Lo scorso mese di giugno, Cisco aveva segnato una tappa importante nel suo percorso di sviluppo delle reti. Con il lancio della sua rete intelligente, intuitiva, automatizzata e sicura, la società dava di fatto una prima risposta alle evoluzioni in corso sul mercato.
Alberto Degradi Cisco“Qualunque sia settore di riferimento – spiega Alberto Degradi DC & EN Sales Leader della società – le aziende stanno affrontanti percorsi di digitalizzazione nei quali la rete è componente indispensabile a garantire i corretti SLA e il rapido onboarding dei dispositivi”.
Per questo, per rispondere a tutte le istanze che vengono da una visione di impresa 4.0, proiettata al futuro, Cisco sta gradualmente aggiungendo nuove componenti alla sua proposta di giugno, andando a indirizzare sia le necessità delle reti di classe enterprise, vale a dire reti di campus e di filiale, sia quelle dei datacenter.

“All’annuncio di giugno, vale a dire a tutte le componenti infrastrutturali, oggi aggiungiamo le componenti di analytics e di assurance.  Abbiamo bisogno di anticipare i problemi, lavorando dunque su tutto quanto può servizi ad anticiparli. Dobbiamo renderci conto che i downtime, vale a dire i fermi della rete, sono problemi reali e sono, soprattutto, problemi di business non più accettabili”.

Cisco, racconta Degradi, ha rivisto le reti in funzione della digitalizzazione. “Oggi la rete deve adottare il futuro – spiega -. Questo significa supportare le iniziative di digitalizzazione, l’apertura all’IoT, al cloud, all’Intelligenza Artificiale. La rete deve adattarsi a un business data driven e sicuro”.

Per Cisco la rete deve essere intent-based

Per questo si parla di una rete basata sull’intento, costruita, cioè, sui bisogni di chi la usa.
Il business esprime richieste che la rete deve tradurre in policy da applicare, spiega ancora Degradi. Grazie ad analytics e all’Intelligenza Artificiale, la rete deve essere in grado di autoapprendere e deve essere sicura, grazie a meccanismi che consentono di riconoscere i malware all’interno di una comunicazione senza doverla necessariamente decrittare.
La rete intuitiva intent-based è una rete in grado di lavorare sul contesto, posizionando l’analisi di ciascun pacchetto all’interno di una conversazione e adattando le proprie risposte al contesto stesso.

Translation, Activation e Assurance, i tre cardini della rete intent-based

“Una rete intent-based – riassume Degradi – si articola in tre elementi chiave. In primo luogo quella che definiamo translation, vale a dire la traduzione degli intenti in policy, alla quale segue la activation, vale a dire tutta la fase di orchestrazione delle policy stesse. La terza componente è quella che rappresenta l’elemento di novità di questo annuncio ed è la parte di assurance. Vuol dire una rete in grado di continuare ad apprendere e analizzar, in grado di verificare e comprendere ciò che sta avvenendo, correlando le informazioni e dando indicazioni che consentano di anticipare i possibili problemi sulla rete”.

Di fatto, l’assurance è un processo di verifica continua, di comprensione degli eventi e di traduzione di questa comprensione in suggerimenti ai network manager in merito alle azioni correttive che portano a un miglioramento del funzionamento della rete stessa.

Sull’importanza di questa innovazione Degradi è certo: “Una parte molto rilevante del tempo di un IT Manager è dedicata al troubleshooting. Parliamo di un 43 per cento in media, che non solo è rilevantissimo, ma soprattutto è in continua crescita, in ragione della crescita della complessità della rete. Se con l’Intuitive Network già avevamo portato un primo alleggerimento della complessità, con l’introduzione della componente di assurance la alleggeriamo ulteriormente”.

I benefici per gli amministratori

Con i nuovi elementi portati a bordo dell’Intuitive Network, di fatto di offre all’amministratore una visibilità a 360 gradi della rete: i dati, gli eventi, sono visti con estrema granularità anche lungo un asse temporale, garantendo una informazione puntuale di cosa è accaduto, in quale punto e in quale momento, con tutti i metadati associati.
Di fatto, il software cattura, analizza e correla tutte le informazioni che provengono da tutto quanto è connesso in rete, che viene visto alla stregua di “sensore”. La correlazione dei dati viene fatta in funzione del client, dell’applicazione, della rete e delle informazioni di base, fino ad arrivare alla fase dei suggerimenti relativi al funzionamento della rete stessa.

Riassumendo, questi i nuovi componenti dell’Intelligent e intent-based network di Cisco: Cisco Network Assurance, per ambienti data center, in grado di controllare in modo costante l’ambiente di rete, adattandosi dinamicamente ai cambiamenti; Cisco DNA Center Assurance, per reti di campus; Cisco Meraki Wireless Health, per ambienti distribuiti, per la riduzione dei tempi di remediation delle anomalie.