Samsung-Miur, torna Letsapp: studenti al lavoro sulla cybersecurity

Il progetto varato da Samsung in collaborazione con il Miur si rivolge ai giovani delle scuole secondarie di secondo grado, per avvicinarli al mondo della progettazione di App per Android. Mario Levratto: “Così creiamo competenze evolute per renderli professionisti qualificati e alimentare l’innovazione nel Paese”

Pubblicato il 16 Apr 2018

studenti

Al via la seconda edizione di Letsapp, il progetto di Samsung e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca che si pone l’obiettivo di avvicinare i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado italiane al mondo delle applicazioni per dispositivi mobili grazie a un corso di formazione online che insegna, nello specifico, come sviluppare app per Android. Al programma di mentoring avevano partecipato lo scorso anno più di 30mila studenti, impegnati, attraverso una piattaforma di e-learning, nell’ acquisire competenze di base sulla programmazione tramite l’ambiente di sviluppo Mit App Inventor 2.

Diviso in 4 fasi, il corso – che dura complessivamente 35 ore – è strutturato in 10 moduli che alternano nozioni teoriche a demo pratiche, ognuno dei quali si conclude con un test.

Con LetsApp Samsung punta a creare competenze evolute

La piattaforma LetsApp è disponibile al link www.letsapp.it, e la partecipazione è aperta a tutti gli studenti iscritti a una scuola secondaria di secondo grado di qualsiasi tipologia e indirizzo, previa registrazione sul sito Internet dove occorre indicare la scuola di appartenenza, il nome del dirigente scolastico e i dati della Carta dello Studente.

Samsung contribuisce da oltre 26 anni all’evoluzione digitale dell’Italia impegnandosi a diffondere la cultura dell’innovazione attraverso la nostra tecnologia avanzata, ma soprattutto grazie a progetti come LetsApp in grado di offrire a tutti gli studenti competenze evolute che contribuiranno a renderli professionisti qualificati e competitivi e ad alimentare l’innovazione nel nostro Paese – afferma Mario Levratto, head of Marketing and external relations di Samsung Electronics Italia – Quest’anno abbiamo deciso di focalizzare i progetti su un tema, quello  della sicurezza, molto caro a Samsung, poiché crediamo che la cultura del digitale debba portare con sé anche una cultura della sicurezza sempre più necessaria in un mondo che vede crescere le competenze digitali, e i rischi a queste legate, in maniera esponenziale di anno in anno”.

LetsApp è stato ideato per offrire agli studenti un’occasione di crescita e di confronto, incoraggiandoli ad intraprendere attività ed esperienze nell’ambito della digitalizzazione, per  valorizzarne lo spirito creativo e l’attitudine alla progettualità. Il successo è nei  numeri della passata edizione, ma soprattutto  nella qualità dei lavori presentati, e nella  stretta interconnessione tra scuola e impresa per la condivisione del sapere e delle tecnologie – aggiunge Giuseppe Pierro, dirigente Ufficio II – direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del Miur – L’intento è  rendere gli studenti italiani dei digital-makers, in grado di trasformare un’idea, una passione, un’intuizione in un progetto per la collettività”.

La partecipazione al programma, si legge in una nota degli organizzatori – è anche un’occasione per acquisire competenze e maggiore consapevolezza delle proprie attitudini, grazie al confronto con i concetti di progettualità e di learn by doing. Parte integrante della formazione sono le cosiddette “Soft Skills”, competenze trasversali essenziali per un inserimento efficace nel mondo del lavoro, sempre più apprezzate e richieste perché consentono alle aziende di avere risorse in grado di adattarsi con flessibilità e velocità ai cambiamenti del mercato. “Obiettivo non secondario del progetto – prosegue il comunicato – è quello di fornire agli studenti delle conoscenze di base sull’imprenditorialità, sul marketing e sulla comunicazione e di offrire una panoramica su come la tecnologia produca innovazione creativa. In questa nuova edizione verranno coinvolti maggiormente anche gli insegnanti attraverso un’apposita area dedicata in modo da poter approfondire gli argomenti anche durante le normali ore di lezione”.

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