La ricetta per un IoT efficace? AWS Amazon Web Services ne dà addirittura 6

AWS illustra 6 ricette alla base di una strategia IoT che sia in grado di imprimere un’accelerazione alla digital transformation, dalla vita di tutti i giorni alle soluzioni più “di frontiera”

Pubblicato il 14 Feb 2017

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L’Internet delle cose (IoT) rappresenta oggi un’opportunità molto importante per le aziende che vogliono ripensare il loro business per garantirsi nuove strategie di posizionamento sul mercato o ampliare quelle attuali. Grazie alla generale disponibilità di larghezza di banda e alla capacità di calcolo e storage praticamente infinita, il cloud è stato il fattore abilitante fondamentale di questa nuova tendenza. Nel corso degli ultimi anni abbiamo iniziato ad avere un’idea di ciò che è possibile realizzare e a vedere svariate applicazioni dell’IoT, ciascuna con propri obiettivi come ad esempio la definizione di una turbina a gas più efficiente, la realizzazione di servizi healthcare o di elettrodomestici intelligenti, oppure il miglioramento dei processi di produzione.

Amazon Web Services ha fatto tesoro dell’esperienza maturata con centinaia di clienti (italiani e non) e le ha raccolte in un “ricettario”. Si tratta di un insieme di prescrizioni e consigli utili per comprendere meglio il fenomeno dell’Internet of Things: 6 ricette alla base di una strategia IoT in grado di accelerare l’innovazione. Dalle soluzioni avveniristiche che mirano a rivoluzionare un’intera economia di settore e arrivando fino alle installazioni che migliorano la vita di tutti i giorni, tutto il meglio dell’IoT.


L’Industria 4.0 avvicina aziende e clienti

I dispositivi connessi avvicinano le aziende ai clienti, perché forniscono feedback che aiutano a comprendere come i dispositivi vengono

utilizzati, informazioni sulle preferenze o su ciò che piace meno agli utenti. Un’opportunità, questa, che ne avvicina lo sviluppo alla metodologia “agile” applicata al software, secondo la quale si implementano piccoli aggiornamenti che vengono poi messi in produzione rapidamente, in modo da usare i feedback degli utenti per capire qual è il passo successivo da compiere. Grazie ai feedback provenienti dagli oggetti connessi, il medesimo approccio agile può essere applicato allo sviluppo dell’hardware, assicurandosi che le aziende offrano ai loro clienti sempre i migliori prodotti possibili. E grazie all’IoT si può anche andare oltre, come ha dimostrato Decisyon azienda “nostrana”, nata a Latina, le cui tecnologie oggi sono utilizzate da più di 200 aziende a livello globale, in svariati settori. Decisyon fornisce ai propri clienti una piattaforma per la creazione di applicazioni per l’Internet of Everything, concepita come un sistema nervoso digitale, in grado di connettere non solo oggetti ma dati, processi, macchine e persone, realizzato nel cloud attraverso gli strumenti di AWS. Un’intelligenza collettiva in grado tanto di organizzare la produzione, supportare ogni momento il processo decisionale di responsabili e addetti e suggerire alternative suffragate da dati.


L’evoluzione guidata dall’Internet of Things

Grazie all’IoT, un prodotto vecchio di dieci anni oggi è in grado di fare cose che al momento della sua nascita nemmeno esistevano. Con un semplice aggiornamento software si può aggiungere, ad esempio, un nuovo servizio oppure modificare le funzioni associate a un comando. Come ha fatto, ad esempio, lo specialista di elettronica di consumo “Made in USA” Sonos. Fondata nel 2002, l’azienda ha cominciato a vendere i primi prodotti connessi nel 2006 e da allora ha esteso il supporto a più di sessanta servizi musicali, restando in questo modo al passo con un mercato in rapida evoluzione. Basti pensare a come i servizi di streaming audio siano diventati di largo consumo e a come abbiano modificato il modo in cui si acquista e si fruisce la musica in tutto il mondo.


Il caso Philips HealthSuite

Danilo Poccia, EMEA Evangelist di AWS

L’Internet of Things permette di creare offerte del tutto nuove, che in passato non avrebbero potuto nemmeno esistere. «Un esempio calzante è Philips HealthSuite. La divisione Healthcare di Philips era interessata a soluzioni digitali che aiutassero le persone ad avere un maggior controllo sulla propria salute, sia promuovendo uno stile di vita più sano sia migliorando i servizi di assistenza sanitaria», commenta Danilo Poccia, EMEA Evangelist di AWS. Così è nata Philips HealthSuite, una piattaforma digitale che attraverso il cloud gestisce più di sette milioni di apparati connessi, sensori e applicazioni mediche utilizzate sia dai pazienti, sia dal personale medico. «Con l’aggiunta della piattaforma AWS IoT, Philips ha potuto accelerare enormemente verso il raggiungimento della propria strategia, dal momento che il cloud di Amazon Web Services permette all’azienda di acquisire, processare e reagire a dati raccolti in tempo reale da un insieme eterogeneo di dispositivi. Il risultato è che i prodotti di Philips e i servizi di assistenza sanitaria a essi collegati possono diventare sempre più smart e personalizzati», aggiunge Poccia.


Il prodotto è l’interfaccia

Per anni siamo stati abituati a interfacce “di mediazione”, come tastiere o mouse nel caso dei computer, oppure telecomandi pieni di pulsanti per i televisori. Qualche anno fa, poi, i display tattili hanno permesso di creare interfacce “simulate” e questo ha portato nuovi utenti (per esempio, persone anziane oppure molto giovani) a interagire con dispositivi come smartphone e tablet. Adesso, con i dispositivi connessi, l’interfaccia è “diretta” perché il prodotto stesso è l’interfaccia da toccare o da stringere fra le mani. Interfacce sempre più sofisticate, quali il riconoscimento vocale, rendono naturale la comunicazione. Di recente, con il lancio di Amazon Lex, è stato messo a disposizione degli sviluppatori un servizio completo per la creazione di interfacce di comunicazione tramite voce e testo per qualsiasi tipo di applicazione. Amazon Lex, la cui tecnologia di apprendimento approfondito è la medesima su cui si basa Amazon Alexa, permette l’integrazione di “chatbot” sofisticati e naturali in applicazioni nuove o preesistenti; offre funzionalità avanzate e flessibili di comprensione del linguaggio naturale (NLU) e riconoscimento vocale automatico (ASR), consentendo la creazione di esperienze utente altamente coinvolgenti, interazioni di comunicazione naturale e nuove categorie di interfacce e prodotti.


Internet of (Moving) Things

Quando si devono gestire migliaia o addirittura milioni di oggetti, la configurazione è un problema cruciale. I dispositivi non sono pronti

all’uso come potrebbe esserlo un lettore e-book Kindle, consegnato a casa dell’utente con l’account dell’utente già configurato. Un’azienda che ha affrontato una tale complessità è Veniam. La sua rete di oltre 600 veicoli connessi, che produce dati trasferiti in tempo reale, è la più ampia al mondo e mette in pratica il concetto di “Internet of Moving Things”. L’azienda raccoglie informazioni da veicoli di privati e sistemi di trasporto pubblico, analizzandole in tempo reale e ottenendo degli insight con una latenza molto bassa. Le reti tradizionali non funzionano bene con gli “oggetti” in movimento su grandi aree ed è per questo che Veniam ha implementato un “mesh network”, ovvero una tipologia di rete in cui ciascun nodo può trasmettere dati per gli altri. Veniam utilizza AWS IoT per la sua tecnologia di “vehicular network” proprietaria, che connette a Internet infrastrutture, persone e oggetti. Questa tecnologia contribuirà a rendere più intelligenti le città, a connettere più persone con i luoghi in cui si spostano, a migliorare la qualità della vita e a generare una miriade di altri benefici socioeconomici oggi soltanto pensabili in teoria.


Reinventarsi grazie all’IoT


Un altro settore in cui stiamo assistendo ad una forte crescita dell’IoT è quello delle utility. E il miglior esempio è il lavoro che sta svolgendo General Electric (GE). GE è uno dei maggiori produttori di turbine a livello globale e responsabile della produzione del 30% dell’elettricità mondiale. L’azienda sta approfittando dell’IoT per reinventare se stessa e, più in generale, l’intera economia del settore, utilizzando centinaia di sensori e analisi avanzate per rendere più efficiente la propria flotta di turbine a gas. GE ha stimato che, grazie alla vastità dei suoi prodotti, se riuscisse a migliorare la produttività anche “solo” dell’1%, potrebbe risparmiare centinaia di miliardi di dollari.

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