Sicurezza

Blockchain e IoT, cos’è Scrypta e come può garantire la sicurezza

La tecnologia a registro distribuito può ridurre il rischio di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) che colpiscono più dispositivi contemporaneamente; in questo modo, l’interruzione di un dispositivo non dovrebbe avere un impatto sugli altri

Pubblicato il 04 Mag 2021

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Negli ultimi anni, i dispositivi IoT sono stati integrati nelle reti pubbliche e private, nelle case, nei luoghi di lavoro, nei sistemi di trasporto e persino in intere città per ottimizzare e migliorare la nostra vita quotidiana. La blockchain è destinata a rivoluzionare i modelli di business attraverso il suo libro mastro crittografato e distribuito (DLT), progettato per creare record a prova di manomissione e in tempo reale. L’unione di queste due tecnologie permetterà lo sviluppo di sistemi sempre più integrati, verificabili e sicuri, permettendo di avere la certezza e la continuità dei dati. Scrypta è una blockchain permissionless, decentralizzata e pubblica in grado di certificare e rendere più sicure le soluzioni IoT.

La blockchain Scrypta per IoT

Scrypta è una blockchain permissionless, decentralizzata e pubblica. Il suo metodo di consenso è il Proof of Stake (PoS), con una rete aggiuntiva di validatori, chiamati masternode.

I blocchi vengono estratti dagli stakers ogni minuto, questo garantisce un “timeframe” rapido per l’esecuzione di transazioni e la scrittura di informazioni. Ogni blocco può contenere un massimo di 1 MB di informazioni. La capacità di ogni singola transazione di contenere dati arbitrari (attraverso l’OP_RETURN) è di 50 kilobyte.

Il team di Scrypta ha sviluppato un secondo layer di funzionamento, attraverso gli IdANode, che permette (in via facilitata, ma non esclusiva) la gestione di informazioni arbitrarie attraverso il Progressive Data Management (PDM). Il PDM permette operazioni di lettura, scrittura e invalidazione, che a sua volta costituiscono l’essenza di ogni applicazione (decentralizzata o meno).

L’ecosistema di Scrypta si basa su sei punti fondamentali grazie ai quali si possono sviluppare applicazioni decentralizzate più o meno complesse, che interagiscono a vari livelli con la blockchain:

  • Core: è la libreria javascript principale. Permette la creazione e la gestione degli indirizzi blockchain, la firma delle transazioni e dei dati e l’interfacciamento di base con gli IdANode.
  • IdANode: è il nodo di interfacciamento con la blockchain e svolge svariate funzioni tra cui: block explorer, tracciamento degli UTXO, archiviazione dei file su sistema IPFS (Interplanetary File System) o Documenta, esecuzione degli smart contract e tanto altro.
  • Identity Framework: è la libreria NodeJS che gestisce l’interazione tra le identità digitali esterne e gli indirizzi della blockchain di Scrypta. Grazie al framework è possibile identificare e “marchiare” gli indirizzi avvalendosi di vari provider esterni.
  • Trustlink: integrato all’interno degli IdANode, il Trustlink è un meccanismo grazie al quale è possibile creare dei wallet detti “multisignature” che prevedono l’obbligo della compresenza di più firme per eseguire transazioni e quindi scritture di dati.
  • Planum: processo di tokenizzazione, un sistema di sidechain aperto e permissionless che permette di creare, scambiare e tracciare i propri asset digitali (tokenized asset).
  • Smart Contract: è il sistema di scripting che permette di realizzare dei particolari applicativi estendendo le funzionalità di base degli IdaNode condividendo il codice attraverso la blockchain.

Implementazioni blockchain e casi d’uso nell’IoT

La filosofia open-source sta alla base dell’intero progetto Scrypta. Attraverso GitHub è possibile monitorare il lavoro di ricerca e di sviluppo quotidianamente portato avanti dall’intero ecosistema, sviluppatori e aziende che operano da anni nel settore di innovazione blockchain.

Appunto per questa caratteristica, OwnYourBusiness, azienda che sviluppa e integra diverse blockchain pubbliche, permettendo alle aziende di utilizzare con semplicità e velocità la blockchain, ha scelto di utilizzare la blockchain Scrypta per ottenere i seguenti obiettivi in ambito IoT:

  • consentire di registrare il dispositivo IoT nella blockchain Scrypta creando un’identità del device, registrando dati di accensione e parametri di funzionamento, questo permetterà alla rete di verificare eventuali anomalie di funzionamento e automatizzare alcuni interventi.
  • consentire al device IoT di comunicare direttamente, in totale autonomia, e verificare la validità delle transazioni senza la necessità di un’autorità garante centralizzata.
  • consentire agli stakeholders la verificabilità del dato, creando trasparenza e certezza del dato prodotto dal device (notarizzazione dei dati in blockchain)

Un caso di utilizzo è quello applicato al mondo agrifood, dove per il concetto di rete produttiva è importante che ogni device IoT possa essere un valore per l’intera filiera produttiva per automatizzare, tracciare e verificare sia nei tempi che nei modi la trasformazione della materia prima in prodotto per il cliente finale.

Questo processo, così tradizionale, ancora oggi rappresenta un passaggio quanto importante e strategico per la filiera produttiva, con l’introduzione della blockchain e IoT è possibile certificare la propria filiera produttiva, ricavandone maggior efficienza e riconoscimento sul mercato sia in termini di prodotto che di brand, inoltre il consumatore potrà verificare in qualsiasi momento tramite il proprio device mobile le caratteristiche del prodotto e la metodologia di trasformazione del prodotto e filiera.

Scrypta

Come la blockchain può garantire la sicurezza nell’IoT

Nel contesto degli incidenti di sicurezza dell’IoT, la blockchain può ridurre il rischio di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) che colpiscono più dispositivi contemporaneamente: un’interruzione di un dispositivo non dovrebbe avere un impatto sugli altri. È noto che per proteggere installazioni e ambienti, come le smart city, è fondamentale garantire le funzionalità di ogni device connesso all’altro per assicurare il funzionamento del servizio. Con la blockchain, ogni dispositivo può avere quel grado di sicurezza grazie alla crittografia avanzata, garantendo ulteriormente la comunicazione sicura con altri dispositivi e offrendo l’anonimato nei casi di utilizzo dell’IoT in cui la privacy è il punto di maggiore preoccupazione.

Si prevede che, grazie all’unione tra blockchain e IoT, si possa anche migliorare e rendere trasparenti le transazioni effettuate da più fonti e/o dispositivi, grazie alle caratteristiche di immutabilità della tecnologia blockchain, ad esempio in cui i dati e le merci fisiche vengono tracciati lungo l’intera catena di approvvigionamento. In caso di decisione errata o sovraccarico del sistema, il record blockchain sarà in grado di identificare il punto, il dispositivo o un sensore, in cui qualcosa è andato storto e l’azienda potrebbe intraprendere un’azione immediata. Quindi la blockchain potrebbe anche aiutare a ridurre i costi operativi, con la possibilità di automatizzare alcuni processi e azioni.

Inoltre, si potrà formare un consenso di gruppo su comportamenti di rete aberranti e mettere in quarantena tutti i nodi che potrebbero funzionare in modo irregolare o non conforme alle regole della stessa rete.

Conclusioni

Le nuove tecnologie hanno un impatto positivo e innovativo introducendo nuovi modelli organizzativi e operativi. L’unione di più tecnologie crea efficienza, aiutando le aziende a ridurre i costi, rivelandosi vere e proprie leve di crescita e creando un nuovo valore e connessione tra i produttori e i consumatori. Nel futuro delle aziende ci sarà sempre più trasparenza, verificabilità e consenso distribuito.

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