IoT

Elettrodomestici intelligenti per consumi ridotti

Un innovativo progetto di ‘Smart Grid’ gestito da General Electric negli Stati Uniti

Pubblicato il 19 Mar 2013

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General Electric (GE), la multinazionale statunitense che opera in oltre 100 Paesi nel mondo, nei quali impiega circa 300.000 persone, ha condotto un progetto pilota della durata di sei mesi presso le abitazioni di un gruppo di propri dipendenti di Louisville (Kentucky, USA).

Il progetto era volto a testare l’utilizzo di soluzioni di ‘demand response’ per la gestione dell’energia all’interno delle abitazioni. L’idea di base è che tramite la Smart Grid, la rete elettrica intelligente, sia possibile monitorare in tempo reale richiesta e domanda di energia; come conseguenza, il prezzo non è stabilito a priori, ma in base ai picchi di utilizzo della rete.

Agli utenti selezionati sono stati forniti elettrodomestici intelligenti (nella maggior parte dei casi frigorifero, forno, piano cottura elettrico, microonde, lavatrice, scaldabagno), uno Smart Meter e termostati programmabili.

La rete domestica tra elettrodomestici smart è stata ottenuta tramite l’utilizzo di standard Zigbee, una tecnologia di WPAN (Wireless Personal Area Network) alternativa a Bluetooth.

Il contatore informa in tempo reale

Per tutta la durata della sperimentazione gli elettrodomestici hanno ricevuto dal contatore informazioni sul costo variabile dell’energia, comportandosi di conseguenza, modificando ad esempio il ciclo di lavaggio in modo da ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’acqua, che comportava un risparmio di energia ma al contempo un allungamento del tempo complessivo di lavaggio.

Il sistema è accessibile, e gestibile, tramite PC e in-home display, attraverso cui l’utente poteva ‘forzare’ il funzionamento di un elettrodomestico e monitorare i propri consumi, anche in termini di costo associato. Ciò ha portato alla modifica di alcuni comportamenti, incentivando ad esempio la programmazione della lavatrice in modo che partisse dopo le 10 di sera, o la sostituzione di alcune lampadine vecchie con nuove (CFLs).

In generale, i partecipanti si sono mostrati più restii a modificare le loro abitudini di cucina, e molto più disponibili a posticipare l’avvio di lavatrici e lavastoviglie. In alcuni casi si è registrata durante la sperimentazione una riduzione complessiva dei consumi di circa il 20%.

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