Sirti rilancia, con focus su ICT, IoT, Smart Infrastructure e Big Data

Sirti presenta il proprio piano di sviluppo. IoT, Big Data, infrastrutture Smart trovano nuove declinazioni in progetti concreti. Sull’ICT il focus della diversificazione

Pubblicato il 21 Mar 2018

Loiola-Sirti
Roberto Loiola, Amministratore Delegato Sirti

Per Sirti è arrivato il momento del rilancio e di un rilancio importante giocato sul tema dell’ampliamento del perimetro operativo, della diversificazione e dell’attenzione a tematiche nuove, tra le quali un ruolo chiave è giocato senza dubbio dall’Internet of Things ,  nelle sue molte accezioni legate agli smart grid e alle infrastrutture smart, e dai Big Data.

La nuova strategia viene presentata in concomitanza con il lancio del piano industriale per il triennio 2018-2020, alla presenza di Roberto Loiola, amministratore delegato della società, e di Robert Davison, presidente di Sirti e Ceo di Pillarstone, il fondo che ne ha rilevato il 100% del capitale e del debito a lungo termine.
Ed è proprio Davison che spiega i motivi che hanno portato a investire in Sirti: “Per la sua eredità storica”, dichiara, sottolineando come Sirti sia una azienda che ha supportato lo sviluppo economico italiano, “Per il suo presente, vale a dire per la riconoscibilità del brand, per le capacità e per il know how, e per il suo futuro, perché abbia un ruolo chiave nelle infrastrutture per la banda ultralarga, per il 5G, l’IoT, le smart city, le smart utilities, i treni ad alta velocità”.

Due direttrici di sviluppo e tre programmi strategici, incluso Sirti Goes Digital per la digital transformation

Roberto Loiola, a sua volta, così riassume il piano: “Ci muoviamo lungo due direttrici di sviluppo e tre programmi strategici. La prima direttrice è quella dello sviluppo e della crescita di un business differenziato, la seconda quella della trasformazione competitiva. I tre programmi, invece, guardano da un lato alla trasformazione culturale e organizzativa dell’azienda, dall’altro alla trasformazione digitale, mettendo al centro la creazione di valore per il cliente”.
Per altro, racconta sempre Loiola, Sirti ha varato “Sirti Goes Digital”, un programma interno di trasformazione digitale.

Oltre le dichiarazioni di intenti, ci sono poi le azioni concrete.
Sirti è organizzata in quattro business unit, indipendenti dal punto di vista dell’accountability e dei profit & loss.

La prima, Telco Infrastructures, è di fatto l’area di business tradizionale della società, quella che eroga servizi end to end, vale a dire progettazione, realizzazione, provisioning, delivery e assurance, per le reti a banda ultralarga, per le reti broadcast, per il trasporto reti.
La seconda area è quella dedicata ai trasporti ed è l’unica nella quale Sirti oltre all’offerta di servizi ha anche un’offerta di prodotto. In particolare, in ambito Transportation, la società oltre a fornire servizi di rete, di trazione elettrica, di controllo del traffico, di videosorveglianza, di sicurezza nei tunnel, sviluppa e commercializza sistemi di segnalazione. “In questo ambito – precisa Loiola – non ci occupiamo di lavori civili, ma siamo in grado di erogare tutta la componente di servizio”.
La terza Business Unit è quella dedicata a Energy e Utilities: qui si erogano servizi di trasporto per l’Alta Tensione, impianti per l’energia da fonti rinnovabili, soluzioni per l’efficienza energetica, a clienti tra i quali figurano realtà come Enel o Terna.
Infine c’è l’ICT. È un segmento che già ora vale 100 milioni di euro per Sirti: qui si parla di network transformation, di cloud ed edge computing, di system integration, ma anche di IoT, di integrazione con sistemi Scada, di servizi gestiti.
“Nonostante la loro indipendenza operativa, tra le quattro Business Unit esiste una forte sinergia, in particolare per quanto riguarda l’ICT che consideriamo trasversale a tutte le aree. Questo fa di Sirti un soggetto abilitante, in grado di sfruttare il potenziale delle infrastrutture pre-esistenti e dunque migliorando la sostenibilità dei grandi progetti. Detto in altri termini, ci sono grandi evoluzioni tecnologiche, che si chiamano IoT, banda ultralarga, 5G, smart grid, smart city: Sirti è in grado di gestirle abilitandole sulle infrastrutture esistenti, dalle autostrade alle torri, dalle gallerie alle infrastrutture idriche e fognarie, dai cavidotti alle linee aeree”.

Tra predictive maintenance e ottimizzazione delle operation, le best practice già sviluppate

Quanto, al di là delle dichiarazioni di intenti, tutto questo si traduca in operatività concreta è dato da alcune practice già sviluppate.
Loiola cita OneDayDig, il cantiere mobile per la costruzione di reti, pensato per aumentare la produttività riducendo nel contempo l’impatto ambientale e sociale, ma cita anche Fabbrica Virtuale, il progetto per l’ottimizzazione dinamica del pianto delle attività giornaliere sul campo grazie all’utilizzo di Intelligenza Artificiale: “Si tratta di una soluzione con cuore Oracle, che si consente di automatizzare la schedulazione degli interventi dei tecnici in campo”.
La visione artificiale è invece protagonista in 3D Georadar Realtime, che consente di “vedere” oltre il mano stradale, grazie appunto alla visione artificiale che permette di rilevare gli ostacoli sotterranei, mentre con il progetto Augmented Operations i tecnici sono dotati di sistemi collaborativi e di servizi di assistenza remota, abilitati alla realtà aumentata, così che in caso di interventi complessi i tecnici possano essere supportati da un pool di esperti a distanza.
“E poi usiamo Big Data e Analytics per progetti di manutenzione predittiva: i big data e i dati storici ci aiutano nell’individuazione esatta dei guasti”.
Altri progetti guardano al mondo delle Smart Infrastructure. “Abbiamo sviluppato un sistema in grado di misurare la stabilità delle infrastrutture civili, vale a dire ponti, gallerie ecc. attraverso sensori IoT e piattaforme di machine learning, mentre con sistemi di smart metering e smart grid monitoriamo in modo attivo i consumi”.

Per quanto riguarda i piani di crescita, la società conta ancora per questo 2018 di mantenersi stabile sui 673 milioni di euro di revenue complessive, migliorando però l’Ebitda, che da 4,4% del 2017 dovrebbe raggiungere il 5,1 per cento a fine anno e progressivamente crescere vicina all’8% a fine triennio, con un fatturato cresciuto fino a 743 milioni di euro.
Sirti non esclude acquisizioni, soprattutto sul fronte ICT, dichiarandosi interessata sia all’area security, sia al cloud. Non vi sono al momento nomi sui quali la società sta lavorando attivamente.

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