Tecnologie M2M, ormai le usa un’azienda su 5: «Creano opportunità di business»

In aumento dell’80% in un solo anno l’adozione di queste soluzioni, con automotive ed elettronica di consumo come settori più attivi. Iniziano a evidenziarsi i ritorni sugli investimenti, mentre gli utilizzi si spostano sempre più dal back-office all’interazione diretta con i clienti, dice un’indagine Circle Research-Vodafone

Pubblicato il 30 Ott 2014

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L’adozione delle tecnologie Machine-to-Machine (M2M), che consente a macchine e dispositivi di interagire via internet tra loro e con centri di controllo, è aumentata dell’80% nell’ultimo anno, e viene ormai utilizzata da un’azienda su cinque, con automotive, elettronica di consumo, ed energia-utility come settori più avanzati e interessati. Questi i principali responsi della seconda edizione del “M2M Adoption Barometer”, una ricerca appunto sul mercato machine-to-machine (M2M) condotta a livello globale da Circle Research su commissione di Vodafone.

L’Internet of Things crescerà da 4,4 miliardi di dispositivi connessi quest’anno a 10,3 miliardi entro il 2018 (dati Machina Research), e in questo scenario l’indagine Vodafone ha raccolto le opinioni di oltre 600 dirigenti di 14 Paesi diversi, coinvolti nella definizione della strategia M2M in sette settori chiave. Come accennato, tre settori sono emersi come leader nell’M2M, con tassi di adozione vicini al 30%: automotive, elettronica di consumo, energia e utility. Il settore automobilistico è il più maturo: qui l’M2M viene percepito come un facilitatore di servizi aggiuntivi come la manutenzione in remoto e l’infotainment.

Anche in ambito energia e utility l’adozione del M2M sta registrando una rapida crescita, grazie alla crescente popolarità dei servizi “smart” per casa e ufficio, come riscaldamento intelligente e connected security. Quanto al settore elettronica di consumo, secondo i responsi dell’indagine è in prima linea nel passaggio “dal magazzino al soggiorno”: passaggio favorito dalla presenza della tecnologia M2M in dispositivi connessi come smart TV e console per il gaming.

Lo studio mostra inoltre che quasi tre quarti delle società di elettronica di consumo adotteranno qualche forma di M2M entro il 2016, sia per i nuovi prodotti che per la logistica o la produzione. Inoltre il report prevede che il 57% delle aziende nel settore healthcare e delle scienze naturali implementerà tecnologie M2M entro il 2016, mentre l’adozione nel settore logistica e trasporti sarà sostenuta dalla gestione delle flotte, con evidenti benefici legati al routing, all’assegnazione del lavoro e alla gestione dei piani di manutenzione.

Se da un lato un numero maggiore di aziende rispetto allo scorso anno vede un ritorno sugli investimenti legati all’M2M (il 46% degli intervistati indica un “aumento significativo”, rispetto al 36% nel 2013), persistono però alcune barriere all’adozione, come le preoccupazioni legate alla gestione della sicurezza e le sfide poste dalla distribuzione a livello globale. In un comunicato Erik Brenneis, Direttore Machine-to-Machine di Vodafone, commenta che «il report di quest’anno non lascia dubbi sull’accelerazione dell’importanza di questo settore: l’M2M si sta spostando dal back-office al centro della scena».

Matt Hatton, Principal Analyst di Machina Research, aggiunge: «Storicamente queste tecnologie tendevano a essere associate all’aggiunta di una nuova caratteristica “cool”, o a essere implementate per monitorare qualche processo interno. Ora vediamo invece come l’M2M stia diventando fondamentale nell’ambito dell’IoT per il modo in cui le aziende realizzano il proprio business, creando in alcuni casi nuove opportunità. Queste tecnologie stanno cambiando radicalmente il modo in cui le aziende sono al servizio dei propri clienti e comunicano con loro».

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