Approfondimenti

Il buono sconto va su Mobile

Cresce l’interesse di aziende e consumatori per la versione digitale dei vecchi “buoni promozionali”, da ricevere e utilizzare direttamente dal proprio smartphone. Nel 2016 saranno 600 milioni le persone nel mondo che li utilizzeranno regolarmente, anche grazie alla crescente integrazione coi social network. Una ricerca Juniper Research

Pubblicato il 12 Dic 2012

mobile-coupon1-207037-130318174440

Il numero di consumatori che riceverà dei coupon
promozionali sul proprio telefono cellulare aumenterà del 30%
nel corso del 2013
, raggiungendo più di 500 milioni di
persone.

Le campagne coupon veicolate su telefoni cellulari avranno
inoltre un notevole successo: dopo un iniziale periodo di
rodaggio, nel 2016 il tasso di adesione medio
(redemption rate) registrato da queste iniziative si
attesterà intorno all’8%
– valore nettamente più
alto di quelli ottenuti fino ad oggi con progetti simili in
formato cartaceo – e saranno 600 milioni gli utenti che li
useranno regolarmente, generando vendite per 43 miliardi di
dollari a livello globale.

Sono dati estremamente positivi quelli forniti dal report di
Juniper Research, relativi alla diffusione e successo di
iniziative che vedono un’integrazione sempre più profonda
delle tecnologie mobili nei processi di marketing e relazione col
cliente.

La crescita avverrà principalmente in Nord America e in
Europa Occidentale
. I pionieri in questo campo sono
stati i Paesi del Far East e la Cina, dove negli ultimi anni si
è verificato un vero proprio boom che ha portato, per esempio,
l’App Dianping – che offre un servizio di couponing
– a registrare 40 milioni di download sul mercato cinese.

Secondo gli analisti il successo del couponing via Mobile verrà
inoltre alimentato dalla crescente integrazione delle piattaforme
che offrono offerte via coupon con i social network e del
conseguente modello virale di diffusione.

Anche il recente lancio di Passbook da parte di Apple –
un’App che consente di immagazzinare coupon, biglietti di
viaggio, ticket, tessere fedeltà e carte di pagamento in un
“borsellino virtuale” sul proprio dispositivo –
funzionerà da catalizzatore, spingendo la diffusione e
l’utilizzo dei coupon.

Diverse iniziative già avviate, anche in Italia

Sono diversi gli operatori che già stanno muovendosi in questa
direzione: Valassis, un provider si servizi di marketing che
opera negli USA, ha recentemente lanciato “Red Plum Social
Savings”, un’App per distribuire coupon basata sulla
piattaforma di Facebook, e altri, come Codebroker, Eagle Eye,
Yowza! E Valpak hanno creato delle App o dei siti Mobile per
erogare coupon basandosi sulla nuova piattaforma di Apple.

E qualcosa si sta iniziando a fare anche in Italia, dove
Pittarello, noto retailer di calzature, ha attivato in occasione
delle feste natalizie un sistema per smartphone iPhone e Android
(basati rispettivamente su Passbook e PassWallet) che permette ai
clienti di scansionare un codice QR all’interno dei negozi
per ottenere un buono sconto e salvarlo sul proprio dispositivo.
Per redimerlo è sufficiente mostrarlo in cassa.

L’opportunità per i retailer

I Mobile Coupon sono una grande opportunità per i retailer e si
configurano come particolarmente strategici per quegli attori che
necessitano di riguadagnare il terreno perso con la
“rivoluzione internet” su nuovi competitor che
lavorano online. Tramite queste iniziative è
infatti possibile offrire promozioni contestuali e
personalizzate
, guidando il pubblico all’interno
dei propri negozi, oltre che costruire un’imponente base
dati incrociando preferenze e dati relativi ai pagamenti e
arrivando così ad una più profonda comprensione delle loro
esigenze.

Ultimo ostacolo da superare rimane la riluttanza dei
commercianti ad effettuare upgrade hardware verso POS

(Point of Sale) evoluti che supportino la tecnologia
NFC
o uno scanner di codici a barre. Il ciclo di vita
medio di questi apparecchi, ricordano gli analisti, si aggira
intorno ai 10 anni, e i commercianti e le catene dei retailer
affronteranno questo investimento solo se obbligati o se ne
intravedranno una reale opportunità economica.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati