EFA Automazione: la comunicazione è la leva per la convergenza tra IT e OT

Il punto di svolta dei progetti Industry 4.0 è la convergenza tra IT e OT. E la chiave della convergenza è la connettività. Ma come far parlare mondi così diversi? Il punto di vista di EFA Automazione

Pubblicato il 14 Mag 2018

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Uno dei principi fondanti contenuto nel Piano Nazionale Industria 4.0 e sul quale si sta costruendo la più radicale trasformazione del mondo manifatturiero in questi anni è l’interconnessione degli asset aziendali, con l’obiettivo di consentire uno scambio continuo di dati e informazioni.
È in questa interconnessione che prende corpo uno dei mantra più ripetuti – e probabilmente di più difficile realizzazione – della Fabbrica 4.0: la convergenza tra IT (information Technology) e OT (Operational Technology).
Due mondi che hanno finora vissuto ciascuno nella propria enclave, caratterizzata ciascuna da propri asset, da propri owner, da proprie regole di gestione.
Due mondi separati da contesti tecnologici, competenze, modelli organizzativi e, in fin dei conti, anche interlocutori differenti.

Due mondi che oggi la digital transformation sta avvicinando: l’utilizzo sempre più diffuso delle tecnologie tipiche dell’IT a livello di operations sta senza dubbio aprendo nuove occasioni di dialogo e di integrazione, anche se, a livello organizzativo, la distinzione tra i due dipartimenti resta ancora piuttosto netta.

È un cambiamento ineludibile e lo stesso Piano Nazionale Industria 4.0, oggi declinato nella più universale accezione di Impresa 4.0, fin dall’inizio ha posto l’interconnessione tra le caratteristiche di idoneità per l’ottenimento dei benefici dell’iperammortamento.

La convergenza tra IT e OT ha bisogno di un ecosistema

È chiaro che per i CIO significa non solo collaborare con altre unit e altre figure all’interno dell’organizzazione aziendale, ma, soprattutto, interloquire con fornitori diversi da quelli con cui hanno finora avuto a che fare: gli operatori del mondo dell’automazione.

Gianfranco Abela – EFA Automazione

Come EFA Automazione, realtà attiva da ormai 30 anni nel mondo dell’automazione industriale e oggi fortemente connotata nel mondo dell’Industrial IoT, tanto da definirsi, come spiega il marketing manager Gianfranco Abela, “Facilitatori della convergenza tra IT e OT”.
“È vero – prosegue poi – la legge Calenda impone la connessione delle macchine, ma le richieste che oggi arrivano dai due mondi non sono nuove. C’è un volano virtuoso che si è messo in moto ormai da tempo e le aziende hanno bisogno di entrare in contatto con gli interlocutori giusti”.
L’analisi è oggettiva: in passato l’unione tra IT e OT era “sulla carta”, quasi in senso letterale, fatta di fogli Excel. Oggi le aziende hanno l’opportunità, connettendo questi due mondi, di
“essere attive e reattive in tempi brevissimi semplicemente facendo leva sui dati”, spiega ancora Abela.

Il valore della connettività

Franco Andrighetti – EFA Automazione

“La parola chiave – interviene Franco Andrighetti, managing director di EFA Automazione – è connettività. Senza connettività non c’è comunicazione. La connettività è la base di tutto e noi lavoriamo proprio per garantirla. Siamo noi che forniamo i dati sui quali poi si sviluppano tutte le innovazioni in termini di nuovi prodotti e servizi”.

Ai big player dell’IT, da Cisco a Oracle, a Sap, EFA Automazione riconosce il merito di aver messo in moto l’ecosistema, che però ha bisogno di trovare partner e interlocutori in grado di operare sui sistemi e sulle architetture legati alla connettività.

“Noi abbiamo cominciato a sviluppare i primi driver per parlare con i primi dispositivi intelligenti già 20 anni fa – spiega Andrighetti -. Già alla fine del 2009, EFA Automazione aveva cominciato infatti a dare accesso diretto alle macchine via Internet e da lì, con un lavoro di education verso i player del mondo dell’automazione, la società si è mossa verso la raccolta dei dati, con un obiettivo strategico: trarre valore dai dati, vale a dire trasformare i dati in informazioni, in insight preziosi per supportare i processi gestionali e decisionali delle imprese”.

Il valore dei dati

In gioco, va detto, è proprio il dato.
“E il dato deve essere indiscutibile. Non è possibile utilizzare metodologie e tecniche di interscambio dei dati non affidabili”.
È un messaggio chiaro per chi si occupa di IT, che finora poco ha avuto a che fare con i protocolli industriali. Per EFA Automazione è indispensabile avere piena consapevolezza del fatto che sul factory floor ci sono moltissimi protocolli legacy da gestire.

“Perché è qui che si gioca la sfida. Non si tratta di risolvere un problema specifico o di gestire uno specifico driver. La sfida è saper parlare tutte le lingue della connettività industriale e saperle gestire in modalità plug and play”.

Il ruolo di EFA Automazione

In questo scenario, EFA Automazione si propone come interlocutore, come partner strategico per le aziende grandi dell’It  e delle aziende di consulenza,  in grado di dare risposte certe e cost effective più adatto a risolvere le problematiche di convergenza IT e OT dei suoi clienti, arrivando a integrare anche strumenti per una prima elaborazione dei dati, in logica di aggregazione e visualizzazione.
“Noi non analizziamo i dati, ma siamo in grado di offrire una prima reportistica, arrivando fino all’OEE”.

Il punto sul quale Andrighetti insiste è che in fabbrica si lavora in ambienti eterogenei, nei quali coesistono macchine installate nell’arco di decine di anni.
Il greenfield, vale a dire le situazioni nelle quali è possibile partire letteralmente da zero, non è la norma. La regola è il brownfield ed è chiaro che gli asset esistenti non possono essere rimpiazzati tout court.
“Il messaggio culturale che dobbiamo trasferire al mercato è che la digital transformation passa per l’aggiornamento delle macchine già esistenti, tenendo presente che il 90 per cento delle macchine installate ha a bordo vecchie tecnologie vecchi cablaggi vecchi protocolli. È da questa situazione che bisogna partire, nella consapevolezza che gli investimenti necessari per trasformare macchine di produzione in macchine connesse sono estremamente contenuti, soprattutto se paragonati ai benefici concreti che ne derivano. Le macchine native digitali arrivano in un momento successivo e comunque con gradualità”, prosegue nella sua disamina Abela, secondo il quale “Nel brownfield bisogna entrare in modo serio e professionale e non è detto che i new beginner siano in grado di farlo. Per una azienda come EFA è un ambito di elezione: abbiamo la memoria storica di quello che c’è sul campo e di come si aggiornano le macchine. Conosciamo tutto il background, che è quello che garantisce l’affidabilità dell’infrastruttura. E quando dichiariamo che abbiamo 500 driver, vuol dire che ne abbiamo davvero 500. Siamo al centro della tempesta perfetta”.

Nelle relazioni con i system integrator il go to market di EFA Automazione

In termini di go to market, EFA, che ha un organico di 24 persone e un fatturato di 14 milioni di euro, in crescita del 30 per cento anno su anno, non si muove direttamente sugli end user, ma lavora con una rete di system integrator: “Rappresentano le nostre colonne portanti sul mercato in virtù delle competenze e delle esperienze acquisite nell’utilizzo delle nostre tecnologie”:
Ma visto che stiamo parlando di un mercato, quello del manufacturing, in piena trasformazione, è chiaro che i segni di questa convergenza tra IT e OT si vedono anche nelle relazioni di EFA con la sua rete commerciale: “Oggi è importante che quando un system integrator entra in un’azienda lavori di intelligence, cercando di capire non solo chi sono gli interlocutori sul fronte OT, ma anche chi sono i partner IT: è su queste relazioni che EFA sta investendo e le referenze e le case history che abbiamo al nostro attivo testimoniano la correttezza di questo approccio di intelligence rivolto sia ai responsabili OT sia ai referenti IT”.

EFA Automazione sarà presente a SPS IPC Drives Italia, che si svolgerà dal 22 al 24 maggio a Parma, e nel proprio stand presenterà un’originale demo, un sensitive carpet che mostrerà le potenzialità delle sue soluzioni. I visitatori, semplicemente camminandovi sopra, genereranno migliaia di dati che saranno trasferiti ad un sistema di analisi e presentazione, esattamente come accade in un qualsiasi processo produttivo. Tali dati, trasmessi in tempo reale, saranno resi fruibili sotto forma di informazioni strutturate e KPI.

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