Smart AgriFood: una mappatura delle principali soluzioni offerte dal mercato

La prima ricerca in Italia sui temi della trasformazione digitale nella filiera agroalimentare. L’iniziativa nasce grazie all’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano con la collaborazione dell’Università degli Studi di Brescia

Pubblicato il 01 Feb 2017

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L’innovazione digitale sta cambiando il volto di uno dei comparti fondamentali del Made in Italy: l’agroalimentare. I campi e gli allevamenti, come anche le industrie della trasformazione primaria, stanno diventando veri e propri laboratori dove sperimentare le potenzialità della digital transformation.

Agricoltura di precisione, soluzioni per il monitoraggio degli allevamenti, tecnologie per la tracciabilità, sistemi per la dematerializzazione documentale: questi sono alcuni esempi di quello che possiamo definire “Smart AgriFood”, ovvero l’applicazione delle tecnologie digitali nel settore agroalimentare finalizzate al miglioramento dell’efficienza produttiva, dell’efficacia di mercato e della sostenibilità ambientale delle produzioni alimentari.

Una mappatura delle soluzioni offerte dal mercato

Quante e quali sono le soluzioni presenti sul mercato per la digitalizzazione dell’agroalimentare? Chi sono gli attori dell’offerta, a quali settori si rivolgono e quali sono le tecnologie abilitanti?

Per dare una risposta a queste domande, l’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia, ha realizzato una prima ricerca – presentata durante l’evento di avvio dell’Osservatorio, tenutosi lo scorso 5 ottobre – che ha consentito di ottenere una panoramica delle principali soluzioni offerte dal mercato per la filiera agrifood, in particolare a supporto delle attività in campo, dell’allevamento e della trasformazione primaria.

La ricerca – che non ha escluso il contesto internazionale, ma si è focalizzata principalmente sul mercato italiano – ha portato ad identificare complessivamente 180 soluzioni.

Gli ambiti applicativi

Tenendo presente che una soluzione può afferire a diversi ambiti applicativi, la maggior parte delle soluzioni, circa l’80%, abilita la cosiddetta agricoltura di precisione (monitoraggio delle colture e delle apparecchiature a distanza, mappatura e analisi del terreno, irrigazione e fertilizzazione mirata, simulazioni e analisi predittive, etc.). Seguono, nel 7% dei casi, le applicazioni dedicate alla zootecnica, al cui interno ricadono le applicazioni per il monitoraggio della posizione e dello stato di salute degli animali.

Un altro tema egualmente rilevante è quello della tracciabilità (7% delle soluzioni identificate), al cui interno di collocano le soluzioni pensate per ottenere un maggiore controllo della qualità del prodotto, ma anche la diminuzione del rischio di contraffazione.

Infine, il 5% delle soluzioni riguarda la dematerializzazione delle procedure, ovvero la progressiva sostituzione dei supporti tradizionali della documentazione in favore delle corrispondenti versioni digitali.

Qualità alimentare e ambientale

Trasversale a questi temi è poi quello della qualità alimentare e ambientale, che riguarda il 26% dei progetti mappati. Del resto, le tecnologie digitali consentono di raggiungere elevati standard di qualità e di minimizzare gli impatti sull’ambiente. Si pensi al risparmio nell’utilizzo delle risorse naturali o al minore impiego di fitofarmaci (obiettivi raggiungibili grazie all’utilizzo delle applicazioni per l’agricoltura di precisione di cui sopra), ma anche alle soluzioni per la tracciabilità, che permettendo l’identificazione dei prodotti lungo l’intera supply chain, garantiscono non solo la qualità del prodotto finale (intesa come “food safety”), ma anche la protezione da eventuali sofisticazioni.

 

I comparti

Rispetto ai comparti, l’86% dei fornitori individuati sviluppa soluzioni dedicate all’agricoltura, mentre la quota restante si divide tra soluzioni specifiche per l’allevamento e per l’agri-allevamento. La larga diffusione di soluzioni dedicate all’agricoltura è da ricollegare alla varietà di impieghi che il primo settore offre rispetto al secondo. Nell’ambito dell’agricoltura, inoltre, sono i comparti trasversali ad essere maggiormente interessati dalle applicazioni tecnologiche: il 64%, infatti, è progettata per essere utilizzata in più comparti. Il settore vitivinicolo è interessato dal 15% delle soluzioni, come quello ortofrutticolo. A seguire, infine, i settori cerealicolo e olivicolo.

Le tecnologie abilitanti e gli attori dell’offerta

Il 62% delle soluzioni analizzate sfrutta le tecnologie IoT (Internet of Things), che permettono di monitorare e controllare le attività in campo; molte aziende offrono soluzioni Internet of Things integrandole con una piattaforma Cloud dedicata, così da poter consultate i dati da remoto tramite computer o smartphone. La restante quota si divide quasi equamente tra applicazioni software (10%), robot (10%), piattaforme web (11%) e droni (7%).

Nel panorama degli attori dell’offerta, infine, sono predominanti i fornitori specializzati in servizi “agritech”, che sviluppano applicazioni ad-hoc e creano soluzioni innovative, integrando software e hardware (37%). Seguono i produttori di macchine agricole, che progettano accessori per veicoli agricoli come i sistemi di guida autonoma e la geolocalizzazione satellitare (26%), e i robot (7%). Gli sviluppatori software sono i promotori nel 20% dei casi, mentre la restante quota si divide tra System Integrator, Produttori hardware e delle telecomunicazioni.

Andrea Bacchetti andrea.bacchetti@unibs.it

** Chiara Corbo chiara.corbo@osservatori.net

*** Damiano Frosi  damiano.frosi@polimi.it

Illustrazione fornita da Shutterstock

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