Scenari

Mobile, pagamenti e acquisti per 2,2 miliardi in Italia: +55% in un anno

Il Mobile Commerce “a distanza” di beni e servizi è raddoppiato nel 2014, e vale il 9% dell’intero eCommerce del nostro Paese. Sale del 22% il transato per le ricariche telefoniche, del 37% e del 20% quelli per bollette e contenuti digitali, quadruplica quello per biglietti di bus, pagamenti delle soste e car sharing. Il 2015 anno cruciale per i pagamenti di prossimità, con tre modelli in lizza: SIM based, HCE e Apple Pay. I dati salienti dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano

Pubblicato il 22 Feb 2015

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In Italia il Mobile Payment & Commerce di beni e servizi nel 2014 è cresciuto del 55%, raggiungendo i 2,2 miliardi di euro come volume transato. È uno dei principali responsi emersi dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano, presentato pochi giorni fa.

Alla base di questa crescita c’è la componente del Mobile (Remote) Commerce di beni e servizi che in un anno è raddoppiata, passando da 610 milioni di euro nel 2013 a 1,2 miliardi nel 2014, pari al 9% del totale dell’eCommerce italiano, con un’incidenza anch’essa raddoppiata in un solo anno. Secondo i ricercatori dell’Osservatorio, questo forte incremento è dovuto da un lato al crescente numero di esercenti che hanno iniziato a vendere anche tramite App o Mobile site, dall’altro, da un cambio di mentalità degli utenti. «Gli italiani non vedono più il Mobile solo come un canale per gli acquisti in mobilità, ma sempre più come uno strumento comodo anche per gli acquisti e i pagamenti più tradizionali», ha detto Valeria Portale, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio.

Acquistati più di 3 milioni di biglietti, 2 milioni di servizi di car sharing e un milione di soste

La componente di Mobile Remote Payment di beni e servizi, ovvero il pagamento di biglietti di trasporto pubblico locale, parcheggi, ricariche telefoniche e bollettini, ha raggiunto 160 milioni di euro, di cui il 70% viene dalle ricariche telefoniche (+22% in un anno). Crescono anche i pagamenti di bollette e bollettini (+37%), ma il vero protagonista è il trasporto pubblico: quadruplica, infatti, il transato per biglietti dei bus, pagamenti delle soste e car sharing, anche se in valore assoluto rimane ancora marginale. Nel 2014 sono stati acquistati più di 3 milioni di biglietti, pagati oltre 2 milioni di servizi di car sharing e pagate un milione di soste attraverso il telefono cellulare.

La componente di Mobile Remote Payment & Commerce di contenuti digitali invece cresce di circa il 20% nel 2014, sorpassando i 760 milioni di euro, spinto dal mondo delle App che ne rappresenta oltre il 38%. «La maggior propensione degli italiani a comprare attraverso lo smartphone e l’aumento dell’offerta di prodotti acquistabili via mobile fa prevedere una crescita del Mobile (Remote) Commerce di beni e servizi di quasi il 40% annuo, fino a 3-3,4 miliardi di euro a fine 2017. I contenuti digitali invece proseguiranno con tassi di crescita tra il 10 e il 20% annuo», afferma Giovanni Miragliotta, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio. «In totale, stimiamo quindi che il Mobile Remote Payment & Commerce varrà tra 4 e 5 miliardi di euro nel 2017».

Passando al Mobile Proximity Payment & Commerce, ovvero gli acquisti e pagamenti “in prossimità” e agevolati dalla tecnologia NFC, non è ancora decollato, ma gli italiani sono pronti a utilizzarlo. Sono circa 12 milioni gli utenti con un telefono NFC e oltre 250mila i POS contactless attivi. Ancora poche le SIM NFC già in mano ai consumatori (circa 800.000), ma con la promessa degli operatori telefonici di raggiungere quota 5 milioni entro il 2015.

«Le regole del gioco sono ormai definite»

«Ci sono grandi aspettative su questo segmento», afferma Valeria Portale. «Nel 2017 si possono raggiungere 4,8 milioni di utenti attivi per un transato di oltre 6 miliardi di euro, se alcuni fattori abilitanti si realizzeranno: l’avvio di iniziative di tutte le Banche e degli operatori telefonici, la distribuzione massiva delle SIM NFC, il raggiungimento di accordi tra Apple e almeno le tre principali banche italiane, l’arrivo delle soluzioni HCE sul mercato italiano, e una forte azione promozionale».

Intanto da un lato cresce anche nel 2014 l’infrastruttura contactless: si stimano 12 milioni di carte, raddoppiate rispetto al 2013, di cui una su 10 ha effettuato almeno una transazione in modalità “senza contatto”; un POS su 6 è attivo in modalità contactless (+67% rispetto al 2013). Tuttavia solo una transazione con carta su 300 è contactless, per un transato di circa 200 milioni di euro. È un dato ancora limitato, ma quintuplo rispetto al 2013, grazie anche agli sforzi messi in atto dagli esercenti. Dall’altro, il fenomeno del Mobile POS è relativamente recente, ma è spinto dalla normativa, che dal 30 giugno 2014 obbliga esercenti e liberi professionisti ad accettare pagamenti con carte di debito. Si stimano circa 45.000 Mobile POS attivi e un transato addizionale di circa 100 milioni di euro.

«Il futuro dei pagamenti digitali è legato alla diffusione del Mobile Payment & Commerce ‘di prossimità’ e il 2015 è un anno cruciale: si aprirà la competizione delle diverse filiere dell’offerta», afferma Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio. «Da una parte la filiera ‘SIM-based’ che vede collaborare operatori telefonici e banche sulle infrastrutture abilitanti. Dall’altra filiere basate sulle tecnologie HCE (Host Card Emulation) che consentiranno ad alcune banche di offrire soluzioni di pagamento su cellulare direttamente senza usare la SIM. E infine Apple Pay. Quel che più importa, lato consumatori, è che le regole del gioco sono ormai per buona parte definite e qualsiasi soluzione arriverà rapidamente e sarà estremamente sicura e facile da usare».

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