Meno 16 a Expo 2015: si accende il dibattito sul legame cibo-innovazione

L’Unione europea ha lanciato un’apposita consultazione on line in materia. Il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, invita ad andare oltre il dibattito sugli Igm

Pubblicato il 15 Apr 2015

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Mancano appena 16 giorni a Expo 2015, l’esposizione universale di Milano che avrà al centro il tema dell’alimentazione. Un argomento che, a prima vista, potrebbe sembrare del tutto scollegato da quello dell’innovazione di cui ci occupiamo quotidianamente. In realtà tra questi due mondi apparentemente lontani esistono de legami sempre più stretti, come ben sanno gli addetti ai lavori. L’innovazione nel settore alimentare, infatti, è chiamata in causa dalla necessità di disporre di alimenti sicuri, nutrienti, sani e a prezzi accessibili, considerato anche il progressivo aumento della popolazione su scala globale e le crescenti preoccupazioni per l’ambiente e la sostenibilità. Le moderne tecnologie, ad esempio, possono servire a individuare fonti proteiche alternative o a elaborare processi innovativi per risparmiare energia, acqua e imballaggi nella filiera agroalimentare. In questo senso è molto attiva l’Unione Europea, che nei giorni scorsi ha avviato una consultazione on line (che si chiuderà il primo settembre) per scoprire il ruolo che scienza e innovazione possono ricoprire per aiutare l’Ue a garantire cibo sano a sufficienza su scala mondiale.

Particolare attenzione sarà rivolta a quegli ambiti in cui le attività di ricerca dell’Ue possono incidere di più: come migliorare la salute pubblica attraverso l’alimentazione, come incrementare la sicurezza e la qualità degli alimenti, come ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, come rendere più sostenibile lo sviluppo rurale. I risultati dell’indagine saranno pubblicati il prossimo 15 ottobre, alla vigilia della Giornata mondiale dell’alimentazione e saranno la base del dibattito su un futuro programma di ricerca che sia in grado di contribuire ad affrontare le sfide globali in materia di sicurezza alimentare. Tibor Navracsics, commissario per l’istruzione, ha precisato che ha spiegato che «nell’affrontare le sfide legate alla sicurezza alimentare e nutrizionale e alla sostenibilità il ruolo dell’Unione europea è centrale. Expo 2015 è per noi una grande opportunità, una vetrina per illustrare ciò che l’Ue sta già realizzando nel settore. Mi auguro serva anche a rivitalizzare il nostro impegno e a promuovere una maggiore collaborazione internazionale ».

Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole

«Scienza e innovazione sono fondamentali per garantire a tutti l’accesso a cibo sano e nutriente, prodotto in modo sostenibile. Ci siamo impegnati a fondo per garantire una dimensione scientifica forte di Expo 2015. Mi auguro che la consultazione e il documento di discussione possano orientare il dibattito a livello globale», ha aggiunto Franz Fischler, presidente del comitato direttivo del programma scientifico comunitario per l’Expo di Milano.

Il tema del rapporto tra cibo e innovazione è stato affrontato di recente anche dal Governo italiano, in particolare dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, che ha evidenziato i limiti del dibattito nazionale: «In Italia siamo abituati, ancora oggi, a pensare che in campo agroalimentare il crinale su cui si gioca la frontiera innovazione si-innovazione no sia ancora quella del dibattito sugli Ogm. Si scoprirà, attraverso Expo, che la nuova frontiera della ricerca non solo è già stata superata da Paesi che noi chiamiamo emergenti e che sono invece già emersi e molto più avanti di noi, ma anche che proprio quel terreno di sfida è molto più avanzato e va oltre i dibattiti a cui siamo abituati ». Il dibattito sul legame cibo-innovazione, insomma, è aperto e sarà ampiamente affrontato nei sei mesi di Expo 2015.

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