European Interactive Advertising Association: i budget pubblicitari europei sempre più verso l’online e il Mobile

La European Interactive Advertising Association (Eiaa), organizzazione paneuropea di aziende che fanno parte del settore della vendita di media interattivi, ha…

Pubblicato il 28 Gen 2010

La European Interactive Advertising Association (Eiaa),
organizzazione paneuropea di aziende che fanno parte del settore
della vendita di media interattivi, ha diffuso i dati aggiornati
del Marketer’s AD Barometer, ricerca che due volte
all’anno raccoglie su scala europea i pareri dei
responsabili dei budget media aziendali. La ricerca ha rivelato
che in Italia le preferenze verso le strategie pubblicitarie su
Internet hanno raggiunto quelle sulla Tv (36% degli intervistati
sceglie Internet e Tv). In un periodo di crisi in cui
l’andamento dei media tradizionali sta soffrendo la crisi,
questo dato è particolarmente rilevante per lo sviluppo dei
media digitali. Il 95% degli intervistati prevede per il 2010 un
incremento ulteriore del web advertising (7,6%) con conseguente
diminuzione di quote degli altri media. Diminuiscono invece le
preferenze verso gli altri media tradizionali; quello che subisce
di più l’aumento dell’online è proprio la TV,
seguita da riviste e dai quotidiani. In Italia la totalità degli
intervistati riconosce che circa il 19% dell’aumento degli
investimenti online proviene da altri media. Nella seconda metà
del 2009, il 26% degli utenti contattati dichiara arrivare dal
budget tv (nella prima metà dell’anno lo affermava il
17%); il 22% lo fa provenire dal budget destinato ai quotidiani;
il 39% parla invece di riviste stampa periodica. Il trend
positivo più significativo appartiene al Mobile advertising,
sempre più preferito dalle aziende per la promozione del brand
(1 azienda su 3 ha mostrato la propria preferenza verso questo
device). Altri strumenti tra i media digitali in forte crescita
sono l’email (61%), l’affiliate mkt (36%), il
behavioural targeting (33%), l’ad network (31%) e il
demographic targeting (22%), il cui utilizzo consente
l’attuazione di strategie online riferite a categorie
demografiche (fasce di età, sesso, posizione geografica,ecc). È
proprio dividendo in fasce la popolazione che si nota la grande
adesione dei 25-34enni ai media digitali, seguiti dai 35-44enni e
in terza posizione dalla Digital Generation dei 16-24enni.

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