Intel-Mobileye, la guida autonoma diventa scienza

Amnon Shashua, ceo di Mobileye e senior vp di Intel, ha svelato una formula matematica per garantire che i veicoli a guida autonoma operino in modo responsabile. E soprattutto che non causino incidenti di cui potrebbero essere ritenuti colpevoli

Pubblicato il 19 Ott 2017

auto self-driving

“La possibilità di riconoscere la colpa è fondamentale. Proprio come i migliori conducenti umani al mondo, le auto autonome non possono evitare gli incidenti dovuti ad azioni che esulano dal loro controllo. Tuttavia, anche il conducente più responsabile, consapevole e prudente difficilmente causerà un incidente per sua colpa, in modo particolare se ha una visione a 360 gradi e tempi di reazione estremamente rapidi, come avranno i veicoli autonomi”. È questa la vision di Intel e Mobileye rispetto al futuro senza conducente del mondo auto e a spiegarla al World Knowledge Forum di Seoul, in Corea del Sud, è stato il professor Amnon Shashua, ceo della compagnia israeliana e senior vicepresident del colosso Usa.

Alla platea dell’evento Shashua ha presentato un modello scientifico per dimostrare la sicurezza dei veicoli autonomi. La sua soluzione, pubblicata non a caso in un articolo accademico ma anche in un documento di sintesi per i non addetti ai lavori, fornisce una vera e propria formula matematica per garantire che i veicoli a guida autonoma operino in modo responsabile e non causino incidenti di cui potrebbero essere ritenuti colpevoli.

Mobileye, acquisita da Intel con una maxi-operazione miliardaria, è sicuramente una delle società più attive sul fronte self-driving, essendo specializzata in tecnologia automatizzata ed avendo la leadership mondiale nella fornitura di telecamere per sistemi avanzati di assistenza alla guida (Adas, Advanced Driver Assistance System, ndr). Il professor Shashua, coadiuvato dal collega Shai Shalev-Shwartz, è arrivato ora a mettere a disposizione gli anni di successo nel campo dell’automazione dei veicoli e dell’evoluzione dai sistemi Adas verso la piena autonomia a disposizione della ricerca, creando ora una formula matematica firmata da Intel e Mobileye in grado di rispondere con certezza alle domande aperte sulla responsabilità e sulla colpa in caso di incidente quando un veicolo non è guidato da una persona.

Il modello Responsibility Sensitive Safety da loro proposto offre infatti parametri specifici e misurabili per i concetti umani di responsabilità e cautela, e definisce uno “stato di sicurezza” per cui il veicolo autonomo non può causare un incidente, indipendentemente dalle azioni intraprese da altri veicoli. Nel suo discorso in Corea del Sud il senior vp di Intel ha invitato i rappresentanti del settore e i responsabili delle policy a “sviluppare in modo collaborativo degli standard in grado di stabilire con certezza la colpa di un incidente” in caso di collisione tra veicoli autonomi e con conducente. Ha spiegato che tutte le norme e i regolamenti oggi in vigore ruotano intorno all’idea che ci sia un conducente alla guida, sottolineando la necessità di nuovi parametri per i veicoli autonomi.

“Sembra un buon inizio lo sforzo di soggetti regolatori e policy maker per capire come gestire l’implementazione delle auto a guida autonoma, senza soffocare l’innovazione, per avere un metodo commune e aperto per valutare l’efficacia della tecnologia – commenta Said Sam Abuelsamid, senior research analyst che contribuisce al Navigant Research’s Transportation Efficiencies program -. Il modello di Responsibility Sensitive Safety proposto da Mobileye sembra una base efficace per avviare la conversazione. Almeno come metodo di valutazione, non vincola nessuno a tecnologie specifiche, ma fornisce un buon quadro per il processo decisionale all’interno dei sistemi di controllo”.

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