Ancora poche le donne a capo della Digital Transformation

L’analisi della presenza femminile nella pubblica amministrazione italiana evidenzia una netta disparità di genere: solo il 33,4% dei nominati alla figura dirigenziale specifica del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD) è donna

Pubblicato il 08 Mar 2023

donne digital transformation

Pur rappresentando le donne la maggioranza (58,8%) dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani, occupano solo il 33,8% delle posizioni apicali. Analogamente, nel caso della figura dirigenziale specifica introdotta nel 2017, quella del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD), solo il 33,4% dei nominati è donna (quasi 3.500 RTD donne su circa 10.400 RTD). La presenza femminile nei ruoli di alta dirigenza nella PA è aumentata solo del 9% negli ultimi dieci anni, e con la stessa velocità ci vorrebbero ancora vent’anni per raggiungere la parità di genere nei ruoli apicali.

Sono i numeri emergono da un’analisi della presenza femminile nella pubblica amministrazione (PA) condotta da FPA, società del gruppo Digital360, utilizzando dati da diverse fonti (dati sui dipendenti pubblici dal Conto Annuale RGS e dati sugli apicali da fonte Openpolis).

Parità di genere nella PA: uno scenario critico

La pubblica amministrazione è in maggioranza formata da donne, che rappresentano il 58,8% del totale dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani. Se si guarda, però, alle posizioni apicali, la situazione cambia notevolmente: solo il 33,8% è donna, appena una su tre.

Le donne sono particolarmente presenti nel settore dell’istruzione e della ricerca, con 975.000 quelle impiegate su 1,9 milioni di donne presenti in tutta la PA (quindi, più di metà del totale). Il resto è suddiviso tra Sanità (454mila), Funzioni locali (275mila) e Funzioni centrali dello Stato (116mila).

Tuttavia, anche in questi settori la presenza femminile ai vertici delle università e degli enti pubblici di ricerca è ancora bassa (attestandosi a circa il 18%). Le donne in ruoli apicali sono al di sotto del 20% anche nelle Ambasciate (14,4%), negli enti pubblici economici (18,5%) e organi costituzionali o a rilevanza costituzionale (18,9%). La maggiore presenza si rileva invece nei ministeri senza portafoglio (45,5%), organi legislativi internazionali o europei (44,7%).

Aumentare la presenza delle donne nella digital transformation

Confrontando la situazione italiana con quella europea, emerge che le donne italiane sono meno presenti nella PA della media degli altri paesi europei. Nell’Europa a 27, secondo i dati Eurostat 2021 il 7,7% delle donne occupate lavora nella pubblica amministrazione, in Italia il 4,3%. Inoltre, mediamente in Europa si registra una presenza quasi paritaria di uomini e donne all’interno della pubblica amministrazione, dove le donne sono il 49,3% (istruzione esclusa), mentre in Italia la presenza femminile è al 35,3%.

Il Direttore Generale di FPA Gianni Dominici commenta che, nonostante siano stati compiuti passi avanti nella presenza delle donne nella PA negli ultimi anni, è ancora necessario fare molto per raggiungere la parità di genere nei ruoli apicali. Considerando che la presenza femminile nei ruoli di alta dirigenza nella PA è aumentata del 9% negli ultimi dieci anni, raggiungere la parità di genere nei ruoli apicali richiederà ancora vent’anni.

Si auspica dunque di raddoppiare la velocità di crescita attuale, anche grazie alla spinta data dall’attuazione del PNRR, per raggiungere l’obiettivo ambizioso di ottenere la parità di genere entro il 2033 e quindi aumentare il numero di donne anche nella digital transformation.

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