Innovazione industriale

Controllo qualità: cos’è e come farlo con l’IoT

Definito dalla ISO 9000:2000 come “parte della gestione della qualità mirata a soddisfare i requisiti della qualità”, il controllo qualità è un’attività gestionale di verifica della conformità del processo e del prodotto/servizio ai requisiti che ne costituiscono lo standard qualitativo

Pubblicato il 22 Dic 2020

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Cos’è e cosa si intende per controllo di qualità

Il controllo qualità è definito dalla ISO 9000:2000 come “parte della gestione della qualità mirata a soddisfare i requisiti della qualità”. Si tratta quindi di un’attività gestionale di verifica della conformità del processo e del prodotto/servizio ai determinati requisiti che ne costituiscono lo standard qualitativo.

ISO significa infatti International Organization for Standardization, l’Organizzazione Internazionale per la Normazione che stabilisce le linee guida e gli standard cui le imprese devono attenersi nelle diverse attività di programmazione, gestione e operatività aziendale.

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Lo standard qualitativo è a sua volta l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche fondamentali che riguardano sia il processo che il prodotto/servizio e che li rendono corrispondenti alle aspettative dell’utente.

A rigore, i requisiti qualitativi vengono formulati proprio sulla base dei bisogni reali dell’utente finale: un controllo qualità rigoroso ed efficiente è direttamente proporzionale alla soddisfazione dell’utente.

Parte del più ampio Sistema di Gestione della Qualità (SGQ), il controllo qualità si esplica nelle attività di misura, monitoraggio e verifica dei processi e del prodotto/servizio. Attività facilitate e ottimizzate dall’adozione di soluzioni IoT.

Come funziona e come fare un quality control

Il controllo qualità verifica l’aderenza del processo o del prodotto/servizio agli standard attesi. Include tutte le procedure di misura e monitoraggio che, in relazione al prodotto/servizio, possono essere effettuate prima, durante e dopo il processo produttivo. Ovvero, nella fase preliminare con i controlli in ingresso (materie prime o fornitori), nella fase intermedia sui semilavorati (nel caso di un servizio, sulle dinamiche aziendali), nella fase di collaudo sul prodotto finito o sul servizio prima della consegna.

Il controllo qualità fa parte del più ampio Sistema di Gestione della Qualità e richiede che lo standard da verificare sia ben definito, sia nei termini delle caratteristiche da controllare che nei termini di prestazioni attese e, in caso di difformità dallo standard, di soglie di tolleranza ammesse. Oltre al “cosa” controllare, è importante definire il “quando”, il “dove” (i punti di controllo), l’“ogni quanto” (la frequenza di controllo) e rispettare la puntualità delle scadenze programmate.

Tradizionalmente, le caratteristiche da controllare vengono suddivise in tre livelli, correlati al danno causato al processo/prodotto in caso di non conformità: possono essere “critiche”, se ne pregiudicano gravemente la funzionalità; “importanti”, se ne pregiudicano la funzionalità ottimale; “secondarie” se non ne pregiudicano la funzionalità. Ad ogni livello di rischio identificato per ciascuna caratteristica viene associata una diversa frequenza e rigorosità della verifica, quindi un maggiore o minor costo dell’attività stessa di monitoraggio. Il controllo può essere eseguito su tutti i prodotti/processi o “a campione”, sulla base di particolari statistiche.

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L’adozione di soluzioni IIOT consente di ottimizzare le attività del controllo qualità grazie a un monitoraggio in tempo reale di tutti i flussi produttivi: specifici software elaborano i dati forniti dai sensori posti nei punti strategici della linea di produzione, migliorandone la tracciabilità.

Un Sistema di Controllo Qualità con soluzioni IIOT può essere sviluppato all’interno di un MES -Manufacturing Execution System, i software usati per il controllo di produzione, o progettato singolarmente.

Il sistema monitora i parametri di controllo per tutto il processo produttivo e rileva eventuali non conformità sulla base dei dati inviati dai sensori posti sulla linea dell’impianto.

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Ad esempio, in una industria tessile possono essere installati nella linea di produzione sensori che misurano la tensione del filato, ne contano le torsioni, i metri di filo raccolti nelle singole rocche, ne analizzano le anomalie durante la preparazione nelle macchine: questi sensori collegati a un terminale inviano l’alert in caso di anomalie durante la produzione, consentendo un intervento tempestivo e l’ottimizzazione del processo prima che si arrivi allo scarto.

Infatti, l’analisi dei big data generati dalla rete connessa di dispositivi fisici abilitati ad Internet (IoT Analytics) elabora, confronta, monitora ed archivia in tempo reale i dati e li trasforma in informazioni utili a prendere decisioni. Più precisamente, nel controllo qualità, l’IoT Analytics consente di misurare in dettaglio i costi di produzione di ogni singolo articolo/servizio, i consumi delle risorse impegnate nei processi, le condizioni delle macchine utilizzate, le quantità delle materie prime, i carichi di lavoro. Le misurazioni in tempo reale vengono archiviate ed elaborate in specifici report che aiutano a gestire l’imprevisto in tempo reale e ad ottimizzare i processi produttivi.

Un altro esempio pratico di automatizzazione nel controllo qualità in fase di collaudo è l’utilizzo di software vocali durante le operazioni di verifica: è il caso del gruppo Biesse che produce macchine per assemblaggio di mobili. Il controllo qualità “tradizionale” veniva effettuato manualmente: gli operatori trascrivevano le annotazioni su moduli cartacei, che successivamente venivano inserite negli elaboratori delle macchine prodotte per migliorarne le prestazioni e la conformità. Con il software vocale, i setting del macchinario vengono confermati o modificati dall’operatore a voce, in postazioni dotate di computer e cuffie cordless con cui comunicare in tempo reale e visualizzare i risultati delle modifiche effettuate.

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Oppure, vengono impiegati sistemi di computer vision , ovvero di estrapolazione automatica di informazioni dall’elaborazione di immagini digitali con l’utilizzo di sensori di prossimità per controlli e monitoraggi in condizioni difficili.

L’adozione di soluzioni IIOT consente di ridurre i costi relativi alle produzioni di articoli non conformi, agli sprechi e alle rilavorazioni, a vantaggio di un aumento dei volumi prodotti e di una migliore tracciabilità e sostenibilità.

Addetto al controllo qualità: competenze e attività

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Cosa fa un addetto al controllo di qualità o Quality Control Manager

Un addetto al controllo qualità, o Quality Control Manager, garantisce la conformità allo standard qualitativo del processo/servizio. Ha il compito principale di comprendere le aspettative e le esigenze dell’utente e far sì che non siano disattese nelle caratteristiche del prodotto/servizio fornito. Il Quality Control Manager monitora quindi l’intero ciclo di vita del prodotto/servizio, quindi il processo produttivo, coordinandosi con i diversi reparti aziendali, dall’ufficio acquisti alla produzione fino al management. Il monitoraggio, infatti, è strettamente legato sia alle scelte strategiche di tracciabilità, sicurezza e impatto che alle politiche di acquisto e approvvigionamento aziendali.

Un addetto al controllo qualità controlla i materiali acquistati, aggiorna continuamente le proprie competenze e conoscenze teorico-normative, pianifica la modalità, la frequenza e l’esecuzione dei test, ne predispone la documentazione e i campioni, analizza i dati relativi alle problematiche riscontrate e propone soluzioni in linea con gli obiettivi aziendali.

Le attività sono strettamente collegate al tipo di sistema di controllo qualità adottato dall’azienda: se il sistema interagisce con soluzioni IIOT, il compito del Quality Control Manager sarà contribuire al setting dei diversi parametri dei sensori e del modello di elaborazione del software, nonché assicurarsi la manutenzione del sistema e interpretare i diversi report rilasciati per coadiuvare il management al momento delle decisioni.

Competenze di un Quality Control Manager

Un sistema di controllo qualità comprende: la raccolta dati in tempo reale, un controllo statistico di processo, la gestione degli strumenti di misura, i controlli in accettazione da fornitori e la gestione dei lotti di materiale, i controlli post-lavorazioni, il collaudo finale e la gestione delle partite di collaudo. Ma anche la valutazione dei fornitori, la rilevazione dei parametri di qualità con collegamenti diretti alle macchine per la programmazione dei controlli in funzione dei pezzi prodotti, la gestione della tracciabilità. Tutte attività che incentivano la trasparenza e l’efficacia dei processi produttivi aziendali e che impegnano il Quality Control Manager.

Le competenze specifiche di un Quality Control Manager variano a seconda delle nozioni richieste dal settore e dall’azienda di riferimento.

In generale, un Quality Control Manager deve avere spiccate conoscenze relative agli standard Uni ISO 9001.

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Tra le sue doti, metodicità, precisione, sguardo critico sul proprio lavoro, conoscenza degli strumenti, capacità di aggiornamento costante sia sul versante normativo che tecnologico nonché spiccate capacità relazionali, di problem solving e lavoro di squadra. Fondamentale il pragmatismo, per la definizione di obiettivi raggiungibili e ben definiti.

L’interfaccia con il settore produttivo rende indispensabili nozioni di base di ingegneria e meccanica. Una laurea in economia o ingegneria gestionale possono essere una marcia in più.

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