzo dei Comuni si trova in una fase di alfabetizzazione digitale, mentre 20 sono ancora in ritardo.

Le classifiche dell’ICity Rank 2023

Nell’edizione 2023 dello studio, l’analisi delle città si è basata su tre dimensioni (37 indicatori su 171 variabili), ognuna con caratteristiche e dinamiche proprie. Guardando ai risultati: Cremona, Siena, poi Firenze e Pistoia (ex aequo), si posizionano al vertice dell’indice “Amministrazioni Digitali” che come suggerisce il nome riguarda la digitalizzazione dell’amministrazione pubblica. Firenze, Torino e Bologna guadagnano i primi posti nel ranking “Comuni Aperti“, in termini di utilizzo dei social media e della disponibilità di dati aperti. Mentre Bologna, Milano e Cagliari guadagnano il podio nella categoria delle “Città connesse” che misura l’impatto della trasformazione digitale sul governo delle città.

Bergamo, Firenze, Milano e Modena sono le città leader dell’innovazione, figurando tra le prime dieci posizioni in tutte le dimensioni analizzate. Bologna, Genova, Torino, Trento e Venezia (queste ultime due nella top ten) seguono da vicino le quattro città leader, insieme a Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza. Insieme, formano il gruppo delle 16 “altamente digitali”, con punteggi superiori a 65/100 nelle tre valutazioni.

Il rapporto completo è scaricabile a QUESTA PAGINA

Grandi e piccole città verso la trasformazione digitale

Se tutte le Città Metropolitane, indipendentemente dal loro livello (alto, intermedio o base), sono ormai coinvolte nel processo di trasformazione digitale, quello che si evince è che non è più appannaggio esclusivo delle metropoli, poiché un gruppo di città medie “innovative” come Trento, Cremona, Padova, Monza, Parma e Vicenza si sono affermate come centri altamente digitali, affiancandosi a Bergamo e Modena.

Inoltre, città come Cesena, Perugia, Reggio Emilia, Brescia, Livorno, Lodi, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Rimini, Siena e Verona, insieme ad altri 23 capoluoghi non metropolitani, sono classificate come “digitali”. Infine, Cosenza, Frosinone, Sassari, Siracusa e Varese, pur rimanendo al di sotto della soglia delle città digitali, manifestano crescite significative in diversi indicatori.

A che punto è la digitalizzazione nel Sud Italia

Nel contesto del Mezzogiorno, Cagliari spicca come l’unica città meridionale ad alto livello digitale. Bari, pur entrando nella top ten delle “Città Connesse”, si colloca a un livello intermedio, insieme a Napoli e Palermo, tutte superando la soglia di 65 punti in due dimensioni. Catania, Messina e Reggio Calabria, che in passato erano posizionate molto in basso, hanno raggiunto un livello digitale di base grazie ai progressi compiuti.

Oltre ai cinque capoluoghi metropolitani, anche Pescara (tra le città digitali intermedie e prima tra i capoluoghi non metropolitani), Andria, Lecce, Nuoro e Taranto entrano a far parte delle città digitali del Mezzogiorno, superando la soglia in almeno una dimensione. Infine, Cosenza, Sassari e Siracusa, sebbene non ancora classificate come digitali, evidenziano significativi progressi in alcuni indicatori.

La trasformazione digitale oltre gli stereotipi

“Non è più il momento di parlare soltanto di contrapposizione nord-sud o tra grandi centri e periferia, gli scenari dell’innovazione urbana mostrano oggi dinamiche più articolate – commenta Gianni Dominici, Amministratore Delegato di FPA – Da qui, la nuova struttura a tre indici di ICity Rank. Nell’indice ‘Amministrazioni digitali’ le differenze tra le città sono meno marcate, grazie al consolidamento di modelli di riferimento, in primis quelli del Piano triennale, senza dimenticare il PNRR che, con le sue risorse per il digitale, sta spingendo verso una ulteriore riduzione dei gap. Gli altri due indici, invece, mostrano maggiori differenze tra le realtà territoriali, in particolare ‘Città connesse’, che è ancora caratterizzato dal dominio delle grandi realtà metropolitane, essendo connotato da elementi più sperimentali e innovativi e data l’esigenza di governare dinamiche più complesse”.

Le città come laboratori di innovazione nell’era dell’AI

“Le città sono da sempre i primi luoghi di sperimentazione e di messa a terra dell’innovazione – afferma Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360 – Ora che si sono consolidate le basi per una diffusa amministrazione digitale, ci aspettiamo un ulteriore passo avanti, perché le frontiere dell’innovazione si spostano sempre più in là. In particolare, gli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale aprono scenari che non potevamo immaginare solo fino a qualche anno fa. È necessario conoscere questa nuova realtà, farla propria, guidarla, perché diventi un ulteriore strumento di crescita e di innovazione locale”.

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