E-Health

Fondazione Vodafone: wearable per localizzare le persone con autismo

La factory Cervelli Ribelli lavora alla realizzazione di un primo vero “ausilio tecnologico” studiato appositamente per dare maggiore sicurezza di movimento e quindi facilitare l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone autistiche

Pubblicato il 03 Ago 2020

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In arrivo a settembre il primo localizzatore pensato per ridurre il rischio di scomparsa delle persone con autismo. E’ l’obiettivo del progetto promosso da Fondazione Vodafone “Cervelli Ribelli”, Factory nata dalla collaborazione tra Kulta, un’agenzia di comunicazione specializzata in soluzioni digitali e multicanale, Scuola Channel, piattaforma di edutainment e CSR, la Onlus Insettopia, impegnata con progetti che possano agevolare le persone autistiche e fornire loro occasioni concrete di socializzazione, inserimento professionale e autonomia e il suo Presidente, il giornalista scrittore Gianluca Nicoletti.

Marinella Soldi, Presidente di Fondazione Vodafone lo definisce “Un progetto unico che mette la tecnologia al servizio di un’esigenza reale e che per questo porterà un beneficio concreto nella qualità della vita delle persone con autismo e delle loro famiglie” che con questa soluzione potranno evitare possibili incidenti senza rinunciare a momenti all’aria aperta e a occasioni di inclusione socialeInoltre, potrebbe potenzialmente rappresentare un grande contributo anche a supporto di persone con altre patologie, come l’Alzheimer.

Coinvolgendo un team di esperti formato da medici, psicologi, educatori, informatici e designer, a settembre verranno presentati i primi prototipi a cui seguirà una fase di sperimentazione sul campo per perfezionare il prodotto. Dopo la prima fase di analisi dello scenario che ha evidenziato l’alto livello di diffusione di casi di fuga o allontanamento dei soggetti con autismo; la seconda parte del progetto è incentrata sulla prototipazione del dispositivo che integra: un protocollo di ricerca clinico-scientifico per la valutazione degli indici di benessere delle persone che lo utilizzeranno e dell’affidabilità del dispositivo; un’analisi sistematica della tecnologia esistente e lo studio di un modello adattabile alle persone con autismo; un wearable device adatto alle persone con autismo attraverso lo studio di materiali, colori e aspetti ergonomici basato su evidenze cliniche e comportamentali.

Per approfondire il tema dell’IoT per tracciabilità, monitoraggio, raccolta dati sviluppando servizi di valore e di pubblica utilità, consigliamo la lettura di questo articolo Il ruolo chiave delle soluzioni IoT per la costruzione di un New Normal

Immagine fornita da Shutterstock.

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