Manufacturing 4.0: Computer vision e AI applicati al controllo qualità e ai processi per evitare stop produttivi

Per l’hi-tech friuliana Video System, che vanta un tasso di riparazione dello 0,9%, il vero valore delle soluzioni sta nell’affidabilità. L’ad Liani: “Per clienti che hanno cicli produttivi continui h24 per 365 giorni all’anno, un fermo produzione comporterebbe costi altissimi” 

Pubblicato il 05 Ott 2021

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Produrre soluzioni talmente resilienti da “non rompersi mai”? Un’utopia per molti, una realtà – o quasi – per altri, a beneficio dei cicli continui di lavorazione tipici della manifattura. La friulana Video System, ad esempio, risponde proprio a questa seconda categoria: l’azienda da 25 anni applica le dinamiche del computer vision e dell’intelligenza artificiale  al controllo qualità e ai processi del manufacturing, vantando un tasso di riparazione medio sui prodotti pari 0,9 per cento (dato spalmato su 10mila sistemi installati, in oltre 20 anni). Un plus non da poco, davanti alle esigenze di clienti che hanno cicli produttivi continui h24 per 365 giorni all’anno e ai quali un fermo produzione comporterebbe dei costi altissimi. Alessandro Liani, l’amministratore delegato di Video System, racconta che il segreto è semplice. E sta nel porre “grande attenzione già nella fase di progettazione, per realizzare prodotti progettati in maniera tale che possa essere garantita l’affidabilità nel tempo”.

Progettazione studiata per garantire affidabilità

In certi settori, per alcune primarie realtà industriali, come rimarca Liani, “l’affidabilità del prodotto che scelgono di installare sulle loro linee è uno degli elementi fondamentali per la scelta del partner”. Modus operandi, quello di Video Systems, che ha trovato giusto coronamento nel 2005 quando, come ricorda Liani “abbiamo integrato in azienda un sistema ISO 9001 per la qualità e abbiamo quindi cominciato a monitorare l’affidabilità dei prodotti in modo costante”. Da allora la dinamica azienda di Codroipo (Udine) ha archiviato statistiche e rilevato dati che, riletti oggi, descrivono un’azienda che realizza prodotti con un insignificante tasso medio di riparazione: “Noi – così Liani – oggi ci muoviamo su un tasso medio di riparazione che è sotto allo 0,9 per cento del prodotto, quando la media dei nostri competitor è di diversi punti, posizionandosi tra il 5 e il 10 per cento. Dato, il nostro, che è frutto del monitoraggio effettuato su più di 10mila sistemi installati in diversi settori industriali”.

“Un’azienda del settore della siderurgia  – racconta ancora Liani – ci ha fatto una richiesta per un ricambio di un prodotto installato addirittura nel 1997. Andremo a proporgli prodotti di nuova generazione perché quello realizzato oltre 20 anni fa, oggi non è neanche riproducibile per l’obsolescenza della componentistica elettronica. Ecco perché, sempre all’interno del concetto di affidabilità che vogliamo offrire, le nuove tecnologie che sviluppiamo permettono sempre il retrofit sui vecchi impianti, in maniera tale, quindi, che il prodotto nuovo che sviluppiamo possa sempre andare a sostituire il prodotto più obsoleto che abbiamo installato, per rimanere sempre al passo con le tecnologie più attuali”.

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