L’IoE cambia aziende e società

All’#IoEtalks di Cisco si delinea il profilo del cambiamento che l’Internet degli oggetti introduce nel sociale e nel nostro stesso modo di vivere. Siamo tutti connessi e siamo connessi con gli oggetti che circondano e ci portano a nuovi modelli di lavoro e di relazione

Pubblicato il 18 Nov 2015

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La seconda edizione di IoEtalks a Roma

Alla seconda edizione di #IoEtalks di Cisco di Roma il focus si estende al sociale con la convinzione che con l’Internet of Everythings, si ha un cambio di paradigma per l’industria, per la società e per i servizi. David Bevilacqua Vice President South Europe Theater Cisco: “l’innovazione è dispersa ovunque nell’azienda. Bisogna dare spazio alle persone. È un impegno che deve arrivare dall’alto: le nuove risorse sentono la necessità di essere considerate perché attratte da valori differenti. Sono sempre più importanti la flessibilità, la cultura digitale, esser pagati per quello che si fa e non per le ore che si impiegano o per le ore in cui una persona è in ufficio, alla sua postazione. La tecnologia non omette posti di lavoro ma crea opportunità: ricrea in modo esponenziale posti di lavoro. L’era del digitale, non è la fine dell’umanità ma il ritorno all’umanità stessa.

L’IoT è parte integrante del nostro quotidiano. A cambiare le aziende, è stata la società, come anche viene affrontato nel servizio IoEtalks in scena a Roma. E la società è costituita da persone. È quindi il cliente ad aver cambiato le proprie abitudini e l’azienda, si adatta, si adegua se vuole creare fiducia nel consumatore. Quali sono allora “le istruzioni d’uso per l’IoT? Connettività, Intelligenza, Uso dei dati, Sicurezza”.  Un’economia che si sta spostando: da possesso a servizio. È un “percorso da intraprende con netta velocità e consapevolezza”.  Carmine Stragapede Direttore Generale di Intel Corporation osserva: “Grazie ad Internet è cominciata a livello mondiale una conversazione vigorosa. Le persone stanno scoprendo e inventando nuovi modi di condividere le conoscenze con incredibile rapidità. Come diretta conseguenza, i mercati stanno diventando più intelligenti e più veloci della maggior parte delle aziende”.

La creatività dell’Italia

Dal Direttore Generale di Intel Italia, al Presidente Fondazione Italia Patria della Bellezza, Maurizio di Robilant che esordisce: “Siamo un grande paese che non sa più di esserlo” e cita Ben Gurion: “Chi non crede nei sogni, non è ragionevole”. In collegamento con David Bevilacqua: “Innovare, significa sognare. Agli italiani piace sognare? Agli italiani piace innovare?“. La parola chiave per lo sviluppo, è il talento e chi trova il suo talento ha vinto”. Perché Patria della Bellezza? Perché Italia! “Il significato di bellezza, è molto più profondo. Si tratta di qualcosa che va al di là dell’estetica. Un bello che significa saper vivere. La bellezza è anche empatia, ascolto; interesse nel comprendere l’altro, relazione. Bellezza è anche ingegno e tecnologia: produciamo delle cose eccezionali, abbiamo una qualità straordinaria mentre in tutto quello che facciamo, mettiamo passione e in questa nostra passione, è incluso il saper fare. Bellezza è anche agricoltura e alimentazione!”. Continua di Robilant con una frase di Renzo Piano sull’Italia “la bellezza è il nostro più grande asset. È chiaro che l’Italia dovrebbe investire nella bellezza, invece lasciamo da parte questo capitale, lo trascuriamo, lo viviamo con poco entusiasmo”. Verità delle verità. L’italiano è colui che si lamenta. L’italiano è colui che non crede nel suo paese perché vive da ospite. La bellezza è la strategia del vero: il bello, il buono, il giusto e il ben fatto.

E dopo il Logo della Patria della Bellezza, si passa a Luciano Floridi, Docente di Filosofia alla Oxford University. È sempre difficile trasmettere con semplicità il concetto di filosofia, ma Floridi è riuscito in modo molto semplice a catturare il pubblico. “Il film e la modalità di interazione tra l’interno e l’esterno. Viviamo in una “infosfera, un ambiente totalmente connesso”. Per dare significato alla filosofia, va aggiunta ad altro perché da sola è indigesta. È un po’ come salare l’acqua con la dose giusta e nel momento giusto. Con il concetto di ‘film’, Floridi spiega il concetto di  diegetico e non-diegetico, un po’ come il dentro e il fuori, la vita OnLine e Offline come una grande  esperienza del quotidiano. E dall’esempio del film, alla salute. Come oggi la salute è importante e integrata con l’internet, il web? L’esempio può essere nel diabete che è importante perché fa capire come queste informazioni siano esterne ad ognuno di noi ma allo stesso tempo interne quando semplicemente – con le tecnologie indossabili – integriamo il nostro  stato di salute con la nostra quotidianità: impostiamo, ad esempio, l’applewatch inserendo dei  parametri, creando una dieta ad hoc che ci notifichi cosa in quel momento stiamo mangiando e se va bene per la nostra patologia.

Connessioni tra persone e “cose”

Ciriaco Scoppetta, Professore di Neurologia presso l’Università La Sapienza di Roma spiega la connessione che esiste tra il nostro cervello e internet. Anna Masera, Capo dell’Ufficio Stampa e Responsabile della Comunicazione della Camera dei Deputati, presenta il Piano Editoriale di Comunicazione Interna e Social messo in atto all’interno della Camera e di come, in questi anni, il suo ruolo ha permesso di portare nella Camera dei Deputati, innovazione digitale e trasformazione.

Flavia Marzano, Presidente degli Stati Generali dell’Innovazione: “il digitale pervade la nostra vita e l’utilizzo delle tecnologie è ormai dato per scontato”. Manca la formazione. Abbiamo bloccato comunicazione e condivisione. Diamo tutta questa tecnologia per scontata e non pensiamo a cosa di bello potremmo fare con gli strumenti che abbiamo tra le mani non dimenticando mai che dietro ad ogni strumento, dispositivo, ci sono persone.

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