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Lotta al Radon: Radoff insieme alle Università di Modena-Reggio Emilia e Trento

L’obiettivo è solo uno, quello di sconfiggere Radon. La triangolazione tra l’Università di Modena – Reggio Emilia, l’Università di Trento e la startup emiliano-romagnola porterà alla progettazione di un sensore ad altissima precisione per il monitoraggio del pericoloso gas

Pubblicato il 09 Mag 2021

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Una triangolazione tra Università di Modena – Reggio Emilia, Università di Trento e un’azienda emiliano-romagnola per sconfiggere Radon, un gas radioattivo incolore e inodore, responsabile di oltre 3mila decessi all’anno solo in Italia (fonte: OMS). Radoff, startup innovativa con sedi a Bologna, Milano e Sardegna, ha messo a punto un dispositivo per il monitoraggio e la bonifica in ambiente indoor del gas Radon e delle polveri sottili, protetto e certificato da 3 brevetti internazionali.

Il trasferimento tecnologico riguarderà un sistema di sensing sviluppato dai professori Luigi Rovati (professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia), Giovanni Verzellesi (pro rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria) e Gian Franco Dalla Betta (professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento), consentendo lo sviluppo di un sensore ad altissima precisione per la rilevazione del gas, in grado di fornire valori affidabili con tempi di risposta più rapidi rispetto ai detector tradizionali, preciso, affidabile, portatile e dotato di connettività wi-fi per connetterlo a smartphone, PC o tablet.

Il sensore, integrato in tutti i dispositivi targati Radoff, sarà dotato di certificazione rilasciata dall’Istituto Nazionale di Metodologia delle Radiazioni Ionizzanti, ente certificatore che fa capo all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

L’importanza della qualità dell’aria

Sempre più costretti a vivere ambienti domestici con continuità, con pratiche come DAD e Smart working ormai ampiamente adottate, le persone capiscono quanto l’aria incide sulle proprie capacità tanto che le vendite di depuratori d’aria e simili (comparto Air Treatment) sono cresciute tantissimo nell’ultimo periodo registrando un incremento del +130%. Numerosi studi dimostrano che vivere, studiare o lavorare in un ambiente “malato” può provocare innumerevoli disturbi come mal di testa, sonnolenza, problemi respiratori e diminuzione delle capacità di concentrazione. La qualità dell’aria è un fattore determinante per incrementare la produttività, le funzioni cognitive e lavorare meglio. Una peggiore qualità dell’aria può diminuire le capacità decisionali di una persona anche del 50%.

Nel luglio 2020 anche l’Italia ha recepito la Direttiva 2013/59/Euratom che impone l’obbligo di monitorare il gas Radon e attuare soluzioni di bonifica. Presto sarà attivata su tutto il territorio nazionale con l’obbligo di monitorare la concentrazione di gas Radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro, di attuare soluzioni di bonifica per concentrazioni di radon superiori al livello di riferimento (300 bq/ mc edifici esistenti – 200 Bq/ mc per nuove costruzioni).

Immagine fornita da Shutterstock

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