Efesto: il drone a “banda larga”

La siciliana heli-lab entra nei finalisti del Premio Gaetano Marzotto con un Unmanned Aerial Vehicle UAV che porta intelligenza in volo. Tra le principali applicazioni il controllo del territorio e l’allarme antiincendio

Pubblicato il 06 Nov 2015

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Il team di heli-lab: Giuseppe Spallina e Antonio Raspanti (co-founders), Lillo Scibilia, tecnico e Victor Ortega, regista

L’idea è quella di portare i droni su Internet e di attivare un collegamento diretto tra i dati raccolti dai mezzi volanti e il cloud. Il progetto arriva dalla Sicilia ed è stato proposto dalla heli-lab nel contesto del Premio Gaetano Marzotto “Dall’idea all’impresa” e si è guadagnata l’ingresso nel gruppo dei finalisti e l’affiancamento presso il Parco Tecnologico Padano.

L’idea è stata battezzata Efesto e come sottolinea uno dei co-founder dell’impresa Giuseppe Spallina a EconomyUp “il drone, ovvero, ’Unmanned Aerial Vehicles diventa un pc, gestisce i dati raccolti dalla strumentazione di bordo ed è attrezzato per comunicarli al cloud”. La differenza tra questa soluzione e quella tradizionale è che normalmente i droni raccolgono varie tipologie di dati che vanno dalla riprese video, a dati relativi alla sensoristica ambientale come temperatura o umidità. Questi dati vengono normalmente inviati a terra per essere poi elaborati. Con questa soluzione i dati possono essere elaborati a bordo e vanno direttamente nel cloud.

Spallina con gli altri co-founder Antonio RaspantiLetterio Scibilia hanno di fatto pensato a un “drone a banda larga” ovvero una soluzione che è in grado di garantire la migliore affidabilità possibile in termini di connettività. Sempre Spallina dichiara a EconomyUp che  “siamo riusciti a bypassare il problema della copertura di rete tramite un dispositivo che è in grado di aggregare il flusso di rete tra diversi operatori mobili. Il sistema ideato prevede l’uso a bordo di 4 sim con 4 diversi operatori, i principali presenti sul territorio italiano. È sufficiente che uno qualsiasi di questi 4 operatori sia attivo e il sistema si aggancia automaticamente a uno di loro, ma può funzionare anche con tutti e 4 in contemporanea. Se per ipotesi ognuno garantisse una copertura di 50 mega, riusciremo ad avere una copertura complessiva di 200 mega. Potenzialmente si può arrivare fino a 400 mega, che poi è la banda ultralarga”.

Tra le applicazioni più significative va certamente segnalato il monitoraggio del territorio e in particolare il controllo delle zone boscose e degli incendi in particolare. Con questa soluzione il drone intercetta anche eventuali condizioni che possono trasformarsi in un incendio ed è in grado di inviare i dati direttamente agli operatori a terra. Di fatto con questa soluzione si può velocizzare l’analisi dei dati ed “eliminare” un passaggio. L’altro aspetto rilevante di questo progetto riguarda il tema dell’autonomia operativa dei droni. Normalmente gli Unmanned Aerial Vehicles necessitano dell’intervento e del controllo da parte di operatori a terra, con questa soluzione la segnalazione di interventi di emergenza può avvenire automaticamente senza la necessità di un “passaggio” a terra o di un operatore.

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