Le conseguenze legali dei modelli di business legati all’IoT

Il passaggio da modelli di business orientati alla vendita dei prodotti a modelli che propongono i prodotti nella forma di servizi apre nuove prospettive e tematiche dal punto di vista delle responsabilità, delle normative, delle logiche stesse di vendita

Pubblicato il 03 Mag 2016

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I L’innovazione più importante e profonda che accompagna l’introduzione dell’IoT riguarda i modelli di business. Portare intelligenza nelle cose e gestire le informazioni che arrivano dalle auto, dalle case, dai wearable, dai droni abilita non solo a una maggiore efficienza nei processi produttivi, ma permette di cambiare, a volte anche radicalmente, il modo in cui i prodotti vengono messi a disposizione dei clienti. Spesso questa evoluzione conduce a un passaggio tra la vendita del prodotto fisico e la erogazione di un servizio che è invece basato sull’utilizzo del prodotto stesso e – soprattutto – sulle informazioni che il prodotto è in grado di trasmettere. Il tema delle informazioni e dei dati che i prodotti sono in grado di mettere a disposizione delle imprese apre un capito importantissimo anche sulle “conseguenze” che questo scenario inevitabilmente apre.

Si prospetta un cambiamento epocale in molti settori con vantaggi che possono andare a beneficio delle aziende e dei clienti. Tuttavia, come tutti i passaggi importanti anche questo non è immune da rischi.

Un interessante articolo di IoTLaw.net mette bene in evidenza le conseguenze di questa evoluzione.

Innanzitutto con questo passaggio da prodotto a servizio il rapporto tra cliente e fornitore assume un carattere di continuità e permette di creare un maggior livello di fedeltà tra le parti. Fedeltà che è anche il presupposto per sviluppare una maggiore conoscenza, in termini di modalità di utilizzo, di abitudini, di esigenze.

Si prospetta una evoluzione importante nella filiera dei fornitori che si arricchisce con società specializzate nella raccolta dei dati sui prodotti e società che grazie all’uso dei prodotti raccolgono informazioni su come i clienti utilizzano quei prodotti. Più attori sono coinvolti e interessati nelle attività di raccolta e di analisi dei dati e questo certamente pone nuove problematiche a livello di Privacy.

In questa prospettiva diventa sempre più necessario pensare a logiche di sviluppo che sappiano affrontare nativamente  il tema della riservatezza e della gestione dei dati con soluzioni da realizzare in chiave di Privacy by design e di Security by design.

C’è poi il capitolo della responsabilità collegato al tema del funzionamento dei prodotti e dei componenti dei prodotti. Oggi ad esempio la responsabilità della guida degli autoveicoli è personale, siamo noi direttamente responsabili di tutto ciò che accade alla guida della nostra vettura. Nel caso delle connected car il malfunzionamento di un sensore o di un apparto IoT impone una diversa lettura relativamente alla responsabilità di eventuali incidenti. Se l’incidente è collegato al malfunzionamento di un sensore che ad esempio impedisce di riprendere pienamente il controllo del veicolo è necessario definire una nuova prospettiva di responsabilità che coinvolge anche il produttore del veicolo o il fornitore stesso del sensore. Ovvero si tratta di ridisegnare una mappa logica di responsabilità correlate a possibili accadimenti. E tutto questo impatta in modo rilevante anche a livello di progettazione dei veicoli e sulle guidelines commerciali, sia quando il veicolo viene venduto come tale sia, e forse soprattutto, quando il veicolo viene messo a disposizione nella forma di un servizio di mobilità.

La lista delle conseguenze di questo nuovo modo di intendere i prodotti e i servizi è ovviamene lunga e ricca di prospettive, non si tratta solo di problematiche, ma spesso, utilizzando una diversa chiave di lettura, è possibile leggerle come opportunità. Segnaliamo e suggeriamo la lettura del servizio del sito IoTLaw.net dedicato al tema de I nuovi business model dell’IoT

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