125 ore ogni anno: ecco il tempo che si “risparmia” con le smart city

Lo studio Juniper Research per Intel mette nero su bianco i vantaggi delle città intelligenti per i cittadini, e stila una classifica delle più efficienti. In testa Singapore, Londra, New York, san Francisco e Chigago. L’Unione europea ancora lontana dalle posizioni di vertice

Pubblicato il 14 Mar 2018

Immagine fornita da Shutterstock

Le persone che vivono in una smart city possono arrivare a “risparmiare” in un anno 125 ore del proprio tempo speso imbottigliati nel traffico o rallentati da mezzi di trasporto inefficienti, alla ricerca di un parcheggio o in fila in attesa che arrivi il proprio turno per i più svariati servizi. Minuti preziosi, un “tesoretto” che potrebbe invece essere dedicato ad attività più gratificanti, innalzando il proprio livello di qualità della vita. Non è il caso purtroppo, almeno per il momento, di chi abita nelle città europee, che sono ancora indietro nel campo delle città intelligenti se si esclude Londra, ormai avviata alla Brexit. A quantificare per la prima volta i vantaggi delle smart city in termini di tempo “restituito” e a stilare la classifica dei centri tecnologicamente più avanzati su scala globale è uno studio Juniper Research sponsorizzato da Intel. La ricerca analizza parametri come l’utilizzo dell’Internet of Things e dei sensori, dello smart metering, dell’illuminazione “connessa”, dell’uso dei big data per migliorare le prestazioni delle infrastrutture e dei servizi.

La citàà più intelligente del pianeta, secondo lo studio, è Singapore, seguita da Londra, New York, San Francisco e Chicago.

Al di là dell’importanza delle singole tecnologie, la cosa probabilmente più importante è scoprire quali siano i vantaggi tangibili per i cittadini abilitati dall’innovazione – afferma Windsor Holden, a capo delle previsioni e delle consulenze in Juniper Research – Infatti le comunità, i servizi e i processi municipali connessi hanno un impatto forte sulla qualità della vita delle persone”.

Le quattro categorie che definiscono la smart city secondo la ricerca promossa da Intel

Per stilare il ranking i ricercatori hanno utilizzato quattro categorie: mobilità, healthcare, sicurezza pubblica e produttività. Singapore si è piazzata in testa per utilizzo dell’Internet of Things, dei servizi per la smart mobility e per la sicurezza, con Londra in prima posizione su healthcare e produttività.

“Le città sono motori di attività economica e dovranno diventare sempre più resilienti e interattive – spiega Sameer Sharma, general manager globale delle soluzioni IoT per le smart city in Intel – la collaborazione tra istituzioni, privati, startup, produttori di device e di software, sta creando degli ecosistemi di smart city che aiuteranno i cittadini e contribuiranno al rispetto dell’ambiente”.

Analizzando nel dettaglio le tecnologie che hanno ottenuto risultati più interessanti nelle città che si sono classificate ai piani alti del ranking, sulla mobilità emergono le infrastrutture Iot per la smart mobility, la sicurezza stradale e i parcheggi (assistenza e pagamento), in grado di far risparmiare complessivamente agli abitanti circa sessanta ore in un anno. Grazie ai servizi digitali connessi nel campo dell’heathcare, inoltre, si arriva a risparmiare in media 10 ore ogni anno, oltre al miglioramento della qualità della vita e dei benefici sulla salute di un modello di assistenza smart e in tempo reale. E il caso ad esempio degli wearable per monitorare la pressione del sangue, la tolleranza al dolore, e la temperatura, che spesso rendono superflua l’ospedalizzazione di chi soffre di malattie croniche.

 

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