Sicurezza

Come la tecnologia IoT può aumentare la sicurezza nell’industria

Le diverse soluzioni disponibili, dai dispositivi indossabili al tracking indoor, fino alla realtà aumentata. Qual è il grado di accettazione nelle aziende

Pubblicato il 10 Mar 2020

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Sempre più aziende, in ambito industriale, stanno pensando di adottare la tecnologia IoT per migliorare i propri sistemi produttivi. Una delle aree in cui la tenologia IoT è sicuramente in espansione è la sicurezza fisica. I responsabili RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione) sono alla ricerca di soluzioni tecnologiche al fine di ridurre gli incidenti sul lavoro, e proprio con la tecnologia IoT dei sensori connessi si può finalmente fornire una risposta alle loro necessità.

Diverse sono le problematiche, tra quelle principali: evitare che addetti non autorizzati entrino in zone a loro non consentite. A tal proposito è auspicabile introdurre delle soluzioni con delle vere barriere fisiche, non sempre praticabili, soprattutto in quelle realtà e aree ove si registrano numeri elevati, che vanno a incidere sul costo dell’azienda.

Una nuova frontiera è quella di localizzare gli addetti, in modo che se entrano in un’area non consentita, il responsabile e il lavoratore ne sono subito avvisati così da poter immediatamente attivare un’azione correttiva.

Come si effettua la localizzazione indoor

La localizzazione indoor ormai è una pratica che si sta consolidando, il mercato offre differenti soluzioni: le migliori si basano su algoritmi per il calcolo dell’angolo di arrivo o dell’angolo di partenza arrivando a ottenere una precisione anche di 50 centimetri.

  • Gli asset (TX) trasmettono la loro posizione al localizzatore (RX).
  • I localizzatori collegati via wireless misurano l’angolo di arrivo.
  • I beacon (TX) trasmettono l’informazione dell’angolo di partenza utilizzando più antenne.
  • I dispositivi mobili (compresi gli smartphone) ricevono i segnali dai beacon e calcolano la posizione
(fonte Silicon Labs)

Ovviamente questa tecnica richiede la distribuzione di gateway e localizzatori su tutta l’infrastruttura dell’azienda in grado di poter applicare al meglio l’algoritmo. In base al numero di localizzatori e gateway si può aumentare o ridurre la precisione.

  • Gli asset da monitorare richiedono una singola antenna, possono essere a basso consumo e utilizzano una trasmissione BLE (Bluetooth Low Energy).
  • I localizzatori richiedono 3 x 3 o 4 x 4 array di antenne.
  • I gateway (Edge computing) elaborano le letture dell’angolo e le inviano al sistema di monitoraggio degli asset presente in cloud, per determinare la posizione di questi ultimi.

Tra le nuove tecnologie troviamo, quelle, che si basano sulla potenza del segnale (RSSI), ma in questo caso la precisione decresce notevolmente, ed è anche molto più dipendente dall’ambiente in cui posto. Ovviamente la tecnologia che la fa da padrona è la BLE, sia per una questione di costo che di diffusione della tecnologia (ad esempio ogni smartphone ha un BLE installato). Ogni addetto dovrà avere un dispositivo di dimensione contenuta (10 x 10 cm massimo), che può portare tipicamente all’altezza della cintura, il quale spesso può integrare un sensore accelerometro. L’accelerometro può sicuramente ridurre i consumi della batteria, in quanto se la persona è ferma può evitare di trasmettere il segnale di localizzazione, ma in particolare può individuare “l’uomo a terra”. Combinando pertanto le due informazioni sarà possibile intervenire immediatamente a soccorre l’addetto.

I vari sistemi per aumentare la sicurezza dei lavoratori

Sono diversi i sistemi per poter migliorare e monitorare la sicurezza del lavoratore. Oltre a individuare l’uomo a terra è possibile utilizzare particolari wearable, per tracciare le informazioni vitali del lavoratore. Tra le informazioni rilevabili abbiamo non solo il battito cardiaco rilevabile anche da uno smartwatch, ma un vero e proprio ECG e il volume d’aria respirata, nonché la frequenza di respirazione.

Nell’industria, una delle principali cause di infortuni sul lavoro è sicuramente lo scontro uomo-macchina. Come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, l’inibizione all’accesso in determinate aree può fornire un giovamento, ma connettendo grazie alla tecnologia IoT le macchine, è possibile dare un forte contributo alla riduzione degli infortuni. La localizzazione è possibile applicarla anche ai vari macchinari, tra cui: carrelli elevatori, carri ponte, ecc…

Pertanto possiamo immaginare una planimetria o meglio un’immagine in cui abbiamo i lavoratori e i macchinari distribuiti.

I macchinari dotati di sensori possono essere in grado di fermarsi in tempo prima che si verifichi un incidente.

Come i sistemi wearable possono contribuire alla sicurezza sui luoghi di lavoro

Con il sistema wearable applicato alla sicurezza sul lavoro si verifica la dotazione delle protezioni individuali (DPI). Per gli RSPP di un’azienda, il controllo è un tema fondamentale e a oggi viene affrontato solo con controlli visivi. La tecnologia IoT, può automatizzare questi controlli, ad esempio: applicando piccoli beacon BLE associati con gli smartphone del lavoratore o dispositivi realizzati appositamente per lo scopo. Pertanto, se un lavoratore non indossa i DPI, attraverso lo smartphone o device sarà possibile per un RSPP individuarlo e procedere con azioni correttive.

I wearable sono importantissimi anche per il monitoraggio ambientale. Per monitoraggio ambientale si intende il controllo della presenza di differenti tipologie di gas e della temperatura esterna, in modo da rendere possibile l’immediato intervento, qualora un manutentore, nello svolgimento della propria attività lavorativa, si trovi sottoposto ad agenti chimici non previsti. Questa tipologia di sensori, abbinata al controllo dei dati vitali, si può trasformare in un vero e proprio strumento salvavita del lavoratore.

L’utilizzo di wearable comporta però un problema di gestione dei dati sensibili del lavoratore, pertanto le aziende che ne vogliano fare uso devono affrontare un percorso di condivisione con i propri dipendenti per sensibilizzarli alla gestione della sicurezza. L’aumento della sicurezza deve prevalere su tutti gli altri aspetti. Ovviamente il datore di lavoro dovrà intraprendere tutte le azioni possibili, al fine di mantenere una riservatezza assoluta dei dati e di utilizzarli solo per gli aspetti inerenti alla sicurezza.

Dai wearable alla realtà aumentata

La frontiera dei wearable, in termini di sicurezza, è l’utilizzo della realtà aumentata: tecnica che le aziende stanno iniziando ad adottare per svariati obiettivi. Un tecnico che indossa degli occhiali per la realtà aumentata, può essere avvisato, prima di accedere ad un macchinario, delle protezioni necessarie, oppure può essere avvisato in anticipo, del divieto di accesso a un’area in cui non ha l’autorizzazione. Ad oggi, il limite dell’utilizzo della tecnologia sta nella non ottimale indossabilità e probabilmente anche a una resistenza al cambiamento da parte dei lavoratori.

In conclusione, l’utilizzo della tecnologia IoT, potrà portare ampi benefici anche in tema di sicurezza. Sicuramente nei prossimi anni le tecnologie che abbiamo descritto avranno un’ampia diffusione, e le aziende, ma soprattutto i lavoratori, vedranno ridurre in modo sostanziale gli infortuni sul lavoro.

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