UPS: come scegliere quello giusto

Pubblicato il 03 Mar 2019

Smart ups

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Che gli UPS rappresentino un’infrastruttura fondamentale per il regolare funzionamento dei Data Center è cosa assodata e riconosciuta da tutti. Tanto che, in effetti, le proposte sul mercato sono numerose, con decine di prodotti dalle differenti caratteristiche. Tutto questo, ovviamente, comporta un certo grado di confusione nelle aziende riguardo alla scelta giusta da effettuare per le proprie esigenze, perchè ogni famiglia di UPS comporta una serie di vantaggi e svantaggi che devono essere presi in adeguata considerazione. Fondamentalmente, gli UPS possono essere divisi in quattro diverse categorie progettuali:

  1. Standby
  2. Line Interactive (Interagenti con la rete)
  3. Standby Ferro
  4. On-line a doppia conversione
  5. On-line a conversione
UPS

Gli UPS in configurazione Standby sono il tipo più comune utilizzato per i Personale computer. In questa tipologia, l’invertitore entra in funzione soltanto in caso di caduta dell’alimentazione da rete (da ciò deriva il nome Standby). I principali vantaggi sono legati all’efficienza elevata, alle dimensioni contenute e ai costi ridotti.

Gli UPS Line Interactive sono invece quelli più comunemente adottati dalle piccole aziende, server Wer e server dipartimentali. L’elevata efficienza, le dimensioni contenute, i bassi costi e la notevole affidabilità, unite alla possibilità di correggere condizioni di fensione di linea bassa o elevata, rendono questo sistema UPS predominante nell’intervallo di potenze compreso tra 0,5 e 5 kWA.

Gli UPS standy-ferro erano invece quelli un tempo più diffusi nell’intervallo 2-15 kWA. I punti di forza di questi sistemi sono costituiti dall’elevata affidabilità e dall’eccellente filtro sulla rete di alimentazione. Tuttavia la loro bassa efficienza, abbinata all’instabilità che si manifesta con alcuni generatori e alcuni computer di tipo recente, dotati di correzione del fattore di potenza, li hanno fatti cadere abbastanza in disuso.

Gli UPS on-line a doppia conversione rappresentano invece la tipologia più diffusa per potenze superiori a 10 kWA. Il punto di forza di questo UPS è la capacità di fornire prestazioni elettriche in uscita quasi ideali. Il limite è tuttavia rappresentato dall’usura costante dei componenti di potenza, che ne riduce l’affidabilità rispetto ad altri tipi di sistemi. Occorre poi considerare una certa quantità di energia dissipata a causa dell’inefficienza dell’alimentazione elettrica

Proprio per eliminare questi inconvenienti dei sistemi a doppia conversione, circa una decina di anni fa è stata introdotta una nuova tecnologia, quella degli UPS on-line a conversione delta. A prescindere dalle caratteristiche tecniche, il beneficio principale è che il convertitore a delta consente all’UPS di erogare potenza al carico con un’efficienza molto maggiore rispetto ai sistemi a doppia conversione.

Insomma, ciascuno dei vari tipi di UPS risulta più o meno appropriato a seconda dell’applicazione, dal momento che non esiste una tipologia ideale per tutte le casistiche. La scelta finale, insomma, va attentamente ponderata da parte dell’utente finale.

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