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Una rete di sensori protegge la foresta pluviale australiana

Una rete WSN di più di 200 sensori sarà dispiegata nei prossimi tre anni all’interno del Springbrook National Park, in Australia, sito dichiarato…

Pubblicato il 01 Feb 2009

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Una rete WSN di più di 200 sensori sarà dispiegata nei
prossimi tre anni all’interno del Springbrook National
Park, in Australia, sito dichiarato patrimonio
dell’umanità dall’UNESCO. Il progetto è frutto
della collaborazione tra più organizzazioni scientifiche:
l’Australian Rainforest Conservation Society (ARCS), il
Queensland Environmental Protection Authority (EPA) e il
Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization
(CSIRO).

La rete permetterà di misurare un’ampia serie di
parametri quali l’umidità del suolo e dell’aria,
il livello delle precipitazioni, la luminosità e la velocità
del vento, così da poter raccogliere dettagli riguardanti la
salute dell’ecosistema.

Il progetto è considerato particolarmente importante
poiché, nonostante la foresta pluviale ricopra solo il 0,3%
del territorio, più di metà delle specie animali e vegetali
presenti in Australia dipendono da tale complesso

ecosistema. Il sistema si basa su una serie di nodi
collegati tra loro in una logica di rete mesh, operante a 915
MHz. Le informazioni raccolte dai sensori di ogni nodo vengono
poi trasmesse ad un database centrale localizzato a Brisbane,
nel Queensland.

Il prossimo stadio del progetto, programmato a inizio
2009, comporterà l’inserimento di sensori audio e video
e la disposizione di nodi addizionali per il raccoglimento di
ulteriori informazioni. I microfoni permetteranno ai
ricercatori di identificare gli animali a seconda del verso,
mentre le telecamere permetteranno di integrare tali
informazioni con video o fotogrammi, così da poter studiare
l’andamento delle specie in termini di numerosità e
modello di comportamento. L’analisi permetterà di
determinare quali fattori influenzino i cicli riproduttivi di
flora e fauna per la pianificazione del risanamento
dell’area.

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