Approfondimenti

Quello che abbiamo imparato dai telefoni cellulari

I servizi geolocalizzati sono destinati ad assumere rilevanza sempre maggiore nei mesi a venire, mentre l’aumento della velocità nell’accesso a Internet migliorerà notevolmente la user experience

Pubblicato il 01 Mag 2008

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Nel 2001, Google aveva stilato l’elenco delle
“dieci verità”, includendo principi come
“attenzione all’utente: tutto il resto viene
dopo” o “si può essere seri anche senza giacca e
cravatta”. Tra questi, ce n’è uno a cui guardiamo
con particolare attenzione: “non occorre essere alla
propria scrivania per avere bisogno di informazioni”.
Nella sede londinese di Google lavora un nutrito gruppo
di ingegneri esperti nel settore Mobile e convinti
dell’importanza che i dispositivi mobili ricopriranno in
futuro
. L’obiettivo è trovare modi sempre più
semplici ed efficienti per permettere agli utenti di accedere
alle informazioni, in qualsiasi luogo si trovino.

L’opportunità che abbiamo davanti è enorme: già
oggi, il numero di dispositivi mobili usati nel mondo è tre
volte superiore il numero di PC con connessione a Internet e
oltre l’80% della popolazione mondiale è raggiungibile
da reti mobili. Nei paesi in via di sviluppo (e sempre di più
anche nelle economie mature) la maggior parte delle persone
avrà accesso ad Internet per la prima volta attraverso
telefoni cellulari. Lo scopo è quindi aumentare le
modalità di accesso alle informazioni
. Ma qual è il
modo migliore per trasferire i benefici del Web sui telefoni
cellulari? Il nostro obiettivo è migliorare l’esperienza
d’uso dei dispositivi mobili connessi a Internet e
durante il processo di sviluppo dei prodotti abbiamo la
possibilità di toccare con mano le opportunità e gli attuali
limiti che caratterizzano l’Internet mobile.

Una delle cose che abbiamo appreso è che offrire servizi
localmente rilevanti è fondamentale. Per esempio, chi usa il
telefono cellulare per cercare una pizzeria, probabilmente
sarà interessato nello specifico alle pizzerie presenti nella
zona in cui abita, a quanto sono distanti rispetto al punto in
cui si trova in quel momento, al numero di telefono e magari
anche ai prezzi. All’inizio del 2008 Google ha introdotto
in Europa una nuova versione del servizio di ricerca per
cellulari, in grado di ricordare il luogo di interesse della
precedente ricerca. Per intenderci, se ieri avete usato il
vostro cellulare per cercare “pizzerie” a
“Milano”, quando vi ricollegherete oggi e
cercherete, ad esempio, informazioni sulle “previsioni
meteo”, i risultati riguarderanno automaticamente le
condizioni del tempo a Milano. L’esigenza di
servizi geolocalizzati è sempre più sentita
. Lo
sviluppo di tecnologie come l’hotspot Wi-Fi e il cell-ID,
che consentono di individuare un dispositivo mobile anche se
non utilizza GPS, ne è la dimostrazione. In futuro, queste
innovazioni permetteranno di realizzare applicazioni mobili
geolocalizzate in modo più semplice. Queste tecnologie stanno
già cambiando il modo in cui le persone usano i programmi
basati su mappe attraverso i propri cellulari e i servizi
geolocalizzati sono destinati ad assumere rilevanza sempre
maggiore nei mesi a venire.

Un’altra lezione che tutti hanno imparato è che
“rapidità e meglio di lentezza”. Ciò è ancora
più importante quando si parla di dispositivi mobili, dove la
velocità di trasmissione dei dati ha ancora un impatto
significativo sulla qualità dell’esperienza
dell’utente. Siamo consapevoli del fatto che ogni volta
che rendiamo più veloce uno dei nostri prodotti per cellulari,
contribuiamo ad accrescerne l’utilizzo: ogni
secondo e ogni pressione sul singolo tasto sono importanti
quando si usa la minuscola tastiera di un cellulare
.
Dedichiamo molto impegno nel tentare di eliminare i
rallentamenti tipici dell’accesso a Internet attraverso i
dispositivi mobili. Il che significa poter fornire un accesso
quanto più rapido e semplice possibile alle applicazioni: la
disponibilità istantanea della casella di ricerca di Google su
molti smartphone ne è un ottimo esempio. Significa anche che,
nel caso dei browser per cellulari di alto livello, come quello
dell’iPhone, le informazioni possono risiedere in
background. In questo modo, la pagina si carica istantaneamente
non appena si fa clic su un link. L’iPhone ci ha
insegnato una terza lezione sul mobile: le persone vogliono
poter accedere al Web nella sua globalità anche dal loro
telefonino.

Ciò è potuto avvenire combinando un hardware
eccellente, un piano tariffario flat, un browser altamente
funzionale che consente di accedere a qualsiasi sito si
desideri visitare, e controlli innovativi, che massimizzano
l’utilizzo di uno schermo che sta comodamente in tasca.
Ecco perché le persone sono entusiaste dell’iPhone. Per
quanto ci riguarda, attraverso l’iPhone abbiamo osservato
un uso dei nostri servizi decisamente più elevato rispetto a
quanto fatto da qualsiasi altro smartphone. E questo non ci
sorprende.

Negli Anni Novanta ha avuto inizio uno
spostamento dai portali chiusi al web aperto e oggi stiamo
assistendo allo stesso processo per quanto riguarda i
dispositivi mobili
. La strada da percorrere è ancora
lunga, ma il potenziale è immenso. L’esplosione del Web
sui dispositivi mobili soddisfa una domanda latente da parte
degli utenti. La distinzione tra desktop e palmare sta
lentamente scomparendo, il che è un vantaggio sia per i
consumatori sia per gli sviluppatori (per non parlare di
produttori di dispositivi e operatori). Il potenziale
inesplorato di questi piccoli dispositivi che portiamo con noi
tutti i giorni è ancora enorme e noi ne siamo entusiasti. La
lista delle “10 verità” è destinata ad ampliarsi,
stimolata dai nuovi avanzamenti nella tecnologia e dai trend
espressi dai consumatori.

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