I CIO italiani reagiscono alla crisi e guardano con fiducia al 2010

La crisi e l’impatto che questa sta avendo sull’economia mondiale e sulle imprese sono oggetto, da qualche tempo, di molteplici dibattiti. Sul tema…

Pubblicato il 01 Set 2009

La crisi e l’impatto che questa sta avendo
sull’economia mondiale e sulle imprese sono oggetto, da
qualche tempo, di molteplici dibattiti. Sul tema si sono
espressi numerosi economisti e analisti finanziari, top manager
d’impresa e rappresentanti istituzionali. I Chief
Information Officier delle grandi imprese italiane, invece,
hanno partecipato al dibattito solo marginalmente, nonostante
la crescente rilevanza che tali Executive rivestono
all’interno delle organizzazioni. In questo contesto, la
School of Management del Politecnico di Milano, in
collaborazione con SMAU, ha realizzato una Ricerca con
l’obiettivo di “dare voce” a questa categoria
di Top Manager, intervistando oltre 220 CIO di grandi imprese
italiane in merito alla situazione economica attuale e alle sue
ricadute sui budget e sugli investimenti ICT.

I ricercatori hanno, innanzitutto, interpellato i CIO
sull’impatto che la crisi ha avuto sulle imprese di
appartenenza nel corso del 2009 e sulla situazione prevista per
il 2010. Emerge che quasi l’80% dei partecipanti
all’indagine ha dichiarato che – quest’anno –
l’effetto della crisi è stato rilevante o molto
rilevante per l’impresa nel suo complesso. Più
confortanti le previsioni per il 2010: oltre la metà degli
intervistati prevede un miglioramento della situazione
complessiva dell’impresa, quasi il 40% si aspetta un 2010
uguale al 2009, mentre solo il 6% prevede un 2010 peggiore. Se
guardiamo alle ricadute della crisi sulla Direzione ICT, si
delinea una situazione analoga a quella delle imprese nel suo
complesso. In particolare, circa il 60% dei CIO segnala, nel
corso del 2009, una riduzione degli investimenti (CAPEX) per lo
sviluppo di progetti ICT rispetto al 2008, mentre in poco più
del 10% dei casi si registra un maggiore investimenti. Migliore
la previsione 2010: circa il 30% dei CIO prevede un aumento
degli investimenti, a fronte, tuttavia, di un’analoga
percentuale che prevede un ulteriore calo.

Nel corso del 2009, si riducono anche i costi operativi di
gestione delle ICT (OPEX) in circa il 60% delle imprese.
Analogamente a quanto visto per gli investimenti, solo in
un’impresa su 3 tali costi si ridurranno anche nel corso
del 2010. Concretamente, quali sono le azioni che i CIO stanno
mettendo in atto per rispondere alla crisi che ha coinvolto,
come abbiamo visto, in modo rilevante anche la loro attività?
La maggior parte delle “contromisure” vanno
sicuramente nella direzione della riduzione dei costi. Gran
parte dei CIO intervistati (67%) dichiara di aver rinegoziato i
contratti in essere con i fornitori di servizi ICT e di aver
messo in atto cambiamenti a livello di organizzazione e
processi con un obiettivo di ottimizzazione (51%); in altri
casi, l’attenzione si è focalizzata sulla
razionalizzazione e sul consolidamento
dell’infrastruttura ICT (48% dei casi) e, in misura
minore, del parco applicativo (31% dei casi); altre azioni
volte alla riduzione dei costi riguardano la maggiore
internalizzazione di attività prima delegate a fornitori
esterni (21%) e la riduzione del personale impiegato nella
Direzione ICT (20%).

Da evidenziare, infine, l’approccio positivo di una
minoranza di CIO, circa il 20% dei partecipanti alla Ricerca,
che, in controtendenza, ha dichiarato l’intenzione di
effettuare nuovi investimenti ICT proprio per rispondere alla
situazione di crisi.

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