Smart Home e IoT: Un mercato in crescita in Italia

Pubblicato il 01 Giu 2018

La ricerca Context sulla Smart Home in Europa

Il mondo della Smart Home è ormai una realtà anche nel nostro paese. Un mercato che cresce del 23% e che vale, secondo la ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, 185 milioni di euro nel 2016 con l’80% del mercato che realizzato da installatori e distributori elettrici e un ruolo sempre più importante per gli OTT.

La Smart Home in Italia è trascinata dalla sicurezza e dall’efficienza energetica. Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano in occasione della presentazione della ricerca ha osservato la grande vitalità del settore che si esprime anche nella convergenza tra i tanti attori: le Utility con la Smart Energy, le Telco con i servizi per i cittadini, le assicurazioni, le banche, gli OTT del digitale, ma anche gli sviluppatori, gli installatori, e infine i retailer.

Per Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things «L’Internet of Things sta effettivamente entrando nelle nostre case, ma il mercato potrebbe fare di più. La Smart Home è all’inizio di un percorso di sviluppo e ciascun attore ha un suo specifico punto di accesso alla casa intelligente, che per i consumatori è oggi rappresentato prevalentemente dalle esigenze di efficientamento energetico o quello della sicurezza.
Nella ricerca 2016 dell’Osservatorio Internet of Things si evidenzia che la maggioranza delle oltre 290 soluzioni per la Smart Home censite in Italia e all’estero è indirizzata da tematiche di sicurezza e comprendono tipologie di prodotto e di soluzioni come le videocamere di sorveglianza, come le serrature elettroniche, come i videocitofoni intelligenti e come tutto il mondo costituito dai sensori di movimento, di rilevamento presenze e di controllo degli accessi.

Per le Telco la Smart Home è un mercato che parte prima di tutto dalla connettività con servizi che possono essere “pagati” magari con il contratto telefonico. Ecco che la risposta delle Telco si traduce in SIM dati con piani tariffari progettati per le applicazioni Smart Home da inserire all’interno di soluzioni per la sicurezza, per la videosorvegianza da remoto, per la regolazione della temperatura da smarthome, per antifurti.

Le banche e le assicurazioni stanno lavorando pesantemente per mettere in relazione la Smart Home con i Big Data. Le assicurazioni in particolare hanno visto nella Smart Home una seconda frontiera dopo quella dell’automotive che con la prima generazione di connected car sta cambiando l’approccio del mondo assicurativo in generale verso la mobilità e in particolare verso la “vecchia” assicurazione auto.
La ricerca dell’Osservatorio Internet of Things focalizza l’attenzione sul fatto che nella Smart Home ci sono in Italia oggi sei compagnie assicurative che propongono polizze direttamente collegate alla presenza di oggetti connessi. Più in dettaglio le polizze per la Smart Home sono agganciate a servizi di assistenza 24 ore su 24 e si rivolgono agli uffici, alla casa, ai piccoli esercizi commerciali e sono pensate per affrontare e gestire rilevazione di danni come allagamenti, incendi, danneggiamenti, ma anche per la sicurezza da furti e intrusioni.

Le assicurazioni stanno poi dando vita a un vero e proprio ponte tra la Smart Home e la Smart Health con offerte che guardano più alla persona e che si concretizzano in offerte per il wellness con soluzioni wearable collegati alla casa intelligente che unite a forme di sconto sulla polizza personale premiano chi pratica attività fisica, mentre nel caso dell’eHealth le polizze attivano uno sconto per l’acquisto di strumenti in grado di monitorare parametri vitali.

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