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Algoritmi e luci LED a scuola per salubrità dell’aria e risparmio energetico

NET porta FYBRA nelle scuole collegate al teleriscaldamento: 16 sensori intelligenti avvisano insegnanti e alunni quando aprire e chiudere le finestre, in base alla qualità dell’aria, evitando sprechi di calore e raffreddori. I dati rilevati potranno essere elaborati per accelerare verso un futuro sostenibile senza sprechi

Pubblicato il 02 Nov 2022

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Nella scuola secondaria di primo grado di via Tommaso Grossi a Rho, uno degli istituti collegati alla rete di teleriscaldamento di NET, la start up Fybra ha installato sedici sensori intelligenti che esortano ad aprire le finestre nel momento in cui è necessario farlo per migliorare la condizione di salubrità dell’aria a tutela dei ragazzi e degli insegnanti, evitando allo stesso modo di mantenere sempre le finestre aperte e quindi in ottica di risparmio energetico.

Ma non finisce qui, perché c’è anche una ricaduta didattica: l’applicativo rilascia una serie di dati che i docenti delle materie STEM possono utilizzare con i ragazzi in ambito statistico, scientifico, nell’educazione alla salute, alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente.

Si tratta del primo progetto avviato dall’Assessorato all’Innovazione e Smart city del Comune di Rho in collaborazione con la società pubblica NET per migliorare la qualità dell’aria nelle classi, risparmiare energia e limitare i rischi legati alla trasmissione del virus Sars-Cov-2. Un progetto simile viene avviato in contemporanea anche nel Comune di Pero

Emiliana Brognoli, Assessore rhodense all’Innovazione e Smart city, spiega che “I dati rilevati dai dispositivi potranno essere elaborati e studiati anche in prospettiva delle importanti opere che dovremo realizzare grazie ai finanziamenti PNRR. Sfruttare le risorse al meglio senza sprechi questa è la chiave di un futuro sostenibile ed anche questa è educazione civica. Ed ora più che mai è importante, visto la situazione che stiamo vivendo. Portare innovazione nelle scuole è uno degli obiettivi che ci siamo posti e che stiamo perseguendo convintamente”.

L’IoT nelle scuole alimenta un futuro sostenibile senza sprechi

La dirigente scolastica Sandra Moroni ha fatto il punto sulle innovazioni della Tommaso Grossi: “I sensori sono attivi nelle tredici aule e nei tre laboratori. Sono l’ultimo passo di un costante impegno del Comune rispetto al tema dell’efficientamento energetico. Quattro anni fa sono stati installati cappotto termico, nuovi serramenti, valvole termostatiche e impianti fotovoltaici”.

Questi dispositivi erano stati pensati prima del Covid, nel rispetto del risparmio energetico. Negli ambienti piccoli, l’aria diventa in fretta viziata. La pandemia ha spinto a tenere sempre aperte le finestre per garantire ventilazione ed è importante, ma occorre anche garantire la giusta temperatura: l’algoritmo avvisa quando aprire e quando chiudere, evitando l’effetto polmonite e facendo risparmiare energia.

A spiegare il funzionamento nei dettagli Marco Scaramelli, amministratore unico di Fybra “Con una semplice luce led il sensore comunica alla classe quando bisogna aprire la finestra per aerare il locale e quando la si può chiudere perché l’aria è tornata di buona qualità. La luce rossa indica la necessità di ventilare l’aula per disperdere microdroplets (veicoli di virus trasmessi per via aerea), CO2 e inquinanti, quella viola un progressivo miglioramento della qualità dell’aria. Quando la luce diventa azzurra, significa che la qualità dell’aria è buona ed è quindi possibile richiudere le finestre, evitando sprechi di calore e raffreddori”.

Lorella Bigatti, alla guida di NET, conferma l’impegno della società nel perseguire politiche di risparmio energetico, estendendo in futuro la dotazione dei sensori agli altri istituti scolastici che fanno capo ai due Comuni soci: “Fybra è un soggetto affidabile. Oltre ai 16 sensori già installati ne porterà 12 alla scuola di via Mazzo e contiamo di sviluppare altri progetti nei prossimi anni”.

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