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Mobile Payment, nel 2017 una persona su 4 farà acquisti nei negozi con uno smartphone NFC. Le previsioni di Juniper Research

Nei prossimi anni la diffusione di smartphone abilitati alla tecnologia NFC crescerà notevolmente e così il numero di servizi disponibili, in primis quelli di pagamento. Oggi in USA e Europa occidentale meno del 2% dei possessori di telefoni cellulari ha effettuato un acquisto in negozio utilizzando NFC, ma nel 2017 tale quota salirà al 25%, generando transazioni per 180 miliardi di dollari

Pubblicato il 11 Lug 2012

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Nei prossimi anni la diffusione di smartphone abilitati per utilizzare la tecnologia NFC crescerà notevolmente e con essi il numero di servizi disponibili, in primis quelli di pagamento. Se oggi in USA e Europa occidentale meno del 2% del totale di possessori di telefoni cellulari ha effettuato un acquisto in un negozio utilizzando tale tecnologia, nel 2017 tale quota salirà al 25%, generando un volume di transazioni di 180 miliardi di dollari.

Questa la previsione formulata da Juniper Research in un report in cui si evidenzia come nel corso dello scorso anno siano stati diversi i segnali dell’esplosione di questo fenomeno. Tra i principali, il lancio del servizio Google Wallet negli Stati Uniti, la creazione di consorzi tra operatori mobili e finanziari (come è per esempio avvenuto in Francia con la creazione di Cityzi), il lancio sul mercato di un numero sempre maggiore di smartphone che integrano la tecnologia NFC, tra cui molti Android e, secondo voci di corridoio divulgate in rete, anche la prossima versione di iPhone.

Secondo Juniper Research, nonostante siano ormai disponibili molti servizi di Mobile Payment basati su tecnologie differenti (Sms, Mobile Wallet su App…), nessuna può battere l’appeal sull’utente dell’esperienza offerta dall’NFC. Con un servizio di pagamento di prossimità è infatti sufficiente avvicinare il proprio dispositivo ad un POS abilitato per completare la transazione, permettendo inoltre lato operatori modalità di vendita e promozione innovative che valorizzano la multimedialità e l’interattività tipiche del mezzo.

Oltre al fatto che tutto il tradizionale contenuto di un portafoglio potrà essere in futuro smaterializzato all’interno del cellulare (carte di credito, carta di identità, tessere fedeltà, tessera sanitaria, abbonamento ai trasporti pubblici, ecc..) le opportunità che si possono delineare sono molteplici. Un retailer, ad esempio, potrà offrire ai propri utenti un’App attraverso la quale ricevere coupon sconto, gestire la carta fedeltà e verificare le promozioni. L’utente, in fase di pagamento, con un solo gesto – ovvero avvicinando il cellulare al POS – potrà così contemporaneamente pagare, sfruttare gli sconti generati dai coupon e accumulare punti fedeltà (come già in parte avviene negli USA con Google Wallet).

I telefoni NFC e i POS contactless si stanno diffondendo anche in Italia: si contano ormai quasi 700.000 cellulari NFC (Fonte Comscore, 2012) e più di 5.000 POS Contactless già abilitati oltre a decine di migliaia dormienti (Fonte Osservatorio NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano, 2011).

A differenza di molti altri paesi, europei e non, in Italia ancora non esiste un ecosistema di Mobile Proximity Payment frutto della collaborazione tra operatori e istituzioni finanziarie, anche se sono stati lanciati alcuni progetti pilota che lasciano ben sperare per il futuro.

Leggi anche l’articolo L’innovazione dei pagamenti passa dal Mobile per un approfondimento sullo stato dei servizi di Mobile Payment in Italia

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