Mercato

Tech Data: per spingere l’IoT serve più semplificazione

La tappa italiana del Roadshow IoT on Wheels 2018 è stata l’occasione per ribadire la strategia del distributore ne mondo Iot. Che punta a far nascere un ecosistema

Pubblicato il 11 Giu 2018

Immagine fornita da Shutterstock

Per affermarsi definitamente, l’IoT va semplificato, in modo da renderlo più alla portata degli operatori del mondo IT. In quest’ottica un distributore proveniente dal mondo dell’Information Technology come Tech Data ha deciso da tempo di avviare una strategia ben definita in materia, che passa dalla creazione di un vero e proprio ecosistema che ricomprende vendor e partner, chiamati a una collaborazione senza precedenti. Perché – questo è il presupposto – nel mondo dell’Internet of Things nessun singolo attore può pensare di avere la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi. Una conferma di questa strategia si è avuta dal Roadshow IoT on Wheels 2018, un’iniziativa che ha coinvolto dieci città europee e che si è conclusa nella sede di Tech Data Italia di San Giuliano Milanese (Milano).

Il truck per l’IoT di Tech Data

L’evento ha permesso a partner e clienti di toccare con mano la IoT solution factory ospitata a bordo di uno speciale truck, caratterizzata dall’interconnessione di diverse tecnologie: ad esempio è stato possibile osservare come un frigorifero connesso consenta la gestione di diversi parametri – tra cui il controllo della catena del freddo o dei prodotti che si stanno esaurendo – che interagiscono con l’illuminazione, il riscaldamento e l’ottimizzazione dello spazio. Tech Data, in effetti, non guarda soltanto al mondo dell’Industria 4.0 ma ha individuato quattro mercati di riferimento: retail, manufacturing, transport logistics, smart spaces. Sigle che sul campo si sovrappongono con progetti molto particolari, quasi sartoriali, a testimonianza di un mercato ancora nascente. E l’obiettivo prioritario del distributore è quello di semplificare questa realtà, portando sul canale prodotti e soluzioni, sotto forma di blocchi, fruibili facilmente dai reseller, per rispondere alle esigenze del cliente finale. L’ecosistema IoT messo a punto da Tech Data prevede attualmente una ventina di vendor, tra cui spiccano naturalmente nomi del calibro di Microsoft, Cisco e Schneider Electric, ma anche realtà più piccole e italiane, come Rold e Alleantia, che propongono soluzioni specifiche. E tanti altri nomi bussano alla porta per aggiungersi al listino di Tech Data, che però preferisce centellinare i nuovi inserimenti.

Mercato italiano in fermento

Come racconta Giovanni Besozzi, BU Manager IoT di Tech Data Italia, «C’è sicuramente fermento nel mercato italiano, ci sono tante startup ma anche aziende mature che vogliono portare sul mercato soluzioni verticali adatte per i mercati più disparati. Queste aziende capiscono che, al netto della tecnologia, uno dei loro problemi principali è la loro capacità di andare sul mercato. Un distributore come Tech Data, che dichiara di avere attenzione particolare per questi aspetti può senza dubbio fare il loro gioco. D’altra parte non possiamo pensare di portare dentro tutti, stiamo perciò facendo delle scelte mirate: le prime due entrate nel listino sono sono state Alleantia e Rold, ne arriverà a breve una terza e un altro paio saranno probabilmente annunciate entro la fine dell’anno. C’è da rilevare che portare sul mercato soluzioni di questo tipo non è uno scherzo neanche per noi, tenuto conto che stiamo ancora formando il canale di vendita. L’idea è del puntare sulla logica del “pochi ma buoni”, preferibilmente italiani, anche per una migliore facilità di relazione: abbiamo tantissime aziende valide in settori come energy management, asset tracking e non solo».

Soluzioni più semplici e meno costose

Un altro obiettivo di Tech Data è quello di offrire al mercato soluzioni meno costose di quelle attuali, partendo dal presupposto che è impossibile proporre alla media azienda italiana dei prezzi elevati per approcciare questo mondo. Anche perché la sensazione del distributore è che la domanda di IoT, in Italia ma anche nel resto d’Europa, ci sia ma in maniera meno consistente rispetto ai numeri a tripla cifra sbandierati dai guru del settore.

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