Dall’additive manufacturing alla stampa 3D

ESPERTO RISPONDE – Cosa significa passare dalla manifattura additiva alla stampa 3D? Come cambiano le logiche di produzione industriale e quali impatti si devono considerare a livello di progettazione

Pubblicato il 21 Lug 2016

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Bacchetti - Zanardini esperto risponde 3d

Gentili lettori,
prosegue con un secondo tema la nuova rubrica ESPERTO RISPONDE dedicata alle tecnologie che più stanno impattando sia sul mondo industriale che su quello consumer: la Stampa 3D o stampa additiva.
Vi ricordiamo che con questa rubrica risponderemo anche alle vostre domande che potete inviare a redazione@internet4things.it

Rispondono i nostri esperti
ANDREA BACCHETTI @andreabacchetti e MASSIMO ZANARDINI


Dall’additive manufacturing alla stampa 3D


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Molto spesso si sente parlare di Stampa 3D (3D Printing) e Manifattura Additiva (Additive Manufacturing). E altrettanto spesso nascono dibattiti circa cosa significhino esattamente questi termini. Fughiamo quindi qualsiasi dubbio: i due termini possono essere usati in maniera indistinta, visto che stanno entrambi ad indicare il medesimo processo di realizzazione di prodotti tramite addizione di materiale.

Volendo essere molto rigorosi, una sottile differenziazione può essere trovata: la Stampa 3D è associata ad un utilizzo consumer, mentre la Manifattura Additiva sottintende applicazioni di carattere industriale. Ma da qui scaturisce un altro punto di attenzione: cosa può essere inteso come consumer e cosa come industriale?  Un prototipo di una biella realizzato dall’ufficio tecnico di un’azienda come viene classificato? Industriale, presumibilmente. Ma se il medesimo componente venisse stampato da un appassionato con la propria stampante domestica, la classificazione cambierebbe?

Per cercare di ovviare a questi problemi di categorizzazione, si può valutare la destinazione d’uso dell’oggetto realizzato. Un oggetto che ha lo specifico compito di asservire ad una valutazione prototipale estetica, ricade nella Stampa 3D. Gli oggetti che invece vengano stampati per valutazioni prototipali di natura funzionale (con livelli di dettaglio e finitura quindi più elevati rispetto al caso precedente), o addirittura con scopi produttivi, ricadono nella Manifattura Additiva.

In definitiva, trattasi di una distinzione molto sottile e, nella pratica, di poco conto. Al contrario è estremamente rilevante capire quali tecnologie si nascondono dietro al generico cappello di Stampa 3D / Manifattura additiva. A seconda degli specifici obiettivi e delle specifiche destinazioni d’uso, sarà necessario identificare la tecnologia di stampa più adatta, in grado di garantire il migliore risultato, sia in termini tecnici, sia economici.

Ma di questo (ed altro), parleremo nella prossima puntata della rubrica.

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