Internet of Things in Italia: la spinta finale verrà dalla “Smart Urban Infrastructure”?

Per il decollo dei progetti Smart City può essere decisiva la nuova rete di comunicazione necessaria per adempiere agli obblighi di legge sui contatori “smart” del gas: se opportunamente costruita raccoglierebbe dati da molti tipi di oggetti intelligenti, abilitando una pluralità di servizi in ambito urbano

Pubblicato il 02 Ott 2013

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Il 2012 in Italia ha registrato un’accelerazione nella diffusione delle soluzioni Internet of Things (IoT). Secondo le stime dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, il numero di oggetti interconnessi tramite SIM nel nostro Paese è cresciuto del 25% rispetto al 2011, raggiungendo quota 5 milioni: Smart Car, Smart Metering (contatori ‘intelligenti’) e Smart Asset Management (gestione da remoto di macchinari) nelle Utility sono le applicazioni più diffuse.

Il mercato in Italia legato a queste soluzioni, stima l’Osservatorio, nel 2012 ha raggiunto circa 810 milioni di euro: iniziamo quindi a parlare di numeri non trascurabili, anche se siamo ancora ben lontani dal potenziale dell’IoT. Dal punto di vista della connettività infatti oggi si ricorre prevalentemente a SIM M2M (Machine to Machine), essendo la tecnologia cellulare una tra le più mature, ma nel prossimo futuro i ricercatori del Politecnico si aspettano lo sviluppo di nuovi servizi supportati anche da altre soluzioni, come le reti di sensori, o tecnologie come Bluetooth e NFC (Near Field Communication) che consentono di interagire tramite dispositivi mobili (smartphone, tablet).

Dal punto di vista delle applicazioni, invece, le principali prospettive di sviluppo dell’IoT in Italia (e non solo) nei prossimi anni sono legate al concetto di Smart City. E secondo l’Osservatorio gli obblighi normativi vigenti in Italia sullo Smart Metering del gas – che prescrivono l’installazione di contatori intelligenti presso almeno il 60% delle utenze domestiche entro la fine del 2018 – possono fare da volano per la realizzazione delle città intelligenti, grazie al concetto di Smart Urban Infrastructure (SUI).

Smart Metering IOT e Convenienza Economica

In Italia infatti, così come all’estero, c’è grande fermento sul tema Smart City: sono diverse decine le sperimentazioni e progetti avviati negli ultimi anni (abbiamo raccontato diversi casi, come Torino, Lucca, Vicenza, Riccione e Milano), spesso grazie ai significativi finanziamenti del Ministero per l’Università e Ricerca (MIUR) e dell’Unione Europea. Siamo però ancora all’inizio di un percorso di trasformazione lungo e complesso, in cui pesa negativamente la congiuntura economica. In questo contesto, come accennato, i ricercatori dell’Osservatorio ritengono che la normativa per lo Smart Metering in ambito gas possa rappresentare uno stimolo decisivo.

Se l’intento dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) nel fissare questo obbligo è certamente lodevole, la convenienza economica dell’installazione di contatori ‘smart’ per il solo gas non è così netta e immediata. Per questo l’Autorità ha incoraggiato recentemente iniziative in ottica multiservizio, in cui il contatore intelligente possa misurare i consumi di altri servizi oltre al gas, per esempio elettricità e acqua. Il problema è che in Italia la prima generazione di contatori smart per l’elettricità è già stata installata, mentre per l’acqua lo smart metering non ha molto senso economico per il basso valore unitario della risorsa acqua nel nostro Paese.

La direzione intrapresa di allargamento al “multiservizio” sembra quindi quella corretta, ma occorre andare oltre i servizi delle Utility, e questo secondo l’Osservatorio è possibile se si inquadra il tema Smart Metering gas nella più ampia prospettiva delle Smart City. Per adempiere alla normativa si verrà a creare nei prossimi anni una nuova rete di comunicazione diffusa su tutto il territorio italiano, in grado di raccogliere informazioni dai contatori intelligenti. E se fosse opportunamente costruita e condivisa, questa infrastruttura di comunicazione potrebbe essere utilizzata per raccogliere informazioni da numerosi altri “oggetti”, dando vita a una nuova rete che di fatto abilita una pluralità di servizi all’interno della Smart City.

Applicazioni Business to Citizen completamente nuove

Si tratterebbe di un’infrastruttura di comunicazione di secondo livello, non destinata a un’applicazione specifica ma nativamente condivisa tra più applicazioni, che l’Osservatorio battezza “Smart Urban Infrastructure (SUI)”. La SUI può supportare la transizione verso la città intelligente abilitando applicazioni come, ad esempio, la verifica del riempimento dei cassonetti dei rifiuti, il monitoraggio degli spazi verdi pubblici, il monitoraggio del traffico, la gestione dei parcheggi, oltre ovviamente allo Smart Metering gas.

Essa inoltre può aprire le porte allo sviluppo di applicazioni B2c totalmente nuove, dove in questo caso la “c” di B2c sta per citizen (cittadino). Potremo infatti sempre di più interrogare gli oggetti della nostra vita quotidiana attraverso apposite App, grazie al fatto che questi “parlano” con la SUI. Dalla pianta in giardino agli animali domestici, dalla posizione della bicicletta alla qualità dell’aria sul balcone: le opportunità sono innumerevoli e lasciano ampio spazio a nuove imprenditorialità, con potenziali ricadute positive in termini di sviluppo e occupazione. È un trend già in atto, come dimostrano le iniziative di alcune startup, e la SUI potrebbe fornire terreno fertile per accelerare questo fenomeno.

Si può creare così un circolo virtuoso nel quale l’infrastruttura installata per lo Smart Metering può essere usata per un numero crescente di servizi, diventando il motore propulsivo delle Smart City; al contempo questa stessa condivisione contribuisce a ridurre l’onere di predisposizione della rete, che al momento ricadrebbe tutto sullo Smart Metering gas. Il fattore tempo, sottolinea l’Osservatorio, è una variabile fondamentale in questo processo. Gli obblighi normativi per il gas sono stringenti e le scadenze sfidanti: per non rischiare che tutto questo si traduca in un’occasione persa è necessario lavorare sin da subito. Se non opportunamente progettata, l’infrastruttura installata per lo Smart Metering gas rischia infatti di non avere quelle caratteristiche di standardizzazione, interoperabilità e multifunzionalità necessarie per una SUI.

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