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CES 2023, ecco le principali novità sul mondo IoT

All’ultima edizione del Consumer Electronics Show di Las Vegas emergono alcuni trend riguardo alla direzione intrapresa dalle aziende che operano nella filiera dell’Internet of Things. Tra queste, 1NCE è un esempio di come connettività e software possano facilitare l’accessibilità all’IoT e accelerare il time-to-market delle aziende

Pubblicato il 13 Gen 2023

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Sono tante le novità, miste a curiose innovazioni che attendono il responso del mercato, che arrivano dall’ultima edizione del CES (Consumer Electronics Show) tenutosi a Las Vegas dal 5 all’8 gennaio. Alcune riguardano ovviamente anche il mondo dell’Internet of Things declinato in uno dei suoi diversi filoni tra device IoT, sensoristica e applicazioni software. Volendo riassumere gli aspetti chiave emersi in questo ambito, i principali riguardano la gestione dei dati, con l’incorporazione di intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML) nell’elaborazione dei dispositivi, la maggiore efficienza energetica, la semplificazione dell’esperienza nell’Industrial IoT alla stessa stregua di quanto sta già avvenendo nei contesti consumer, la rilevanza della collaborazione tra le diverse aziende che operano all’interno della filiera.

La gestione dei dati e l’incorporazione di AI e ML

È stato calcolato che attualmente ci sono circa 14 miliardi di connessioni IoT e più di 50 miliardi di sensori connessi. Il che significa che la mole di dati che l’Internet of Things è chiamato a raccogliere dal mondo fisico per trasformarli in segnali digitali è enorme. Ne consegue che la tecnologia dei sensori deve includere necessariamente una capacità di calcolo molto più elevata che in passato, con la possibilità che tale capacità sia presente già direttamente sul device in ambiente edge, senza bisogno di passare al livello successivo, cioè nel cloud. Intelligenza artificiale e machine learning, in tal senso, assumono un ruolo determinante nella progettazione degli apparati, che possono disporre nativamente delle funzioni tipiche di entrambi per svolgere immediatamente analisi in loco. La proliferazione dei dati nell’IoT, inoltre, sta aprendo la strada a nuovi modelli di business in cui prevale la tendenza a monetizzare gli stessi dati generati dai device come servizi aggiuntivi. Va in controtendenza la proposta di 1NCE su cui torneremo più avanti.

Maggiore efficienza energetica nei dispositivi IoT

I dispositivi IoT sono sempre più efficienti dal punto di vista energetico. È un altro dei trend scaturiti dal CES 2023. I dispositivi, in particolare, sono interessati da sistemi di energy harvesting in grado di aumentare sia la loro autosufficienza sia la durata della batteria. Per ottenere questi risultati, da una parte alcuni cambiamenti nel design e nella forma cercano di sfruttare fonti di energia rinnovabile come quella solare o cinetica, dall’altra l’utilizzo di microcontrollori a bassissima potenza consentono di abbattere i consumi. Tali innovazioni migliorano l’affidabilità e la longevità dei dispositivi, soprattutto di quelli installati in luoghi remoti o inaccessibili, con benefici tangibili per i produttori e per gli stessi utenti, oltre che in termini di impatto ambientale.

IoT per le imprese più simile agli usi consumer

I clienti e gli utenti finali delle aziende sono sempre più esigenti. Si aspettano che le soluzioni IoT destinate ai segmenti d’impresa siano analoghi a quelli offerti al più vasto pubblico dei consumatori. Per rispondere a questa attesa le realtà dell’universo IoT intervenute all’ultimo CES hanno manifestato la propensione a fornire sistemi semplici e user-friendly in cui hardware e software risultino pienamente integrati. Questa tendenza si traduce, ad esempio, nella convergenza di interfacce di tipo consumer anche nell’Internet of Thing rivolto alle aziende e agli usi industriali. A rendere possibile questo cambio di paradigma oggi contribuiscono la continua diminuzione del costo di componenti e infrastruttura, nonché i processi di standardizzazione dei protocolli che tendono a uniformare gli ambienti IoT a prescindere dai loro usi, prevedendo personalizzazioni specifiche a seconda della loro collocazione: fabbrica, magazzino, luoghi difficilmente accessibili ecc.

L’importanza, anzi la necessità delle partnership

Se nell’IT e nell’OT vige ormai la regola delle partnership, questa regola è ancora più stringente per costruire soluzioni end-to-end nell’Internet of Things. Lo dimostrano perfino esempi come la chiusura del servizio Google IoT Core, laddove un vendor come il colosso di Mountain View ha compreso, traendone le dovute conseguenze, che il suo ruolo nella catena del valore non era più determinante. Una testimonianza al contrario di quanto collaborazione e interoperabilità siano il motore stesso delle iniziative IoT. Il caso di 1NCE, che dal palco del CES ha lanciato il suo nuovo sistema operativo proprio per l’IoT (ne parliamo diffusamente in questo servizio), lo fa capire bene, poiché si fonda sull’impiego di standard industriali aperti per evitare quei fenomeni di lock-in che rallenterebbero lo sviluppo dell’Internet of Things su larga scala.

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