L’innovazione Internet of Things grande protagonista al CES 2017 con Smart Home, Automotive e wearable

L’IoT sempre più integrata con Artificial Intelligence e Augmented Reality per dare vita a soluzioni sempre più innovative e accessibili per Smart Home, Automotive e Smart Mobility al Consumer Electronic Show 2017

Pubblicato il 11 Gen 2017

ces-2017

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Il Consumer Electronics Show CES 2017 ha sancito il passaggio da un Internet of Things concepito come piattaforma di sperimentazione e innovazione a una IoT fatta di prodotti e servizi concreti in grado di cambiare tanto la nostra qualità della vita quanto l’efficienza o i modelli di business delle imprese. Il CES 2017 ci dice che stiamo vivendo una fase dell’innovazione basata sull’IoT che fa un salto di qualità in termini di maturità e che sta alla base di tanti esempi e tante case history di trasformazione imprenditoriale e digitale tanto nel B2B, ad esempio con le soluzioni per l’Industry 4.0, quanto nel B2C ad esempio con le connected car che abilitano servizi come la manutenzione predittiva.

Amazon Alexa: Voice Recognition sempre più integrata integrata con AI  

Le interfacce conversazionali hanno conquistato lo stage del CES 2017 e Amazon Alexa ha preso la scena candidandosi come Operating System dell’internet of Things. La soluzione di Voice Recognition Alexa basata sull’Intelligenza artificiale e agganciata all’offerta di AWS era presente ovunque alla kermesse di Las Vegas all’interno di una serie di servizi e di prodotti che proponevano un nuovo modello di relazione e di interfaccia “uomo-macchina” proprio basato sulla voce come ad esempio i frigoriferi intelligenti di LG, le connected car di Ford, di FCA, di Audi e tantissime altre soluzioni. L’IoT era già stato protagonista nell’edizione 2016 del CES e ha confermato il proprio ruolo di motore dell’innovazione. In particolare il CES 2017 ha sancito la grande sfida di Amazon di fare di Alexa appunto il sistema operativo dell’IoT e la spinta all’adozione nel mondo Automotive è certamente strategico per la diffusione presso il grande pubblico e su larga scala. La sfida non è facile perché si deve misurare sia Apple iOS, peraltro attivissima nelle soluzioni per il riconoscimento vocale con le novità su SIRI e Google Android con Google Assistant che a sua volta unisce il riconoscimento vocale con l’Intelligenza artificiale di DeepMind, società acquisita nel 2014. A sua volta Samsung segna la propria strategia in quello che può essere definito come AI Voice Assistant World grazie all’acquisizione di Viv, una società che offre soluzioni di intelligenza artificiale e che è stata fondata da uno dei progettisti di Siri. L’acquisizione di Viv ha accelerato la presenza di Samsung nel mercato ad altissimo potenziale delle interfacce conversazionali e dell’AI.

Ma la prospettiva di conquistare gli sviluppatori che stanno investendo nell’IoT passa anche attraverso la creazione di un ecosistema e il punto di accesso per Amazon sta proprio nella convinzione che le interfacce conversazionali svolgeranno un ruolo centrale nello specifico del mondo Internet of Things nei suoi vari ambiti applicativi. Lo scenario che arriva dalle previsioni di Juniper Research parlano per l’IoT di uno sviluppo verso i 46 miliardi di apparati entro il 2021 con una quota importantissima di soluzioni che verranno destinate all’eCommerce e all’entertainment e che si prestano per sfruttare al massimo le opportunità della voice recognition e dell’AI. Tra gli altri produttori che hanno scelto di adottare Alexa per “creare un dialogo” con gli elettrodomestici ci sono Element Electronics, Seiki TV, Westinghouse che proprio grazie ad Alexa permettono un controllo vocale per gestire l’interfaccia della smart TV.

Open Connectivity Foundation (OCF) per una IoT All Things Connected

Open Connectivity Foundation (OCF) ha proposto al CES 2017 una interpretazione dell’IoT nella forma di All Things Connected. La chiave di lettura dell’organizzazione è quella di vincere il principale punto di debolezza dell’Internet of Things ovvero quello della frammentazione. Tanti, forse troppi standard sono ancora poco condivisi da tutti gli attori. I miliardi di oggetti connessi che si stanno diffondendo a vista d’occhio necessitano più di tutto di interagire, di collaborare e di disporre di piattaforme integrate che permettano agli sviluppatori prima e poi agli utenti poi di ottenere il massimo dalle potenzialità dell’Internet delle cose.
Al CES 2017 OCF ha promosso il proprio progetto Open Source IoTivity, un framework pensato per semplificare al massimo la attivazione di connettività device-to-device. OCF conta su oltre 300 membri sia tra gli sviluppatori sia tra produttori di apparati e prodotti.

Samsung sempre più IoT Ready al CES 2017

Samsung ha avviato una strategia IoT Ready e sta interpretando l’IoT su tutta la linea dei propri prodotti. Al CES 2017 la società coreana ha dimostrato che l’intelligenza può essere sparsa e utilizzata nei contesti più originali a partire dalle soluzioni per la Smart Home come i robot vacuum cleaner e i wearable come Gear S3.  E non si tratta di due “oggetti” scelti a caso. Una delle proposte di Samsung è proprio quella di dare una centralità ai wearable come il Gear S3 per gestire proprio (anche) il robot vacuum cleaner con una prospettiva di Smart Home sempre più accessibile, usabile e comoda.
Ma il wearable è centrale non solo per le “pulizie” ma anche per reinterpretare la living room e Samsung ha voluto immagine tre diversi scenari. Nei primi due denominati Leaving Home ModeComing Home Mode, un wearable della famiglia Gear o un tablet Windows 10 sono nella condizione di gestire una serie di operazioni come ad esempio, accendere e spegnere la televisione, alzare o abbassare il volume, accendere e regolare l’aria condizionata e gestire la temperatura dell’ambiente, controllare e regolare le luci, avviare e comandare il robot. Nella terza soluzione denominata Movie Mode tutti questi elementi possono essere controllati attraverso diversi parametri in modo da raggiungere la massima personalizzazione possibile per la visione di uno spettacolo televisivo e ad esempio le luci si abbassano, l’aria condizionata passa alla condizione wind-free e tutti i rumori di fondo vengono ridotti al minimo.
Abbiamo detto che l’automotive è stata una grande protagonista al CES 2017 e così è stato non solo per quanto riguarda le soluzioni selfdriving car. Samsung ha voluto dimostrare come i wearable possano essere di supporto anche nella gestione della propria vettura. Grazie al Gear S3 è possibile verificare e cambiare i parametri della propria auto in garage. Un esempio? nel freddo dell’inverno o nel caldo dell’estate si può utilizzare la modalità Family Hub 2.0 per preparare la vettura al viaggio con il Power Cool, Power Freeze e Ice-Making Mode per sviluppare una forma di convergenza tra la Smart Home e le connected car.

Intel Virtual Reality e Merged Reality al CES 2017

A fronte di previsioni che annunciano una diffusione di decine di miliardi oggetti intelligenti nei prossimi anni si aprono grandissime opportunità per gli operatori che realizzano oggetti intelligenti o apparati destinati a portare intelligenza negli oggetti più comuni. In particolare nell’ambito automotive Intel ha proposto una visione a 360 gradi delle opportunità IoT per le connected car in termini di cloud technologies, di sicurezza, di AI e di connectivity in generale. Nella partnership con BMW e con Mobileye Intel sta lavorando alla realizzazione delle prossime vetture BMW a guida assistita e alle Fully Autonomous Driving Car. Per raggiungere questi obiettivi e per reinventare completamente l’esperienza di guida serve un reale e completo ecosistema di partner, di soluzioni e di servizi. Il CEO Intel Brian Krzanich ha proposto la visione della società in una Virtual Reality immersive news conference dove ha ricordato che la legge di Moore è oggi alla base dell’accelerazione che sta vivendo il mondo nell’automotive e negli altri settori del sociale e del business. Le soluzioni per la Virtual Reality secondo Intel possono permettere di reinventare le esperienze di viaggio, di divertimento, ma possono anche cambiare i paradigmi della sicurezza sul lavoro e della produttività nelle imprese. In particolare grazie alla soluzione di depth sensing technologyvolumetric video Intel RealSense è possibile sviluppare e massimizzare il potenziale dei dati legati alla realtà virtuale. La stessa definizione di realtà sta cambiando e ci si muove verso una “merged reality” che unsice il mondo reale con il mondo virtuale e che permette di gestire questa integrazione. L’Intel Project Alloy inteso come un progetto di realtà virtuale all-in-one che verrà proposto come open platform nel corso del 2017 grazie al supporto dell’Intel RealSense Technology consente ad esempio sei diversi gradi di mobilità e di movimento creando un contesto di sensing technologies che uniscono spazi virtuali 3-D con la consapevolezza e la concretezza della realtà che appartiene al mondo reale. Solo grazie alle “sensing technologies” è possibile assicurare una esperienza di coesistenza tra mondo reale e mondo virtuale senza “collisioni” tra i due ambienti. Intel Project Alloy abilita una serie di opportunità come l’Integrated Tracking che traduce i dati dei sensori nell’ambiente reale in rappresentazioni digitali con le sensing technologies della Intel RealSense Camera.

L’integrazione tra reale e virtuale richiede strumenti che permettano una più naturale manipolazione del virtuale e un maggior controllo nel passaggio tra reale e virtuale. Le sensing technologies devono permettere di “staccare” i fili da controller e console, grazie alla cosiddetta Merged Reality, soprattutto per le soluzioni pensate per il mondo business o Industry 4.0 deve essere nella condizione di liberare gli operatori del vincoli dei “fili” per poter operare in tutte le condizioni imposte dal contesto operativo. La merged reality porta poi un tema legato alla digitalizzazione del Real World Content ovvero la capacità di portare nel mondo digitale, in real-time, i soggetti e gli oggetti del mondo reale per consentire poi la creazione di una merged reality. La tecnologia Intel Replay 360-degree utilizza encoded video e advanced composition algorithms per gestire le immagini catturate da una serie di videocamere che ricreano gli ambienti in tutta la loro realtà, da ogni punto di vista e restituendo ogni tipo di prospettiva per consentire tutte le opportunità di interazione. Con Intel Project Alloy chi indossa i VR headset ha a disposizione un patrimonio di dati sulla realtà reale e sulla realtà virtuale che permettono di muoversi nella merged reality come se ci si trovasse nella realtà concreta di ambienti fisici utilizzando le mani sia per muovere oggetti reali sia per effettuare azioni con oggetti virtuali.

Bots e Robots con DigitalSTROM

Le interfacce conversazionali, i robots e i bots, saranno sempre più di supporto nelle nostre case e nei servizi pubblici. In particolare le soluzioni per la Smart Home potranno contare sulle soluzioni della piattaforma digitalSTROM. La società svizzera ha dimostrato nuove forme di interazione tra persone, devices e robot, in particolare con l’interazione tra persone e robot che è sempre più basata sul linguaggio naturale e sulla gesture e si aggiunge alla interazione tra robot e apparati IoT che popolano l’ambiente. I digitalSTROM device bots sono nel “cuore” di una serie di elettrodomestici che hanno imparato a dialogare con gli utenti utilizzando il loro stesso linguaggio come l’iKettle, il Combi-Steam V-ZUG. Ad esempio i sensori presenti nel kettle rilevano la temperatura dell’acqua in funzione del tipo di utilizzo (the, caffè etc) e “dialogano” con gli utenti.

La Smart Home di Bosch al CES 2017

Nel piano di sviluppo della tedesca Bosch c’è anche tanta “casa intelligente”. La società ha presentato al CES 2017 una serie di soluzioni pensate per automatizzare e portare intelligenza in diverse aree della casa. Lo Smart Home System Bosch punta prima di tutto sulla interoperabilità: i device sono collegati attraverso lo Smart Home Controller e possono dialogare tra loro. Grazie alla Bosch Smart Home App gli utenti possono controllare e gestire l’illuminazione, possono variare la temperatura agendo sull’impianto di condizionamento e di riscaldamento, possono avere accesso a rilevatori e sensori di fumo e di gas, e possono intervenire sulla qualità dell’aria in generale, il tutto direttamente dal loro smart phone o tablet. Al CES 2017, Bosch ha presentato uno smoke alarm e un motion detector unitamente a una funzionalità di Scenario Manager. Se viene rilevato del fumo, lo smoke detector attiva un allarme e il device provvede a mandare un messaggio all’utente tramite app. La funzione Scenario Manager ha lo scopo di rendere la connected home ancora più intuitiva e semplice e di fatto permette di disegnare uno scenario di utilizzo personalizzato della smart home con cui l’utente può disegnare le proprie preferenze in una sorta di everyday tasks: ad esempio il controllo sistematico della temperatura a un certo livello, la attivazione della TV su un certo canale a un certo orario, il controllo della presenza di persone a un certo orario per spegnere le luci e abbassare la temperatura.

LG al CES 2017 applica il Voice Control al frigorifero

Con i nuovi Smart InstaView LG ha presentato in occasione del CES 2017 una nuova famiglia di frigoriferi intelligenti a base IoT che fanno leva sulla soluzione di Voice Service Alexa di Amazon e gestiti con la piattaforma webOS smart platform di LG Electronics. Smart InstaView va ad arricchire la linea di prodotti Door-in-Door e dispone di un display LCD touch da 29 pollici che permette innanzitutto all’utente di visionare tutto quello che è presente all’interno senza aprire lo sportello. Grazie alla piattaforma webOS i consumatori possono attivare una serie di funzionalità che permettono di sviluppare un vero e proprio food management system gestito direttamente grazie al frigorifero. Ad esempio il Voice Service Alexa di Amazon mette a disposizione degli utenti un assistente personale che può cercare ricette, raccontarle, attivare della musica sulla base delle indicazioni ricevute e può effettuare ordini, tramite Amazon Prime, per rifornire il frigorifero sulla base delle indicazioni vocali ricevute. Ma i servizi non si fermano qui, la soluzione LG con Alexa permette di trasformare la cucina nel centro nevralgico della smart home e di attivare, sempre utilizzando solo la voce, una serie di servizi che possono facilmente estendersi anche al mondo professionale.

Gli Smart Glass di Lenovo al CES 2017

Debuttano al CES 2017 i New Glass C200 Monocular di Lenovo con la proposta di una soluzione che unisce Augmented Reality AR e Artificial Intelligence AI per sviluppare soluzioni per il mondo professionale che permettono di reinterpretare determinate situazioni di lavoro unendo la capacità di riconoscere e identificare oggetti della vita reale integrate con soluzioni di simulazione. Gli Smart Glass Lenovo si segnalano per la disponibilità di un recognition software per l’Intelligenza artificiale che permette di identificare gli oggetti e di gestire l’arricchimento di informazioni su questi oggetti.

Il “Piccolo Pesce” Baidu nella robotica della casa

Il grande tema della casa intelligenza passa attraverso anche all’innovazione della robotica e in particolare della robotica per la casa. Al CES 2017 è arrivata la soluzione sviluppata dalla cinese Baidu che ha interpretato le interfacce conversazionali ovvero lo sviluppo di soluzioni di assistente vocale applicate alla robotica e a “regole” e servizi dedicati alla casa. L’innovazione si chiama Little Fish, in lingua originale: Xiaoyu Zaijia che è stato realizzato in collaborazione con AiNemo. Sempre nell’ambito della robotica il CES 2017 ci sono soluzioni che pensano anche alla disabilità e Leka ha presentato un robot nella forma di smart toy, quindi con una vocazione ludica, che è nella realtà uno strumento di supporto a bambini con disabilità.

Rimanendo sempre nell’ambito della Smart Home Vivint ha presentato la soluzione Sky per un controllo remoto basato sulla Artificial Intelligence che sta al cuore di un nuovo sistema Smart Home. Vivint ha scelto di adottare algoritmi di Machine Learning per raccogliere i dati dalla sensoristica di casa e per sviluppare forme di intelligenza cognitiva. Una casa intelligente che impara a conoscerci e che eroga servizi personalizzati allo stile del nostro comportamento dove anche la spazzola per capelli diventa intelligente. Perché nell’intelligenza diffusa nella Smart Home anche gli oggetti più domestici e più comuni possono raccogliere e trasmettere informazioni. Sta poi alla capacità analitica il ruolo di sviluppare intelligenza, ovvero trasformare in una forma di valore queste informazioni. Anche oggetti estremamente comuni come ad esempio le spazzole per capelli possono diventare intelligenti e possono permettere ad esempio a società nel mondo della moda o dei cosmetici per rivedere le logiche di proposizione di prodotti e servizi.

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