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La mobilità del futuro in scena a Mobility in Italy Moving Ahead

Sono oltre 100 gli speaker che hanno portato il loro contributo alla due giorni sui temi della mobilità nelle nostre città anche con un sondaggio originale sulle abitudini degli italiani verso i temi della mobilità

Pubblicato il 28 Apr 2016

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Come sta cambiando la mobilità grazie al digitale? E come sarà la mobilità del futuro? Mobility in Italy – Moving Ahead ha riunito a Milano oltre 100 speaker da 12 paesi per capire come la politica, l’industria, le start up, i servizi stanno ripensando i termini della mobilità urbana e della mobilità in generale.

La ricerca “L’Italia che si muove. Da nord a Sud, come cambiano le abitudini di mobilità degli italiani” condotta Moovit, la app di servizio per il trasporto pubblico locale, coinvolgendo i cittadini di 9 città italiane, ha permesso di avere un primo profilo delle abitudini e delle esigenze di mobilità in termini di aspettative verso il Trasporto Pubblico Locale e per quanto riguarda i nuovi servizi di mobilità on-demand che si stanno affermando sul mercato.

Se si osservano le esigenze e le aspettative degli utenti dei mezzi di traporto pubblico si può avere un quadro già abbastanza chiaro di come cambia o di come dovrebbe cambiare la mobilità nelle nostre città. La ricerca è condotta sugli utenti Moovit, che sono naturalmente forti utilizzatori dei mezzi pubblici, sia per motivi di lavoro, studio o tempo libero. I tempi di attesa dei mezzi, sono inferiori ai 15 minuti per il 68% degli utenti del Nord, percentuale che scende al 48% nel caso degli utenti del Centro. Nel Sud il 40% degli utenti attende oltre 25 minuti l’arrivo del bus, al Nord solo al 22% degli utenti viene richiesta tanta pazienza. Il ritardo e dunque l’attesa del mezzo pubblico è vissuta in tutta Italia come il maggior disagio (49% degli intervistati al Nord, dal 59% al Centro, 51% al Sud). Per quanto riguarda i tempi di percorrenza, la media in Italia è inferiore all’ora. Il viaggio dei pendolari italiani è inferiore ai 60 minuti per il 62% degli utenti al Nord, per il 56% al Centro e per il 68% al Sud.

L’auto privata è molto diffusa e molto utilizzata, ma laddove possibile gli italiani la lascerebbero volentieri a casa. In effetti dalla ricerca emerge che più della metà degli utenti Moovit in tutta Italia possiede un’auto. Sono poi molti gli utenti (14% al Nord e al Centro, 16% al Sud) che dispongono di più di una auto in famiglia. Se ci fosse una alternativa valida gli utenti lascerebbero volentieri a casa l’auto. Alla domanda “Che cosa ti convincerebbe a usare di meno o a rinunciare definitivamente all’auto privata?” il 70% degli utenti al Nord, l’81% al Centro e l’85% al Sud non esita a dichiarare che lascerebbe l’auto a casa se avesse mezzi pubblici più frequenti ed efficienti. E i trasporti innovativi come il carsharing? Nelle grandi città l’8% degli utenti intervistati afferma che servirebbe una maggiore integrazione tra trasporto pubblico e car sharing, così come servirebbe una maggiore intermodalità e una maggiore integrazione tra i mezzi pubblici e i servizi di mobilità on-demand. Peraltro sono in tanti coloro che conoscono la mobilità on demand: si arriva al 60% al Sud, al 75% al Centro e all’80% al Nord, ma in tanti esprimono la necessità di una maggiore informazione. Qualcosa come il 50% degli utenti al Nord, il 44% al Centro e al Sud vorrebbe trovare informazioni su altre modalità per spostarsi direttamente all’interno della app. Già da questo profilo ell’utenza emerge un italiano che vorrebbe cambiare le sue abitudini di mobilità, che avverte la necessità di disporre di maggiori informazioni e che guarda con attenzione ai nuovi servizi.
Samuel Sed Piazza, Country Manager per l’Italia di Moovit ha ribadito l’importanza di effettuare continue ricerche sulle esigenze degli utenti proprio allo scopo di capire sin dall’inizio le nuove esigenze di mobilità e come cambia l’atteggiamento e le abitudini degli italiani.

Durante la sessione istituzionale dell’evento il Vice Sindaco di Milano, Francesca Balzani, ha evidenziato la necessità di mettere in rete le eccellenze e lo studio di nuovi modelli per migliorare la qualità della vita di chi vive, lavora e studia nelle grandi città, perchè la mobilità impatta direttamente sulla qualità della vita e del lavoro. L’innovazione digitale peraltro sta già contribuendo fattivamento a migliorare la qualità dei servizi.

A sua volta l’assessore alla Mobilità del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, ha ricordato come molte aziende che hanno deciso di investire nella sharing mobility hanno creato un vero e proprio sistema di trasporto innovativo per centinaia di migliaia di cittadini e nei prossimi 5 anni la sfida riguarda la mobilità elettrica. In particolare poi sia il settore pubblico sia le imprese private dovranno collaborare per la pianificazione della crescita anche con la realizzazione di infrastrutture di ricarica adeguate e con lo sviluppo di una cultura della sostenibilità.

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