IoT, Industry 4.0, Samsung punta sull’Automotive

Dopo l’acquisizione di Harman, il gruppo sudcoreano intende accelerare l’evoluzione tecnologica dei sistemi di bordo delle auto grazie a brevetti, come quelli per i display touch e Oled, dei processori di ultima generazione e degli impianti audio di lusso

Pubblicato il 27 Gen 2017

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Sull’autoconnessa – settore di punta dell’Industry 4.0 – è sempre più accesa la grande battaglia tra i maggiori gruppi automobilistici e i colossi della digital economy (Apple e Google in testa) e dell’hi-tech.
Ad aumentare la temperatura della sfida in uno dei business più promettenti per l’IoT è arrivato anche l’ingresso a novembre di Samsung, con l’acquisizione da 8 miliardi di dollari dell’americana Harman, big player della tecnologia audio per sistemi domestici e automobilistici (7 miliardi di dollari di fatturato e 26.000 dipendenti).
La più grande acquisizione nella storia di Samsung ‘ufficializza’ quindi le strategie future del gruppo sudcoreano. Oltre a uscire dai confini nazionali sul piano produttivo, Samsung ha ora più che mai le carte in regola per accelerare l’evoluzione tecnologica dei sistemi di bordo delle automobili grazie ai brevetti di cui dispone, come quelli per i display touch e Oled (anche curvi), dei processori di ultima generazione, delle memorie, oltre che nella connettività e nella visione digitale (videocamere anche per guida autonoma).
La tecnologia di bordo, la connettività e l’infotainment è da tempo un elemento chiave nelle politiche di marketing delle case automobilistiche, sia per i modelli nuovi sia per aggiornare quelli soggetti a restyling, soprattutto per catturare l’interesse dei nativi digitali. Perciò, mentre i big dell’auto puntano su marchi premium audio (come Bowers&Wilkins e Bose) per i sistemi optional di lusso da proporre a margini elevati ai target altospendenti, con l’operazione Harman, Samsung entra in questi mercati dall’ingresso principale.
Harman, fondata nel 1953, negli ultimi anni s’è concentrata in modo aggressivo sull’automotive, sotto la guida dell’ad Dinesh Paliwal, assicurandosi grandi contratti con General Motors e FCA-Fiat Chrysler Automobiles e raggiungendo un portafoglio ordini da 24 miliardi di dollari, oltre tre volte il fatturato annuo: circa i due terzi delle sue vendite attuali derivano dal settore automobilistico. Harman ha inoltre diversificato lo sviluppo del software e dei componenti necessari per aumentare la connettività delle auto.
L’acquisizione di Samsung ridisegna l’ordine e la gerarchia della supply chain automobilistica globale e va a complicare i rapporti del gruppo sudcoreano con Apple e Google, che – come Tesla Motors e Uber Technologies – hanno investito anche nell’automotive con i progetti pionieristici di veicoli autonomi senza pilota.
Samsung s’è conquistato un posto tra big player come Denso, uno dei principali fornitori di Toyota, la tedesca Robert Bosch e la svedese Autoliv: gruppi con fatturati annui da almeno 20 miliardi di dollari e ampie risorse da investire in ricerca e sviluppo in settori auto ad alta intensità di capitale.

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