Case Study

Smart Building: anche il retrofit aiuta a rendere efficienti gli spazi

Rendere più efficiente, flessibile ma anche salutare un edificio o un ufficio può sembrare difficile, soprattutto se la struttura non è di nuova o recente costruzione. Eppure, oggi che il ripensamento degli spazi e il loro efficientamento energetico è indispensabile, si può fare. Lo spiega Cisco con il caso PENN1

Pubblicato il 09 Mag 2023

NEW YORK, November 10th 2021 - PENN 1 construction progress at Penn 1: Lobby and Office Hours ahead of it’s opening on 11/15

Gli edifici smart, gli smart building, nell’accezione più ampia che questo termine può assumere, sono oggi al centro dell’attenzione, sia in relazione a nuovi stili di vita e di lavoro, sia in relazione a quanto previsto dalla direttiva europea sulle case green e sulla prestazione energetica degli edifici.
Ma se è in qualche modo semplice pensare a un edificio smart ed efficiente nel caso di immobili di nuova realizzazione, altrettanto non si può dire quando l’immobile esiste e magari ha più di qualche anno di vita.
Eppure, mai come in questo caso si può sostenere che l’impossibile sia spesso soltanto l’intentato.
Lo dimostra quanto realizzato da Cisco nei propri stessi uffici, partendo da quello di New York, in un progetto che punta a un completo ripensamento degli spazi, per rispondere a esigenze nuove, stili di lavoro nuovi, ecosistemi nuovi.
Un progetto che di per sé rappresenta un modello e una proposizione per il settore immobiliare nel suo insieme.

Smart Building: prima esigenza, la flessibilità

Tutto nasce dalla consapevolezza che flessibilità e adattabilità sono le esigenze principali espresse da dipendenti e collaboratori, oggi sempre più orientati a forme di lavoro ibride, con una combinazione di giornate in presenza e giornate in remoto. Esigenze alle quali se ne aggiunge una terza: i luoghi di lavoro devono diventare luoghi di collaborazione, apprendimento e socializzazione, in grado di offrire esperienze che le persone non possono avere a casa.
Con questa consapevolezza in mente, Cisco ha avviato la riprogettazione del proprio edificio PENN1, nel cuore di Manhattan, ripensandolo per offrire ai 1.700 membri del team dell’area di New York, New Jersey e Connecticut un ambiente ideale per il lavoro ibrido e la collaborazione, senza dimenticare tutti gli aspetti legati alla salute e al benessere dei dipendenti.
Tradotto in termini concreti, questo significa pensare che anche all’interno degli spazi d’ufficio dipendenti e collaboratori sono molto “mobili” e hanno bisogno di utilizzare in media, senza perdere tempo nel trovare spazi disponibili tra hot desk e sale di collaborazione.
Non solo.
Non perdere di vista tutto ciò che ha a che vedere con la salute e il benessere dei dipendenti significa rendere l’ufficio un luogo in cui sentirsi a proprio agio, potendo accedere facilmente alle informazioni sulla salute ambientale di un particolare spazio e consentendo ai facility manager di gestire e ottimizzare facilmente ogni singolo ambiente, adattandolo in tempo reale alle necessità.

Non si tratta di una visione del tutto nuova.
In realtà da oltre una decina di anni Cisco lavora alle tecnologie che rendono possibile la realizzazione di smart building. Dai BMS (Building Management Systems) ai BAS (Building Automation System), le soluzioni sono evolute nel tempo, arrivando alla piena integrazione di tutti i sistemi in un insieme unificato e connesso. Cambia la prospettiva: invece che chiedersi cosa si può fare con gli spazi e gli edifici disponibili, è arrivato il momento di lavorare su cosa gli spazi e gli edifici possono fare per i lavoratori e per l’azienda.

Lo smart building come componente del tessuto digitale dell’impresa

L’idea portante del progetto di Cisco era dunque quella di trasformare PENN1 in uno smart building in grado di offrire  un ambiente di lavoro efficiente, piacevole e sostenibile, andando oltre la sola struttura di cemento, vetro e metallo, ma integrandolo nel proprio “tessuto digitale”.
Lo spazio è stato digitalizzato, al fine di creare un posto di lavoro connesso e intelligente, migliorando la comprensione di come viene utilizzato l’ufficio, potendo così fare scelte più intelligenti ed efficienti.

Il progetto in concreto

In PENN1, dunque, si è compiuta una vera e propria rivoluzione, che ha portato ad avere oltre il 70% degli spazi destinati ad attività collaborative, anche per gruppi molto piccoli di persone, tutti abilitati alle videocomunicazioni.
Non solo. Sono stati introdotti oltre 5.000 punti di raccolta dati, analizzati quotidianamente e in near real time per ottimizzare gli ambienti e garantire quella mobilità, flessibilità e benessere necessari a dipendenti e gruppi di lavoro.

Flessibilità anche nella singola postazione

Anche la riprogettazione delle postazioni di lavoro individuali, la scelta si è orientata verso la massima flessibilità, grazie a un utilizzo attento di alcune leve tecnologiche. La scelta si è orientata verso l’adozione di hot desk, ognuno dotato di un Cisco Desk Hub che consente ai dipendenti di accedere con un tocco del proprio telefono cellulare, avendo accesso a uno spazio realmente personalizzato, che propone le stesse configurazioni che il dipendente normalmente utilizza.
L’adozione di ulteriori postazioni più fluide, dalle semplici sedute alle console distribuite negli spazi di PENN1 ha di fatto consentito a Cisco di ospitare il doppio del volume dei dipendenti nella metà dello spazio assegnato, rispetto alla precedente configurazione.

Facilitare la ricerca degli spazi

Per rendere più agevole la ricerca degli spazi di lavoro, Cisco ha deciso di implementare Cisco Room Navigator in prossimità delle diverse sale e in altri spazi comuni, in modo che i dipendenti possano facilmente trovare e prenotare uno spazio disponibile, per altro limitando la distanza che questi devono percorrere.
Tecnologie come il proximity pairing, che permette a due dispositivi di comunicare tra di loro in modo sicuro e senza fili, utilizzando la tecnologia Bluetooth e dunque consente ai dispositivi di rilevare la presenza l’uno dell’altro in modo automatico, senza dover inserire manualmente alcun codice di sicurezza, gli spazi vengono automaticamente personalizzati, senza che i dipendenti debbano intraprendere alcuna azione.

Standard WELL per la salubrità dell’edificio

Per garantire ai dipendenti adeguati livelli di benessere e salubrità, Cisco ha deciso di prendere come riferimento il WELL Building Standard, che fornisce linee guida su illuminazione, qualità dell’aria, temperatura dell’edificio e altri fattori che contribuiscono alla salute e al benessere.
Grazie ai sensori integrati nei dispositivi Cisco e negli access point, in PENN1 sono stati inseriti oltre 5.000 punti dati da analizzare e sui quali agire: persone presenti in ciascuna stanza, temperature, illuminazione… Tutte le metriche sono fornite tramite API che possono integrarsi con il sistema dell’edificio, ma anche con altre funzioni, dalla direzione alle risorse umane fino al facility management.
In ottica di massimo confort, Cisco ha pensato anche di offrire esperienze touchless, offrendo la possibilità di gestire con comandi vocali attività come la prenotazione degli spazi, l’accensione delle luci, l’avvio di una riunione video.
Ma non è tutto.
Oltre a monitorare la salute ambientale e rendere più facile per i dipendenti interagire con lo spazio, le capacità di rilevamento della tecnologia implementata consentono di ottenere informazioni puntuali sulle prestazioni del posto di lavoro e su come i dipendenti lo utilizzano.
Una comprensione più profonda di come le persone sfruttano i vari spazi dell’ufficio aiuta a prendere decisioni informate.
Sapere quante persone si trovano in una determinata stanza durante il giorno, quanto la stanza viene utilizzata e come aiuta a evitare sovradimensionamenti e sprechi di spazio, anche nel rispetto dei nuovi criteri di sostenibilità.
Uno strumento come Cisco Control Hub e l’integrazione con la piattaforma Webex aiutano infatti a capire come le persone interagiscono effettivamente con lo spazio su base giornaliera, settimanale o mensile.

Un retrofit all’edificio

Come accennato all’inizio, non è difficile pensare alla realizzazione di uno smart building in strutture di nuova o recente realizzazione.
Con PENN1 è stato effettuato un vero e proprio retrofit negli spazi, implementando switch Catalyst 9000, access point, tecnologia Power over Ethernet da 90 W, Cisco DNA Spaces, Webex, videocamere Meraki, e ancora sistemi di illuminazione, tende, sensori e controller.
Il tutto pensando a uno spazio condiviso nel quale la collaborazione, la condivisione di informazioni, i processi decisionali, il brainstorming trovano spazio e sono supportati in base anche a precisi requisiti tecnologici: schermo singolo o doppio, dimensioni del display, lavagna incentrata sul video o interattivi, forma e l’orientamento dei tavoli, postura dei posti a sedere, disposizione complessiva dello spazio, atmosfera, densità, acustica…

Il focus sulla sostenibilità

Come accennato, la riprogettazione degli spazi di PENN1 risponde non solo alle esigenze correlate ai nuovi stili di vita e lavoro, ma anche ai nuovi imperativi legati agli impatti sociali e ambientali di tutte le attività umane, lavoro incluso.
Affrontare il cambiamento climatico, guidare un’economia circolare ed essere amministratori responsabili delle risorse limitate del pianeta sono imperativi dai quali nessuno è escluso.
Cisco si fatta parte attiva di questa strategia, sviluppando soluzioni tecnologiche che aiutano a ridurre l’impatto ambientale e adottandole in prima persona, oltre che portandole ai propri clienti attraverso la rete dei suoi partner.

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