Carlo Calenda: Il Piano Industria 4.0 funziona e l’Istat lo conferma

Dopo la presentazione dei dati Istat sulla produzione industriale, il commento del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda: “I dati dimostrano che il Piano Industria 4.0 funziona”

Pubblicato il 12 Set 2017

Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico
Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico

Una crescita tendenziale del 4,4 per cento a luglio del 2,6 per cento nei primi sette mesi dell’anno: sono questi i dati resi noti nella giornata di ieri dall’Istat sulla produzione industriale nel nostro Paese.
Una produzione che, cita la nota dell’Istat, “registra variazioni congiunturali positive” e che al mese di luglio 2017 fa segnalare “una crescita significativa per i beni strumentali (+5,9%); in misura rilevante aumentano anche i beni di consumo (+4,1%), i beni intermedi (+3,5%) e l’energia (+3,3%)”.
L’analisi Istat, il cui rapporto può essere letto in forma integrale a questo indirizzo, mette in luce anche le performance dei diversi settori di attività economica, evidenziando come i risultati più positivi siano quelli registrati nell’ambito dell’attività estrattiva, che mette a segno un +8,4 per cento, e della fabbricazione di macchinari e attrezzature, la cui crescita è nell’ordine dell’8 per cento.

Buoni gli indici correlabili al Piano Industria 4.0

Sono dati positivi, che hanno portato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a esprimere le proprie valutazioni, anche in relazione anche e soprattutto alla luce del piano da lui promosso e presentato di fatto un anno fa.
Secondo Calenda, infatti, sia la crescita della produzione industriale, sia gli indici relativi alla produzione di beni strumentali e alla fabbricazione di macchinari e attrezzature sono la palese evidenza del buon funzionamento del Piano Nazionale Industria 4.0, che dunque è uno strumento di stimolo e sostegno degli investimenti delle imprese.

In particolare, Calenda sostiene che i dati Istat confermano “l’efficacia della scelta di eliminare gli incentivi inefficaci introducendo delle agevolazioni fiscali automatiche e non collegate ad una specifica dimensione o settore industriale”, e sottolinea la necessità di “concentrare risorse a beneficio delle imprese che producono e creano lavoro”.

Anche la Commissione Europea sottolinea la crescita dell’Italia

L’ottimismo mostrato sia dall’Istat sia dal Ministro Calenda trova un ulteriore riscontro nei dati diffusi a inizio mese dalla Commissione Europea con l’Indice del Sentimento Economico nella zona euro (ESI). Non solo nell’eurozona questo indice ha raggiunto il livello più alto in più di 10 anni, ma risente positivamente del miglioramento della fiducia nel settore dell’Industria e dei Servizi.
Il nostro Paese, secondo la Commissione Europea, è quello che ha mostrato il tasso maggiore di miglioramento, con un +3,6 per cento che supera nettamente il +1,7 per cento della Franca, il +1,4 per cento della Spagna e il regresso della Germania, che si attesta a un -0,6 per cento.
Anche in questo caso, si sottolinea come siano stati e tuttora siano premianti gli investimenti in beni strumentali da parte di tutte le imprese che stanno beneficiando di iper e di super ammortamenti, in linea con quanto previsto dal Piano Industria 4.0 del Ministro Calenda.

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