Tecnologie
Il Metaverse of Things (MoT) supera le barriere tra mondo fisico e virtuale
Appare ormai chiaro che l’Internet of Things tenda sempre di più a uscire da una forse eccessiva genericità, per declinarsi in forme sempre nuove e diverse, specifiche per i diversi ambiti di utilizzo.
Così, nel tempo, abbiamo parlato di Industrial IoT, di Underwater IoT, di Internet of Medical Things, di Ambient IoT.
Una delle declinazioni di cui si comincia a parlare oggi è il Metaverse of Things (MoT), vale a dire una combinazione tra i principi dell’IoT e quelli del Metaverso: uno spazio di realtà virtuale nel quale oggetti fisici, dispositivi ed entità digitali interagiscono creando un’esperienza unificata e immersiva; una convergenza tra mondo fisico e mondo virtuale; uno “spazio virtuale unificato” che abbraccia anche il mondo fisico, con nuovi livelli di interconnessione e interattività.
Gli oggetti e i dispositivi fisici connessi e dotati di sensori e attuatori generano dati in tempo reale e comunicano con lo spazio virtuale, dando vita a rappresentazioni digitali di oggetti e ambienti fisici sui quali gli utenti possono agire.
Analogamente, oggetti e entità virtuali, come ad esempio gli avatar controllati dagli utenti, possono attivare azioni nel mondo reale, ad esempio accendere le luci o regolare la temperatura in una stanza.
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Metaverse of Things (MoT), oltre il digital twin
Potremmo dire che il Metaverse of Things sia di fatto una riproposizione dei modelli di digital twin all’interno del Metaverso, declinabili secondo esigenze diverse, che spaziano dal mondo della produzione a quello della formazione o ancora a quello della sanità.
Se pure ancora in fase embrionale di sviluppo, il Metaverse of Things fa ampio utilizzo di realtà virtuale e realtà aumentata per offrire nuove esperienze utente, laddove l’Internet of Things si focalizza più significativamente sulla raccolta dei dati.
E di fatto la stessa Internet of Things è una delle componenti, insieme alle già citate AR e VR, necessarie alla realizzazione di un Metaverse of Things.
Altre componenti includono naturalmente infrastrutture di connettività robuste e affidabili; una elevata potenza di elaborazione garantita dal cloud computing e necessaria per effettuare analisi in tempo reale e abilitare processi decisionali data driven; AI e Machine Learning per attività di apprendimento automatico, per lo sviluppo di algoritmi e modelli di analisi, per lo sviluppo di assistenti virtuali e avatar intelligenti; componenti di sicurezza e privacy, che passa anche da Blockchain e registri distribuiti per l’archiviazione e la verifica dei dati decentralizzati, resistente alle manomissioni, e per la gestione delle identità; interfacce utente e modelli di interazione che supportino controlli basati su gesti, comandi vocali, feedback aptici…
Gli ambiti di applicazione del Metaverse of Things
Come abbiamo accennato, il Metaverse of Things si trova al momento in una fase embrionale di sviluppo; tuttavia, sta catturando l’attenzione di ricercatori e analisti, che ne evidenziano applicazioni e opportunità e che na hanno fatto il protagonista di un seguitissimo keynote durante lo scorso Mobile World Congress.
Proprio per la sua capacità di integrare senza soluzione di continuità i mondi fisico e digitale, il Metaverse of Things (MoT) ha in sé il potenziale per introdurre nuovi elementi di innovazione nella comunicazione, nella collaboration e nella produttività.
Nelle attività di communication e collaboration, ad esempio, il MoT consente di creare ambienti virtuali o spazi di lavoro virtuali immersivi in cui gli utenti possono interagire come se fossero presenti fisicamente: ambienti personalizzabili e interattivi che possono simulare gli spazi fisici dell’ufficio, offrendo funzionalità come lavagne condivise, monitor virtuali e modelli interattivi in 3D.
Non solo.
L’integrazione di dispositivi IoT all’interno del MoT abilita una collaborazione più intelligente: i sensori IoT incorporati negli oggetti fisici possono raccogliere dati in tempo reale e fornire all’interno dell’ambiente virtuale informazioni contestuali utili per prendere decisioni informate, ottimizzare i processi e semplificare i flussi di lavoro.
Nel mondo dell’istruzione e della formazione, il Metaverse of Things può offrire esperienze di apprendimento immersive e interattive: grazie a VR e AR, gli studenti possono “entrare” in ambienti simulati dove possono esercitarsi, sperimentare, collaborare. Una opportunità particolarmente interessante nel caso di team remoti o distribuiti, che possono lavorare e apprendere insieme in modo efficace.
C’è un ulteriore ambito nel quale il MoT potrebbe dimostrarsi utile ed efficace e riguarda la visualizzazione avanzata e l’analisi dei dati: l’integrazione di AI e analytics in un MoT consente funzionalità avanzate di visualizzazione e analisi dei dati, rendendo più intuitive e interattive la gestione di set di dati complessi, le simulazioni e la modellizzazione.
Nell’ambito industriale, nel quale è importante il monitoraggio in tempo reale di attrezzature, processi e risorse, il MoT abilita il controllo a distanza oggetti fisici e ambienti attraverso dispositivi IoT, per facilitare attività di diagnostica e interventi di manutenzione anche a distanza.
Il ruolo della blockchain
È importante sottolineare che per fornire interazioni sicure e affidabili, il Metaverse of Things può sfruttare la tecnologia blockchain e i registri distribuiti, al fine di proteggere con meccanismi centralizzati e resistenti alle manipolazioni le transazioni, la condivisione dei dati e la gestione dell’identità all’interno dell’ambiente virtuale.
In questa fase di sviluppo, ricercatori e analisti sottolineano come sia importante accompagnare la definizione della tecnologia e delle piattaforme con riflessioni di natura etica, sociale, di privacy, per garantire non solo la privacy degli utenti e la sicurezza dei dati, ma anche lo sviluppo di un Framework regolatorio che promuova un utilizzo responsabile del Metaverse of Thing.