MOBILE MANAGEMENT

Miroglio, i tablet collegano i negozi alla sede con AirWatch. Che presto avrà una presenza diretta in Italia

«Gli store manager potranno riconoscere il cliente, ordinare articoli esauriti nel negozio, e fare da “sensori sul campo” per la sede centrale», spiega Luciano Manini, direttore IT della multinazionale del fashion, nota per i marchi Motivi, Caractére e Elena Mirò. Intanto la società americana specialista di Mobility Management sta approntando delle funzioni di vendita e prevendita nel nostro Paese

Pubblicato il 25 Set 2015

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Miroglio, multinazionale italiana del settore tessile-fashion, famosa per marchi come Motivi, Caractére, Elena Mirò, Diana Gallesi, Oltre, Per te by Krizia, ha una rete di 820 negozi in Italia e 200 all’estero. L’esigenza di collegare più strettamente questa rete con la sede centrale, che è ad Alba (Cuneo), ha portato la società a dotare i negozi di 1300 tablet Android, su cui gira il software di Enterprise Mobility Management di AirWatch, che permette la gestione centralizzata dei device e la distribuzione delle app, in tutti i Paesi dove Miroglio opera.

«La prima priorità è stata portare il CRM a disposizione del gerente (store manager), per dargli la possibilità di riconoscere il cliente tramite i suoi dati, lo storico dei suoi acquisti e così via, e anche di finalizzare delle vendite via eCommerce interno, se i prodotti non sono disponibili in negozio», ha spiegato Luciano Manini, direttore IT di Miroglio SpA.

La direzione centrale della multinazionale piemontese vuole inoltre una comunicazione bidirezionale con i gerenti, anche come feedback per la direzione commerciale (per indirizzare le politiche di approvvigionamento), e in generale come “sensore sul campo”, quindi l’idea è dotare presto i tablet dei negozi di una serie di app per esempio di video comunicazione e di chat. App che Miroglio sviluppa internamente, «anche perché non c’è una grande offerta di App commerciali per il mondo retail».

«Con l’ultima versione di AirWatch è ancora più semplice la distribuzione di app – aggiunge Manini -: ora per esempio stiamo lavorando sul visual merchandising, per diffondere indicazioni e ricevere feedback sull’allestimento delle vetrine attraverso video e fotografie, che per noi è estremamente importante per implementare la strategia “fast fashion”, che prevede il rifacimento delle vetrine ogni 15 giorni».

A proposito di AirWatch, dopo essere stata acquisita da VMware circa un anno fa sta seguendo un percorso di sinergie e integrazione delle attività in Italia con la filiale locale della stessa VMware.

Marenza Altieri-Douglas, Enterprise Account per l’Italia di Airwatch

«In Italia retail e banking-finance sono i settori più interessati alle nostre soluzioni – spiega Marenza Altieri-Douglas, Enterprise Account di AirWatch per l’Italia -. A livello locale abbiamo collaborato con VMware fin dal momento dell’acquisizione (gennaio 2014, ndr), partendo da alcuni clienti importanti, e il business sta andando molto bene: l’Italia è caratterizzata da una percentuale relativamente piccola di aziende Enterprise, cioè di grandi dimensioni, ma preparazione ed esigenze in campo IT e Mobile sono di alto livello, il problema è il finanziamento dei progetti».

L’intenzione di AirWatch a questo punto, ci ha poi precisato Altieri-Douglas, è di stabilire una presenza diretta in Italia e altri 3 grandi Paesi europei (al momento tutte le attività in Europa sono coordinate dalla sede inglese di Milton Keynes): «Decisione che è in corso di implementazione per quanto riguarda le funzioni vendita e pre-sales, e che forse successivamente verrà estesa anche a consulenza e supporto».

Anche dal punto di vista della commercializzazione c’è un importante cambiamento. «Prima vendevamo direttamente o tramite partner, ne abbiamo una ventina certificati in Italia, tra cui Vodafone e Telecom Italia, e molti system integrator, mentre dal primo luglio c’è la possibilità di rivendere anche attraverso la distribuzione di VMware, quindi prima il cliente poteva comprare direttamente da rivenditore, mentre ora il rivenditore deve passare dalla distribuzione di VMware».

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