Reti mobili

Reti 5G, cosa si muove sul fronte dei produttori

Il processo di introduzione del 5G finora è stato lento ed è quindi in corso, ma sta cominciando a emergere in tanti aspetti della nostra vita quotidiana

Pubblicato il 17 Nov 2021

5G

Le reti super veloci 5G promettono di far entrare in una nuova era le nostre comunicazioni, oltre che trovare applicazioni in altri ambiti, fra tutti quelli ludici – come i videogiochi -, ma anche sanitari, come la possibilità di eseguire interventi chirurgici in modalità innovative. Il processo di introduzione del 5G finora è stato lento ed è quindi in corso, ma sta cominciando a emergere in tanti aspetti della nostra vita quotidiana.

5G per il mondo IoT: il drone sempre connesso

Qualcomm Inc ha ribadito la sua voglia di impegnarsi per estendere la rete 5G a sempre più persone, mettendo in campo di conseguenza vari investimenti. Tanti sono i progetti che l’azienda sta lanciando, come la tecnologia, svelata ad agosto, chiamata Flight RB5 5G, con la quale Qualcomm ha affermato di voler trasformare l’utilizzo dei droni. Come? Impiegando una tecnologia di intelligenza artificiale che ha lo scopo di ottimizzarne il volo, migliorandone i controlli e mettendo a disposizione dell’utente la possibilità di utilizzarli ancora meglio, con più funzioni, permettendo di ottenere inoltre foto e video in qualità eccezionale in tempo reale, senza la necessità di catturarle prima e registrarle su una memoria, per mantenere la massima risoluzione possibile in base all’attrezzatura utilizzata.

Le applicazioni del 5G che riguardano i droni sono quelle che più dovrebbero interessare il pubblico consumer e business per una varietà di ragioni: in primis, perché i droni equipaggiati con tecnologia 5G possono funzionare trasversalmente in molti settori lavorativi, cambiando radicalmente alcune abitudini odierne: con il giusto software, ad esempio, strumenti del genere potrebbero riuscire a mappare completamente l’area inquadrata, offrendo immagini di qualità in tempo reale per aiutare gli esperti a tracciare planimetrie o fare rilievi geografici.

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5G: manca una killer app?

Al momento non è possibile identificare una vera e propria killer application per le reti 5G. Ma probabilmente non è ancora necessario individuarne una, dato che i benefici in termini di latenza e di velocità sono già di per sé straordinari. In un articolo, il Wall Street Journal ricorda che ciascuna generazione di rete mobile ha portato con sé un’app killer: il 2G rese possibili gli SMS, il 3G diede vita al mobile web, il 4G ha affermato il mobile streaming video e le app per smartphone. Forse non c’è ancora una 5G killer app, o forse sì: sono le caratteristiche intrinseche di questa tecnologia.

Va ricordato che la connessione 5G è stata progettata per essere in grado di fornire una banda disponibile di tipo simmetrico, ovvero uguale sia per il caricamento che per lo scaricamento dei dati. Tradotto: non si notano sostanziali discrepanze tra la velocità di trasferimento dati in upload e in download. Questo potrà essere un tema interessante per il settore della videosorveglianza, dove mediante un unico flusso dati potrà essere trasmesso – senza ritardi nell’upload – un video a definizione estremamente nitida (anche 4K), 24 ore su 24, tutti i giorni.
A tutti questi scenari, alcuni già avviati o verosimili, altri preventivabili, devono essere aggiunte tutte quelle possibilità che ancora non sono state immaginate. Il potenziale futuro del 5G è enorme e ci vorranno anni prima che la rete 5G stand alone copra al 100% tutto il territorio nazionale. Prima di allora sarà fondamentale il ruolo degli operatori nel gestire le infrastrutture e la copertura delle antenne.

Il primo servizio commerciale stand alone

Linkem, società italiana operante del settore delle telecomunicazioni, ha recentemente dichiarato di aver lanciato con successo il primo servizio 5G basato su tecnologie di tipo stand alone. In questo caso, quindi, l’architettura dell’infrastruttura risulta del tutto indipendente dalle reti 4G, garantendo però il medesimo standard di sicurezza e persino migliorandolo, in alcuni casi. L’amministratore delegato di Linkem, in una recente intervista, ha dichiarato che ‘il wireless 5G, mobile e fixed-wireless giocherà un ruolo fondamentale nelle strategie nazionali ed europee per colmare il divario digitale’. La notizia ha riacceso il dibattito sull’imminente importanza di queste connessioni, risvegliando il mercato e attirando l’attenzione dei principali competitor sul panorama nazionale della telefonia mobile. Le novità che si prospettano sono dunque molte e, con esse, i vantaggi per gli utenti finali.

Innanzitutto, le nuove architetture 5G stand alone si basano sempre su frequenze licenziate 3,5 GHz, che teoricamente possono già garantire una copertura superiore al 70% del territorio italiano. Inoltre, questo standard è in grado di assicurare i medesimi requisiti di sicurezza delle tecnologie 4G e, in taluni casi, le stand alone sono anche più sicure delle generazioni precedenti. Infatti, sotto un’ottica di cifratura dei dati e di autenticazione dei passaggi, queste tecnologie possono superare completamente ogni limite nell’organizzazione simultanea in casi di utilizzo eterogenei oppure complessi. Sostanziale risulta essere la differenza fra la tecnologia appena presentata da Linkem e le più obsolete, seppur funzionanti, strutture basate sulle sequenze millimetriche: infatti, un’infrastruttura 5G stand alone fondata sulla frequenza 3,5 GHz permette di essere attivata anche in modalità non visibile, ampliando dunque la disponibilità e la capienza dei servizi (a parità di infrastrutture d’accesso).

Non solo: le infrastrutture 5G stand alone sono anche le sole che in un futuro prossimo saranno capaci di abilitare il cosiddetto network slicing. Questo termine indica un’architettura di reti che permette il multi-plexing di una gamma di reti logiche, che possono essere virtualizzate e rese indipendenti sulla medesima infrastruttura fisica. In parole povere, il network slicing dà agli operatori la possibilità di creare più reti virtuali sfruttando una singola struttura esistente: questa caratteristica, che spesso passa in secondo piano, è in realtà essenziale. Il network slicing dà la possibilità di perfezionare ancor di più la performance della rete d’accesso radio (sotto un punto di vista di velocità), di trasmissione delle informazioni nonché di capacità di traffico per utente (riducendo ulteriormente la latenza).

Il primo laptop 5G

Ad oggi, fra i primi Paesi che si stanno muovendo sul 5G vi è la Corea: Samsung ha da poco stretto un accordo commerciale con Verizon Communications Inc. per offrire ai clienti che sottoscrivono una linea internet veloce dei router adatti e pronti a sfruttare questo tipo di tecnologia. Nel resto del mondo si stanno diffondendo i dispositivi elettronici già pronti a sfruttare il 5G: si moltiplicano smartphone, tablet e notebook in grado di connettersi a una maggiore velocità.

Da ultimo Lenovo ha stretto una partnership con AT&T per rilasciare il suo primo laptop 5G, il ThinkPad X13 5G, a un prezzo molto alto al quale corrispondono alte prestazioni. In sostanza, il mercato consumer si sta finalmente aprendo all’arrivo di questi dispositivi, pronti a connettersi alle nuove reti, a prescindere che l’utente possieda o meno un abbonamento a questa connessione. La linea tracciata è chiara, ed è quella del graduale passaggio dalla vecchia connettività alla nuova: i tempi, i modi e soprattutto i costi verranno decisi sia dal mercato che dall’effettivo interesse da parte dei consumatori: se da un lato c’è la voglia delle persone di muoversi sempre più velocemente, sprecando meno tempo possibile, bisogna ancora fare i conti con una diffusione scarsa della copertura e un costo che può, per molti risultare ancora eccessivo.

Lo yacht connesso anche in mare aperto

Chi vuole utilizzare il proprio dispositivo 5G sullo yacht, a molta distanza dalla costa, può usufruire, tramite Meridian 5G, un provider del Principato di Monaco, di uno strumento chiamato 5G Dome Router, che non è altro che una combinazione di antenne e modem in grado di far arrivare la connettività 5G dalla costa direttamente all’imbarcazione, entro un raggio di 90 km. Uno scenario già di per sé utopico, sul quale pesa il costo del dispositivo, pari a 17mila dollari.

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Meridian 5G Dome Router (fonte Meridian)

Conclusioni

Quello che va considerato quando si parla di 5G è anche e soprattutto il tema dei costi e, soprattutto, di come questi sono percepiti in modo differente da privati e aziende. È quasi certo che le imprese italiane, trovandosi nelle condizioni di competere tra di loro, saranno obbligate all’innovazione nel prossimo futuro, soprattutto tramite il 5G. Infatti, da qualsiasi prospettiva si guardi l’evoluzione futura delle reti veloci, praticamente ogni scenario è favorevole all’incremento dei ritorni degli investimenti, se non agli aumenti nei margini di profitto.

Il discorso si fa diverso per i privati cittadini: ad oggi, non è ragionevole pagare delle tariffe mensili più care semplicemente al fine di ottenere una banda maggiore. Sebbene il marketing stia già notevolmente scommettendo su questi nuovi piani tariffari, per navigare su internet, per vivere i social media oppure semplicemente per guardare foto e video, non è davvero essenziale attualmente usufruire di una rete 5G. Alla luce di queste considerazioni, è ancor più logico credere che a dare una reale e definitiva spinta al 5G saranno prevalentemente le industrie e le smart city; dunque, sarà l’innovazione del settore secondario e terziario la vera promotrice e catalizzatrice dello sviluppo delle reti di quinta generazione. Quando saremo giunti a quel punto – e in Italia dovremmo arrivarci entro pochi anni – un’offerta cellulare personale basata sulla tecnologia 5G diventerà realmente interessante e conveniente anche per un privato cittadino.

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Immagine Shutterstock

Anche se sulla carta le soluzioni 5G sono estremamente rivoluzionarie, all’atto pratico per il privato è poco sfruttabile il potenziale di questo tipo di rete. Inoltre, le connessioni 4G e 4.5G (disponibili in molte città, tra cui Milano, Firenze, Bologna, Roma e Torino) sono più che consolidate, funzionali ed efficaci per i più frequenti scenari d’uso di smartphone e tablet. Anche se non sarà quindi la fretta dei cittadini e l’impazienza di godere di queste connessioni a sostenere l’investimento tecnologico, gli operatori non vogliono farsi sfuggire l’interesse generato dalle nuove reti, che promettono di cambiare radicalmente il nostro futuro.

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