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Gamification e Mobile: è solo una moda?

Nel 2010, il famoso Game Designer Jesse Schell ha introdotto per la prima volta un termine destinato a entrare nel linguaggio comune di chi si occupa quotidianamente di strategie Mobile e Online: Gamification. Con questo termine si intende l’utilizzo di tecniche di design proprie dei giochi per arricchire e incrementare l’appeal e la capacità di suscitare engagement nelle audience.

Pubblicato il 12 Dic 2012

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Negli ultimi anni, le aziende hanno cominciato ad utilizzare
queste dinamiche attraverso Apps e Mobile site.

Sono molteplici anche le start-up e le grandi aziende che
stanno cavalcando il fenomeno della gamification
; alcune
integrandola nei propri business model come Foursquare, SCVNGR e
shopkick; altre offrendosi come fornitori per terze parti, come
Badgeville, BigDoor e Bunchbal.

Tuttavia, questa tendenza ha ricevuto ultimamente una pesante
critica da parte di Gartner che nel mese di Novembre ha
dichiarato che l’80% delle app che adottano tale
strategia non riuscirà a raggiungere i propri obiettivi di
mercato nel 2014
, principalmente a causa di un design
dell'iniziativa inadeguato.

Sotto accusa non le strategie in sé, ma le modalità con cui le
tecniche di gamification sono state finora implementate: ci si è
limitati, infatti, ai meccanismi più ovvi dei giochi, come ad
esempio punti, badge e classifiche, piuttosto che sui più
sottili e più importanti elementi del game design, come il
bilanciamento di competizione e collaborazione, o la definizione
di una significativa economia di gioco.

Non si tratta di un fenomeno solamente consumer: Gartner
prevede
, infatti, che in ambito business, entro
il 2015 il 40% delle prime 1000 organizzazioni globali useranno
strumenti di gamification per aumentare la produttività dei
propri dipendenti
.

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