Approfondimenti

In cammino verso la “connected society” – Intervista a Cesare Avenia, Amministratore Delegato Ericsson

Una società più a misura d’uomo e rispettosa dell’ambiente: è l’opportunità aperta dalla larga banda, fissa e mobile. Gli esempi concreti realizzati con il contributo di Ericsson sono già numerosi, come racconta nell’intervista l’Amministratore Delegato, Cesare Avenia

Pubblicato il 01 Mag 2010

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L’innovazione nelle reti di comunicazione sta profondamente
modificando la società, creando molteplici opportunità ancora
poco esplorate. Ed Ericsson, grazie alla sua esperienza maturata
nel settore delle TLC sin dai tempi dell’invenzione del
telefono, intende avere un ruolo da protagonista, non solo come
fornitore di tecnologia, ma come consulente di aziende e
pubbliche amministrazioni. L’ambizione, come spiega Cesare
Avenia, amministratore delegato della società in Italia, è di
contribuire a realizzare una “connected society” a
misura d’uomo, per una qualità della vita migliore nel
rispetto dell’ambiente.

Viviamo in un periodo di forti cambiamenti e in un
contesto economico difficile, che ha visto ridursi gli
investimenti in modo significativo, sia nel pubblico sia nel
privato, e che vede i Paesi emergenti primeggiare, in alcuni
contesti, rispetto a quelli che vengono considerati più
avanzati. Quali sono, secondo la vostra vision, i nuovi scenari
che si stanno aprendo grazie all’innovazione
dell’ICT?

È vero, la nostra società, i modelli di business e i
comportamenti degli individui stanno conoscendo profonde
trasformazioni e noi pensiamo che la diffusione della banda larga
possa avere un ruolo chiave nella risoluzione delle sfide globali
del nostro tempo, quali la povertà, i cambiamenti climatici e la
crisi economica. Oggi contiamo circa 4,6 miliardi di
sottoscrizioni mobili nel mondo, 1,7 miliardi di persone sono su
Internet e 400 milioni di individui utilizzano Facebook. Ericsson
stima che il numero di utilizzatori della banda larga mobile
raggiungerà i 3,5 miliardi nel 2015. Le persone chiedono
connettività e vogliono poter beneficiare di prezzi più bassi
per smartphone, laptop, netbook. Tutto questo conferma il trend
verso la visione Ericsson dei 50 miliardi di dispositivi connessi
entro il 2020, che dovrà essere sostenuta da un processo di
modernizzazione delle reti in ottica “all-IP”, in
grado di abilitare la crescita del traffico dati e voce in tutto
il mondo. Per l’industria delle telecomunicazioni si stanno
quindi delineando opportunità di crescita uniche e coglierle
significherà generare un cambiamento in grado di apportare
benefici non solo nei paesi più avanzati, ma anche nelle
economie dei paesi emergenti. Ci saranno certamente delle sfide
da affrontare e per farlo con successo occorre unire le
competenze in tutti i settori, collaborando in particolare nelle
attività di standardizzazione per ridurre i costi e aumentare il
traffico, nella definizione di piani di pagamento differenziati e
nell’ideazione di strategie innovative. Per accelerare il
processo di innovazione, è fondamentale da una parte ridare
slancio agli investimenti nelle infrastrutture di rete di nuova
generazione, che incidono positivamente sulla creazione di nuovi
posti di lavoro e sul PIL, e dall’altra rilanciare
l’offerta di servizi digitali all’avanguardia, che
possono migliorare la nostra vita pubblica e privata, la gestione
del tempo libero, la sicurezza domestica, il rapporto con le
istituzioni e la gestione delle situazioni di emergenza, solo per
citare alcuni esempi. Per poter fare tutto ciò, bisogna prima di
tutto partire dalle città, che rappresentano la dimensione
privilegiata per realizzare il cambiamento e avviare un processo
di rinnovamento e reingegnerizzazione, fino ad arrivare ad un
obiettivo di lungo periodo ancora più ambizioso, ossia quello di
trasformare in realtà la visione di una società connessa e
smart.

Quale ruolo intende giocare Ericsson e quali progetti
stanno trovando terreno fertile?

Da decenni Ericsson contribuisce alla diffusione di
infrastrutture tecnologiche sul territorio e di servizi e
soluzioni innovativi. Crediamo che il nostro ruolo sia quello di
condividere l’esperienza, mettendo a disposizione know-how
per sostenere i differenti attori coinvolti nella realizzazione
dei progetti e in particolare delle smart town cui accennavo
prima. Sono molteplici le iniziative realizzate in tutto il mondo
e anche in Italia. Stoccolma, Johannesburg, Kaek, Trikala e
Heraklion, ad esempio, rappresentano casi concreti nel mondo di
sistemi urbani reingegnerizzati grazie al contributo di Ericsson,
caratterizzati dalla diffusione e dall’utilizzo
dell’ICT quale leva di miglioramento della produttività e
della qualità della vita. A Stoccolma l’intensa
collaborazione tra i settori pubblico e privato ha permesso di
garantire la massima diffusione di servizi digitali avanzati.
Johannesburg diventerà presto una vera città digitale, dove i
nuovi servizi pubblici intelligenti sono accessibili in maniera
semplice e a costi contenuti a tutti i cittadini indistintamente,
per favorire lo sviluppo socio-economico della città. Kaek, in
Arabia Saudita, rappresenta un esempio significativo di come si
possa sviluppare una città digitale fin dalla sua fondazione e
senza che esista un’infrastruttura tecnologica
pre-esistente. Altri casi europei come Trikala, la prima
“città digitale” della Grecia, o Heraklion (Creta),
con una delle più grandi reti metropolitane in fibra ottica del
Paese, dimostrano che i servizi innovativi possono essere
applicati anche in città storiche, preservandone
l’identità. Anche in Italia Ericsson ha già realizzato
diversi progetti con l’obiettivo di ridurre il digital
divide e creare smart city in aree prossime a capoluoghi di
provincia italiani. Ad esempio a Mantova, Ericsson ha portato la
larga banda alle sedi dell’amministrazione pubblica, alle
imprese e ai cittadini, offrendo servizi quali Internet veloce,
trasferimento dati, infomobilità, telesanità e video
sorveglianza. Ericsson sta inoltre realizzando le reti wireless
cittadine per le provincie di Alessandria, Imperia e Savona
offrendo già da ora una navigazione ad alta velocità insieme ai
relativi servizi di supporto all’utenza. Servizi
fondamentali in chiave di sviluppo futuro saranno quelli per
l’IPTV e la Video Sorveglianza, insieme ad applicazioni di
ehealth ed e-government. Sono inoltre molti i casi di successo di
servizi innovativi sviluppati grazie ad Ericsson, che hanno
permesso di migliorare la vita dei cittadini: dai servizi
avanzati per le Utility ai sistemi di trasporto intelligenti,
dalle sperimentazioni nel settore della digital PA fino alle
iniziative di eeducation e telemedicina.

Quali, invece, le maggiori difficoltà ancora da
superare?

I progetti che ho citato prima dimostrano un certo dinamismo
anche nel nostro Paese, ma perché queste iniziative a macchia di
leopardo si diffondano in modo ancora più pervasivo è
necessario disporre di un piano di sviluppo per la banda larga
che garantisca una base omogenea di soluzioni tecnologiche,
modelli di business e standard di implementazione per facilitare
il dialogo tra i vari attori coinvolti che hanno il compito di
diffondere la cultura del cambiamento – cittadini, istituzioni,
Pubblica Amministrazione Locale, enti regolatori, operatori di
telecomunicazioni e imprese – e fornire in questo modo un
elevato livello di qualità del servizio per i consumatori.
Inoltre, per progettare delle città intelligenti è fondamentale
secondo Ericsson delineare un modello di sviluppo condiviso,
completo e quantitativo che aiuti gli urbanisti a stabilire le
giuste priorità in materia di nuove infrastrutture e servizi e
che permetta di valutare il ritorno delle varie opzioni
d’investimento disponibili, prendendo in considerazione un
ampio numero di variabili. Applicare a questo modello le
potenzialità dell’ICT rappresenta il primo step verso la
reingegnerizzazione dei sistemi urbani.

La sostenibilità è oggi un tema imprescindibile quando
si mettono in campo nuovi progetti e iniziative. L’ICT può
avere un ruolo importante: risparmio energico, fonti rinnovabili,
riduzione degli spostamenti fisici e via dicendo. Qual è
l’impegno di Ericsson e quali le iniziative concrete già
realizzate?

L’emergenza climatica è una delle grandi sfide che i
Governi di tutto il mondo si trovano ad affrontare e
l’industria dell’ICT, in particolare la banda larga
mobile e le reti all-IP, possono giocare un ruolo estremamente
importante nella promozione di un modello di sviluppo ispirato ai
principi di innovazione, efficienza energetica e sostenibilità.
Negli ultimi decenni Ericsson ha contribuito a introdurre il tema
della sostenibilità tra le priorità del nostro settore e a
conferire alle telecomunicazioni un ruolo chiave in questo
ambito. Per realizzare il potenziale innovativo dell’ICT,
affinché nelle “smart society” siano sempre più le
idee a circolare e non le persone, occorre però l’impegno
da parte di molte organizzazioni internazionali e di diversi
settori. Per questo motivo Ericsson partecipa attivamente a
iniziative a livello mondiale. Ad esempio abbiamo stretto una
partnership con il WWF per incoraggiare l’utilizzo
intelligente dell’ICT nell’industria, in modo da
ridurre le emissioni di CO2. Nel marzo di quest’anno
abbiamo anche sponsorizzato la conferenza State of the Planet
insieme a Earth Institute e The Economist. Esperti a livello
mondiale, media e rappresentanti governativi si sono riuniti in
videoconferenza per discutere dei cambiamenti climatici, ed è
stato ribadito come le TLC abbiano la capacità di contribuire al
raggiungimento di tutti i Millennium Development Goals, gli otto
Obiettivi di Sviluppo del Millennio che tutti gli stati membri
dell’ONU si sono impegnati a raggiungere per l’anno
2015 in materia di sviluppo sostenibile, lotta alla povertà,
educazione, salute e condizione femminile. Ericsson negli ultimi
anni si è impegnata molto su questo tema e ha sviluppato
soluzioni per l’abbattimento dei consumi energetici
attraverso “green sites” che sfruttano le fonti di
energia rinnovabili, nuove stazioni radiobase concepite
all’insegna dell’ecocompatibilità, soluzioni di
“power saving” per le reti degli operatori. Inoltre,
siamo consulenti nel Life Cycle Assessment per attuare una
strategia aziendale basata sulla consapevolezza ambientale e per
misurare i miglioramenti nel campo dell’efficienza
energetica. A conferma dell’orientamento
“green” , Ericsson ha ottenuto numerosi
riconoscimenti a livello internazionale. E’stata dichiarata
“Gold Class company and Sector Mover” dal
Sustainability Asset Management Group (SAM) nel
“Sustainability Yearbook 2009”, figura
nell’indice etico internazionale FTSE4Good tra le 10
migliori imprese a livello globale per il rispetto
dell’ambiente ed è in testa alla speciale classifica di
Greenpeace Cool-it delle aziende mondiali di Information
Technology che aiutano il clima, pubblicata ad aprile 2010.
Recentemente è stato anche annunciato che siamo Technical
Manager di Earth (Energy Aware Radio and Network Technologies),
programma allineato con le iniziative di ricerca comune
dell’Unione Europea che riunisce un gruppo di 15 tra i
maggiori operatori di telecomunicazioni, costruttori di reti e
componenti e istituzioni accademiche e che si propone di
dimezzare i consumi energetici nelle reti mobili di quarta
generazione (4G). Per concludere, diamo anche il buon esempio,
utilizzando noi stessi internamente pratiche virtuose finalizzate
alla riduzione delle emissioni, come l’uso del sistema di
videoconferenza e di Web cast per la comunicazione interna e il
telelavoro.

Dal vostro punto di osservazione privilegiato, come
vedete l’evoluzione del Mobile Broadband? E come sta
cambiando il modo di utilizzare le reti di TLC Mobili da parte
degli utenti?

Il mobile broadband è già una realtà ed è una delle grandi
innovazioni degli ultimi anni. Le nuove generazioni sono già
abituate ad un accesso a banda larga mobile sempre e ovunque e a
utilizzare applicazioni interattive che richiedono una grande
capacità trasmissiva, quali TV, real-time web, gaming online,
videoconferenze, pagamenti mobili e servizi di formazione a
distanza. Solo per fare alcuni esempi, grazie al mobile broadband
i pazienti si possono connettere da remoto agli ospedali, gli
studenti delle aree rurali si connettono alla rete universitaria
in ogni parte nel mondo, gli addetti ai soccorsi inviano video
live dalle aree colpite da disastri per una risposta efficiente
alle emergenze e gli autotrasportatori sono connessi ai centri di
logistica per una pianificazione efficiente del loro percorso.
Dei 3,4 miliardi di persone nel mondo che avranno il broadband
nel 2014, circa l’80% saranno utenti di larga banda mobile
e la maggior parte utilizzerà le reti HSPA e LTE. Questo
sviluppo è trainato in modo particolare dalla straordinaria
crescita del traffico dati, generato dall’utilizzo
crescente da parte dei consumatori di dispositivi quali
smartphone e laptop. Ericsson, sulla base di rilevamenti sulle
reti commerciali presenti in tutte le regioni del mondo, ha
recentemente annunciato al CTIA Wireless di Las Vegas che a
dicembre 2009 c’è stato il sorpasso nelle reti mobili del
traffico dati su quello voce. Grazie soprattutto ai siti di
social networking, il traffico dati mobile è infatti cresciuto
globalmente del 280% in ciascuno degli ultimi due anni e per i
prossimi 5 anni si prevede che raddoppi annualmente.
L’Italia, che pure mostra una penetrazione della larga
banda fissa inferiore alla media dei paesi sviluppati, è invece
tra le nazioni che già oggi utilizzano di più la larga banda
mobile. Uno studio condotto da Ericsson Consumer Lab
nell’estate 2009 mostra infatti come il 20% degli utenti in
Italia utilizzino già la connessione mobile a larga banda e ci
pone addirittura al primo posto come frequenza di utilizzo (il
69% accede quotidianamente). Nei prossimi anni prevediamo che ci
sarà un’evoluzione delle attuali reti 3G e 3,5G sia in
termini di capacità, sia di funzionalità. A conferma di ciò,
abbiamo effettuato la prima dimostrazione al mondo della
tecnologia HSPA a 84Mbps in downlink al Mobile World Congress di
Barcellona nel febbraio di quest’anno. Tale evoluzione
permetterà di sostenere la crescita di traffico attesa nei
prossimi 2- 3 anni. A seguire, arriverà l’LTE, che
permetterà di proseguire l’utilizzo delle reti mobili con
capacità a partire dai 100 Mbps.

Da vendor di reti di telecomunicazioni a fornitore di
servizi a 360 gradi: la strategia di Ericsson è profondamente
cambiata in questi anni, pur mantenendo salde le radici di
azienda con una forte componente di innovazione. Come si
inserisce la recente acquisizione di Pride?

Il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da profonde
trasformazioni e da una complessità sempre maggiore. Solo per
citare alcune delle tendenze più significative in atto, reti
fisse, mobili e IT e TLC convergono, il modello di business si
sposta sempre di più dalla rete al cliente, la crescita della
banda larga e della digitalizzazione sta cambiando il mercato
tradizionale dei media e i servizi ai clienti divengono sempre
più avanzati. In linea con questi trend e con lo scopo di
accelerare la realizzazione di una connected society, Ericsson
sta rafforzando l’attenzione dal business
dell’hardware a quello del software e dei servizi
innovativi e dal network rollout all’evoluzione e
modernizzazione delle reti. La consulenza e la system integration
costituiscono componenti chiave nell’attuale scenario delle
telecomunicazioni. Nella prospettiva di consolidare ulteriormente
il proprio posizionamento nel settore dell’Information
& Communication Technology e per sostenere la trasformazione
del business di operatori e imprese, Ericsson ha recentemente
acquisito Pride Spa, società italiana di 1000 dipendenti
specializzata nella consulenza e nella system integration ICT
presente da più di 130 anni sul mercato. Questa è la quinta
acquisizione del Gruppo in quest’area e la più
significativa in termini dimensionali. Ericsson porta così a
10.000 il numero di esperti in quest’area a livello
mondiale, su un totale di 40.000 esperti nei servizi. La scelta
di finalizzare questa operazione in Italia ribadisce la fiducia
di Ericsson nelle prospettive di sviluppo del settore italiano
delle telecomunicazioni, in cui i servizi ICT costituiscono un
fattore determinante di sviluppo e che riveste un ruolo chiave
nella crescita ed evoluzione del Paese. Il Gruppo potrà inoltre
ampliare la propria presenza presso nuovi mercati di riferimento,
quali quello delle utility e dell’energy. Anche grazie a
questa operazione, Ericsson si posiziona ora quale partner di
riferimento che, attraverso l’integrazione dell’IT e
TLC, dei servizi e delle infrastrutture, sostiene operatori e
imprese nel processo di innovazione dei modelli tecnologici e di
business e nello sviluppo di servizi a valore aggiunto per la
comunità.

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