Videowall, il nuovo punto di contatto tra mondo fisico e digitale. Anche nell’Industry 4.0

In un’era in cui non si può più prescindere dalla comunicazione visuale, i grandi schermi ad alta definizione cominciano a debuttare anche in fabbrica, nelle linee di montaggio, per migliorare performance e sicurezza. Il futuro? È già qui: lo dimostra la gamma completa offerta da Samsung

Pubblicato il 27 Giu 2017

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Le immagini ormai ci accompagnano in ogni momento della nostra vita. In tasca o sulla scrivania c’è sempre un display pronto a fornirci informazioni, contatti e servizi, scandendo la nostra giornata professionale e personale, sottolineando i momenti dedicati al lavoro e quelli di svago. Oppure, quando le due dimensioni riescono a fondersi, permettendo di svolgere le proprie mansioni in maniera più piacevole attraverso un approccio che qualcuno non esita a definire ludico. L’abitudine all’interazione con le immagini digitali si è così velocemente radicata nel nostro quotidiano che ormai è impossibile pensare di poterne fare a meno, persino in ambienti in cui, per tradizione, si pensa che non possano trovare spazio.

Le prime applicazioni nell’Industry 4.0

Come per esempio in fabbrica. Eppure, sull’onda della rivoluzione dell’Industry 4.0 e dello Smart manufacturing, anche le linee di montaggio del manifatturiero si stanno attrezzando con ampi diplay, monitor interattivi e addirittura videowall. In questo modo operai e addetti al montaggio possono seguire passo passo l’andamento della produzione, verificando la conformità e le performance dei processi e ricevendo indicazioni utili – ricavate dai dati estrapolati attraverso il funzionamento dei macchinari – per migliorare produttività e sicurezza. Uno dei primi casi di applicazione di video-comunicazione in fabbrica in Italia è quello dello stabilimento FCA di Grugliasco , dove 1.500 dipendenti danno vita alle vetture Maserati di nuova generazione. Nell’impianto gli operai rimangono costantemente in contatto con il MES (Manufacturing Execution System, il sistema informativo che gestisce l’intero ciclo produttivo) attraverso  una nuova generazione di soluzioni fornite da Samsung: sono stati integrati in alcuni punti strategici della catena di montaggio monitor ed eBoard touchscreen sui quali viene condiviso in tempo reale lo stato dell’arte delle attività e, in caso di anomalie, sono generati degli alert presi immediatamente in carico dai collaboratori. I quali hanno inoltre – letteralmente – il polso della situazione grazie agli smartwatch Samsung Gear S3 Frontier.

Il futuro? È nel videowall

Ma si tratta solo dei primi passi di un percorso che integrerà sempre di più la produzione fisica con la dimensione digitale. E il punto di contatto passa necessariamente dal video, che per rispondere alle esigenze degli spazi e degli utenti coniugherà, proprio come nello stabilimento di Grugliasco, elementi pubblici e condivisi, dalla grande visibilità, con schermi personali ultra-portatili, per la gestione di notifiche e comunicazioni ad hoc. Il videowall si candida a essere la prossima generazione di soluzioni del primo tipo. Altissima definizione e precisione delle immagini nonostante le dimensioni generose, capacità di attirare l’attenzione senza distrarre dalle proprie mansioni e caratteristiche tecniche che ne fanno sempre di più un hardware efficiente sotto il profilo energetico pur erogando prestazioni di qualità 24 ore su 24, sette giorni su sette, sono gli elementi su cui poggia il suo successo in situazioni d’uso più convenzionali e in ambito B2C, come nei centri commerciali, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie, nelle filiali bancarie che hanno puntato su interattività e rapporto diretto con il cliente, nelle location – bar, ristoranti e punti di ritrovo – che promettono esperienze peculiari, per le quali è indispensabile fare leva anche sulla potenza delle immagini.

Samsung, all’avanguardia anche sui grandi schermi

Chi conosce l’elettronica di consumo di qualità può facilmente intuire che anche quando si parla di videowall e grandi schermi il brand di riferimento è Samsung. Con una gamma che comprende cinque modelli (in ordine di prestazioni crescenti: UED, UDE-C, UDE-B, UHF-5, UDE-A, UHF-E l’offerta Samsung copre tutte le esigenze di chi desidera offrire ai propri collaboratori e ai propri clienti immagini nitide, ben contrastate e senza soluzione di continuità. Gli schermi sono disponibili in 46 e 55 pollici, con luminosità che vanno dai 500 nit ai 700 nit per i modelli top di gamma e rapporti di contrasto elevatissimi, compresi tra 3.500:1 e 4.000:1. Grazie all’UHD (Ultra High definition), la qualità delle immagini è ben quattro volte superiore a quella del tradizionale Full HD. Una caratteristica valorizzata sia nell’uso singolo dei display, sia in quello combinato: il design all-in-one degli schermi permette infatti di connetterli ed espanderli costruendo configurazioni UHD fino a 5×5 device, ottenendo così megascreen da oltre cinque metri di base. Naturalmente tutti i modelli della gamma videowall hanno certificazioni di protezione da polvere e agenti esterni e offrono un’installazione semplice e intuitiva, che riduce al minimo gli interventi di manutenzione, in ogni caso sempre accessibile  facilmente. “Interpretare i nuovi bisogni dell’industria vuol dire anche andare incontro a chi chiede strumenti multimediali più versatili e semplici oltre che più potenti”, spiega Martino Mombrini, Markerting Director della divisione IT di Samsung Italia. “Non dimentichiamo che la tecnologia non è mai fine a se stessa e che anzi il suo compito principale è semplificare. A maggior ragione in ambienti in cui la puntualità e l’efficacia con cui vengono erogate le informazioni sono determinanti quando si tratta di generare vantaggio competitivo. Qualunque sia oggi l’esigenza di comunicazione in spazi condivisi, grazie alla gamma di videowall Samsung la risposta è già qui”.

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