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La domotica dà una mano ai disabili
Si chiama “Casa Satellite” il progetto avviato nel 2005 che si propone di promuovere l’autonomia di persone affette da sindrome di Down.
A tal fine sono stati realizzate particolari unità abitative che sfruttano la tecnologia per permettere all’utente con disabilità lieve di raggiungere gradualmente l’autonomia personale e sociale, migliorandone la qualità di vita.
Un primo edificio è stato realizzato a Rovereto (TN) tra il 2005 e il 2007, e un secondo edificio è stato inaugurato a ottobre 2010 a Pavia. La sperimentazione ha visto il coinvolgimento di gruppi di quattro ragazzi alla volta per quattro giorni consecutivi, durante i quali hanno svolto i diversi compiti quotidiani in autonomia, mentre per la notte si alternavano i familiari dei quattro ragazzi presenti nella giornata.
L’autonomia degli utenti disabili è ottenuta “educando” l’ospite sulla base delle azioni che compie (o dimentica di compiere), garantendo nel contempo la sua sicurezza: il personale autorizzato (ad esempio i famigliari) può infatti accedere agli impianti da remoto per finalità di supervisione e controllo.
Il sistema consente la rilevazione di eventi quali l’apertura/chiusura di una porta, il funzionamento di elettrodomestici o una luce dimenticata accesa e l’implementazione automatica di azioni correttive (ad esempio la chiusura del gas) a cui sono associati interventi informativi.
Internet of things domotica
In tal senso il sistema è stato studiato in modo da segnalare all’utente, tramite icone e immagini sul televisore, eventuali mancanze o dimenticanze (ad esempio il ferro da stiro acceso o la porta di casa aperta).
Al fine di rendere meno traumatico il relazionarsi con il centro di controllo, la grafica è studiata appositamente e prevede l’utilizzo di figure associate ai messaggi e alle operazioni eventualmente da effettuare. Il sistema offre inoltre supporto nello svolgimento delle attività quotidiane, come ad esempio fare la spesa o preparare il pranzo.
Il progetto è stato sviluppato dall’ANSAFF (Associazione famiglie di disabili intellettivi e relazionali) in collaborazione con il CUnEDI (Centro Universitario Edifici Intelligenti) dell’Università degli Studi di Trento e l’Università degli Studi di Padova, con il supporto della Provincia Autonoma di Trento.